mercoledì 30 aprile 2008

Irene Leo su Un cielo senza repliche di Vittorino Curci (Lietocolle)















"Un male del principio. Un guasto. All'altezza del brivido che ripete se stesso.

Oggi confuso e distante. Domani sangue vivo.

E' tutto quello che so.

Con i piedi nella melma e i calzini bagnati, le domeniche non passano."



Un cielo senza repliche, è quello che scorre dagli occhi al lento e veloce snodarsi dei giorni. Un cielo sempre uguale nella memoria, sempre dissimile dal vero oltre la lente delle emozioni. L'orizzonte non ammette ripetizioni sui suoi straordinari tramonti, e sulle sue indicibili albe, così come la vita non ammette possibilità infinite e ripetitive. Alla finestra della psychè esiste e sussiste l'unicità dell'attimo, che si perde mentre la lingua battendo sul dente pronuncia "vita". A volte spalancando le braccia al mondo, poi questo ci attraversa e noi non siamo più noi, ma un mezzo con il quale raccontare la nostra verità, che è la verità dell'universale, quella cui lo spirito anela.

C'è una brezza leggera tra queste parole, parole di cera, parole di sabbia, parole di marmo, parole di albero, parole di uomo, parole nude e parole vestite. Le parole di Vittorino Curci. Nel loro modus elegantemente sobrio hanno dalla loro una forza particolare, che con estrema dolcezza ti scorre addosso e si spinge oltre, ed il lettore pian piano è come accolto in un contesto reale e concreto che ha il sapore pieno della dimensiona narrativa. E' la goccia che cava la pietra per giungere alla radice, e al senso delle cose sotterranee. C'è l'ombra e l'essenza di un Sud tra le righe, odi voci e volti farsi strada, i "compagni" della domenica e le lotte intestine e non col quotidiano, la contraddizione delle certezze, l'eco dei sentimenti, e i colori chiari e i colori scuri. Lo stile è un nonstile, ovvero libertà espositiva che scardina la fredda gabbia del rigor metrico, in virtù di un accalorato flusso di pensieri, spontanei, spigolosi, spina e rosa di una perenne evoluzione. La sensazione di un viaggio rimane addosso, un retrogusto di cose che passano veloci, nelle quali noi eterni esseri erranti in lotta col tempo ci contiamo le dita coscienti che tutto sfinirà nella linea dell'orizzonte, e dunque ci nutriamo la bocca, lo sguardo, le carni e l'animo di tutta l'intensità che possiamo. Non c'è luce accecante che abbaglia in questo "versificare", piuttosto un controluce, ed una lampada notturna che disegna e sottrae situazioni come ombre cinesi su un muro candido.

C'è una personalità poetica evidente e ricca di sfumature in "Un cielo senza repliche" di Vittorino Curci: è un regalare al lettore il carisma e l'oscillazione dell'osservatore attento, che con le sue variazioni in versi crea sonate che danzano nell'etere come le delicate note di Einaudi. E d'obbligo restare in silenzio dunque per non alterarne l'alchimia preziosa oltre lo spazio, dove alla fine il luogo raccontato è tutti i luoghi, e l'aria che inonda i polmoni dell'autore, diventa la stessa che noi tutti respiriamo. Noi siamo là, ed il resto è un'inutile cornice, la perfezione è nel nocciolo delle cose.


"(...) Ma per come li ricordo

quelli erano ciliegi

e lì il mondo non finiva."




Un cielo senza repliche
LietoColle - Collana Aretusa
ISBN 978-88-7848-376-7 € 10,00

sabato 26 aprile 2008

Edita diventa anche agenzia letteraria

















Il mondo dell’editoria e della cultura italiana e non solo, si presenta oggi più che mai come un universo ricco di energie,e di possibilità di scambi di informazioni e risorse, alla portata di quanti credono nel proprio lavoro, nella ricerca condotta sia attraverso la scrittura, la produzione libraria, la comunicazione. Ma... esiste un MA!

Sembrerebbe che tutto questo sia immediatamente raggiungibile, e possa davvero far realizzare il sogno di chi vuole essere presente e connesso al mondo delle lettere e affini, dove ogni porta è aperta!
Chi ad esempio con un suo manoscritto nel cassetto, ha la fortuna di vedersi pubblicato il suo lavoro da una casa editrice, non sempre poi viene seguito in ogni suo passo, dall’editing alla promozione in senso lato. E talvolta la cura a lui riservata per metterlo ad esempio in contatto, con il mainstream della critica letteraria giornalistica risulta veramente poca cosa. E i premi letterari? Quali sono quelle giurie che ad esempio possono garantire un minimo di serietà nella valutazione dei prodotti inviati? Quali sono quei premi che hanno un loro background di tradizione consolidato nel tempo?
Se invece qualcuno si trova alle soglie dell’esordio e vuole investire su se stesso, optando per un’autoproduzione, il problema non cambia.
E ancora, spesso ci sono singoli che hanno magari delle splendide idee, ma il terrore della pagina bianca li blocca sul nascere. Dunque, la soluzione parrebbe porsi nell’abbandonare l’idea e proseguire oltre!
In questo variegato affresco c’è anche posto per tutti quei professionisti della politica, dell’arte, accademici, e chi più ne ha più ne metta, che per mancanza di tempo – un elemento che la contemporaneità sottrae a tutti noi senza mezzi termini – sono costretti a rinunciare ad appuntamenti istituzionali di carattere culturale, perchè nessuno pensa a ciò che loro pensano.

La nuova sezione di Edita, agenzia di servizi editoriali dall’ottobre 2004, ha pensato di riunire una serie di energie intellettuali, che sanno cosa significano parole come libro, cultura, comunicazione e tutte le “patologie” ad esse connesse. Più che essere una società di mutuo soccorso per autori e operatori culturali, Edita come agenzia letteraria, si prenderà cura, non solo, di autori inseriti nel circuito editoriale nazionale, di esordienti allo sbaraglio, comunicatori muti, di scovarli, ma sarà una vera e propria bussola per i naviganti in questo mare in tempesta!

Edita parte dal Salento, come terra di confine, di transito e attraversamenti, oramai grande bacino di produzione culturale da tempo riconosciuto, e soprattutto un territorio che può divenire un interessante teatro di manifestazioni culturali, a dimensione di uomo, che troverà in Edita un solido punto di riferimento. Diciamo, che il suo staff crede nel valore della cultura, e della creazione di economia attraverso di essa, e soprattutto è disposto per la cultura a perdere anche il sonno!



EDITA OFFRE

COUNSELING EDITORIALE PER AUTORI...ed editori

individuazione di premi mirati, locali, nazionali e internazionali
editing
editing semplice (applicazione delle norme redazionali)
percorso di promozione individualizzato per lavori inediti (poesie, saggistica e narrativa) presso case editrici
comitato di lettura esterno a case editrici
individuazione di risorse critiche e letterarie per autori mirata
consulenza di promozione per opere edite
ghostwriting (voi avete un’idea e noi la realizziamo)
image direction (preparazione di contributi per conferenze dibattiti e incontri)






info: agenzia letteraria dal 2004
via G. Argento, 5 Lecce
redazione@editando.it
ufficiostampa@editando.it
www.editando.it

giovedì 24 aprile 2008

Russia e Bielorussia a confronto


Pittori dell' EST, BIELORUSSIA e RUSSIA

presso LeSegretediBocca in via Molino delle armi, 5 - MILANO
dal 25 aprile al 25 maggio 2008,


orari:
da lunedi a venerdi 9,30 - 13,30

mercoledì 23 aprile 2008

Vito Antonio Conte su Ieratico Poietico




















cosa dire del tuo momento creativo sacerdotalmente reso?
per mio Piacere dirò.
del tuo Fiume in piena.
della tua Fuga dal nero carotto verso il sole.
della tua Salvezza o del tuo Desiderio di Salvezza.

del Passato, di Oggi e di Quel che sarà, qualunque cosa sia e/o qualsiasi cosa si voglia.
perdersi nel passato. per vederlo. ri-vederlo.
scorrere in tutto quel che è stato.
ogni cosa che hai toccato.
ogni cosa che ti ha toccato.
ogni cosa che ti è toccata.
tutti gli sguardi, di ogni uomo, di ogni donna, di tutte le ombre…
e le parvenze e le rimanenze.
sentirne il sapore, ogni sapore, tutto il sapore.
vederlo, ri-vederlo e sentirlo e ri-sentirlo quel passato.
tutto quel passato, oltre tutto quel che è stato.
e provarne ancora il dolore: in qualunque stagione: quella dell’amore,
come quella dell’addio. e l’odio per gli inetti d’ogni grado e appartenenza
a consumare senza pazienza.
quella che devi inventarti tu
sempre
per lavorare, per non sopravvivere,
ma per essere come sai, come vuoi, com’è giusto.
per continuare
(tra latitudini che s’incrociano negli eventi)
a pensare (oltre tutto, nonostante tutto).
a dire (per una speranza di vita).
a denunciare (anche quel passato).
foss’anche con una fragile preghiera,
quando non bastano più le borchie, certi stivaletti, certo look, certa musica, certe visioni.
quando non basta certa nostalgia.
quando null’altro basta.
né la filosofia, la cioccolata e i marchi di questo cazzo di mondo.
srotolando la pellicola emerge lo smerdamento
e lo smembramento e fa male.
fa male il ricordo. fa male l’impotenza.
fa male fare i conti e sapere già prima che non torneranno mai.
ma devi traslare e disvelare dall’antico Egitto un dire-fare grave e solenne:
quello, proprio quello, l’unico che la tua coscienza tollera: chè è Onesto!

oggi è inutile dire, eppure lo dici.
chè di segreti si vive, chè di segreti si può morire.
e avevi ragione quando hai scritto che i miei versi erano vicini alla tua logica dell’esistenza.
è reciproco amico mio.
abbiamo fermato graffiti per giuoco. li abbiamo fermati in tempi diversi.
li abbiamo amati allo stesso modo. li abbiamo resi per Onestà.
chè oggi non si può, ma si deve dire. per sputare tutti i rospi.
chè negli occhi non rimanga una parola soltanto.

domani sarà. sarà perché hai citato tutto e tutti. tutto quel che è perdutamente andato.
tutti quelli che ci hanno amato solo per una sigaretta. o perdutamente e basta.
Tutto quel che di oggi rimane mentre diventa ieri.
tutti quelli che hanno sorriso senza che la notte porti via niente.
e resterà qualcosa. qualcosa resterà. rimane sempre qualcosa.
chè devi dirla tutta e tu l’hai detta tutta, proprio tutta. e bene.
ma non dire più cos’è poesia.

lunedì 21 aprile 2008

n.8 di Agata Spinelli


Ho costruito la tua casa
e poi l’ho immersa in acqua.
È il posto più bello
che tu abbia mai visto
e alla porta d’ingresso
c’è scritto il tuo nome.
Pure i pesci l’hanno imparato
e fanno le bolle
quando lo dicono.

domenica 20 aprile 2008

Spot book n.7



Autore: Patrick Graham
Editore
Casa editrice: Nord



Quando Marie Park, un'agente dell'FBI, inizia a indagare su un serial killer, non può immaginare che l'uomo cui sta dando la caccia è alla ricerca di un libro segreto, un libro che la Chiesa per secoli ha cercato di occultare e di cui si erano apparentemente perse le tracce dopo la peste del 1348. Ma il Vangelo secondo Satana esiste ancora, e il Vaticano è disposto a tutto pur di non far conoscere al mondo la vera storia di Cristo.

fonte www.qlibri.it

martedì 15 aprile 2008

Maurizio Nocera a Volo D'Arsapo


Sarà presentato giovedi 17 aprile, presso la Biblioteca Comunale di Tuglie, A volo d’Arsapo (Note bio-bibliografiche su Maurizio Nocera) di Paolo Vincenti. Interverranno, alla presenza dell’autore, il prof. Gigi Scorrano, critico letterario e dantista di fama nazionale, e il prof. Mario Geymonat, docente di Letteratura latina all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Letture di Antonio Calò, della Calandra Teatro. Coordina Antonietta Fulvio, direttore editoriale Il Raggio Verde edizioni.
A volo d'Arsapo inaugura la collana “Vite e Scritture”, proponendo con il suo primo titolo una interessante raccolta bio-bibliografica su Maurizio Nocera, scrittore, giornalista, poeta, bibliofilo, infaticabile animatore di iniziative culturali nel Salento e nel mondo..
Il libro si articola in tre sezioni. Il primo è uno scritto di carattere monografico dove Paolo Vincenti ripercorre la vita di Maurizio Nocera, una vita votata alla poesia e alla scrittura, alla ricerca del vero senza mai perdere di vista l’autenticità e il sentimento come fondamento della comunicazione. Completano il volume, una raccolta di articoli e saggi brevi pubblicati su varie periodici e riviste locali negli ultimi anni in merito alla carriera e alla produzione letteraria di Nocera e una accurata bibliografia delle sue opere.
Scrive Sergio Torsello su Quotidiano : “ Lo scritto d’apertura significativamente titolato “Io e Maurizio Nocera”, testimonia non solo la personale fascinazione dell’autore ma anche un dialogo intenso tra due mondi lontani, per certi versi opposti, che tuttavia si incontrano sul terreno comune dell’impegno culturale. Vincenti ricostruisce con dovizia di particolari la multiforme biografia intellettuale del personaggio: il custode amorevole e appassionato dell’eredità di Antonio Verri, il gran tessitore di rapporti internazionali /(come non ricordare, tra i tanti, quelli con Joyce Lussu e Sergio Vuskovic Rojo), la capacità rabdomantica di scovare talenti negli angoli più sperduti della provincia. Sono quasi 250 i titoli censiti da Vincenti nella parte conclusiva del volume dedicata alla bibliografia di Nocera.” Per poter meglio conoscere ed apprezzare questo libro, che si pone come un validissimo ed utile documento sulla “instancabile vi(s)ta di Maurizio Nocera”, come scrive Mauro Marino su Paese Nuovo, appuntamento, quindi, nella serata del 17 aprile a Tuglie.

fonte iconografica Musicaos.it

lunedì 14 aprile 2008

Nunzio Festa about Ieratico Poietico!







Donno dice un poema in più movimenti. Il poeta salentino Stefano Donno, che oltre a fare versi intensi e appassionati è spina dorsale delle edizioni Besa, regala alle orecchie nostre il suo Ieratico Poetico; versi segnati da una città in particolare ma senza dubbio, più che altro, dalle sue facce e dalle sue vie: dalle storie; dai passaggi e dalle fermate. Al ritmo incantato delle note dei bar e delle bevute cosparse di citazioni sotto traccia e non. Ieratico Poetico scorre nelle fitte della quotidianità. Parte in quarta, il poema. All’inizio si sente la trepidazione di chi vuole e deve parlare, con effetti sulla costruzione che accolgono però l’arrivo di una prosecuzione anche servita dalle iterazioni. Dove le tinte sono più scure ma meno ‘pensate’ il risultato è gratificante.
Continua qui ...

http://scritture.blog.kataweb.it/

sabato 12 aprile 2008

Daniele Giancane su Ieratico Poietico



















Ieratico poetico di Stefano Donno - scrive in prefazione Luciano Pagano - «è un poema scritto per una città che il più delle volte toglie senza chiedere nulla» in cui emergono quasi casualmente indizi, che non hanno nulla di metafisico o esistenziale, ma che si risolvono in slogan, reclami, parole vuote. In una parola il vuoto. In effetti, la prima sensazione che si affaccia dopo aver letto questo poema è che, dietro il torrenziale sciabordare di parole, situazioni, accenni, rimandi a «eroi» di celluloide o della cronaca, vi sia una tormentosa lotta contro il nulla del nostro tempo, contro l’inessenziale, lo sciupìo di risorse umane, la superficialità delle relazioni, tutto un mondo perso fra dogmatismi e «conserve culturali» (a dirla con Jacob Moreno).
I tre movimenti che scandiscono il poema del giovane autore salentino edito da Besa («Flumen», «Escape from black hole sun» e «The graal, post-human desire») mettono in scena una condizione umana ritratta a tutto tondo, con un linguaggio che rammenta quello di certa poesia americana: non si fa fatica a «sentire» Whitman di Foglie d’erba e il Paterson di Williams, ma soprattutto la grande lezione della Beat generation, e comunque tutta quella poesia che racconta il mondo senza infingimenti o retorica, che cerca un impatto vitale con la società, che evita come peste il lirismo fine a se stesso (anche se certi passaggi sono «naturalmente» lirici).
Una poesia - quella di Donno - che ha come sottofondo il jazz delle periferie (non a caso il poeta cita più volte figure di emarginati: barboni, puttane), il be-bop, il blues. Stefano Donno affronta con successo la sfida di «narrare» il mondo con un linguaggio che diviene facilmente un «territorio» fra poesia e prosa, fra dicibilità e «altrove»; la messa fra parentesi - in più punti di questo testo - non è semplicemente un espediente letterario, ma la necessità di «dire» quasi a bassa voce, di riflettere o far riflettere: «Ballare amava dire che la narrativa è una branca della neurologia» o «La poesia ha latitudini troppo elevate / per chi scrive versi da qualche anno», così come l’iterazione - che è la tecnica più usata dall’Autore - riporta all’esigenza di battere il tempo, di martellare il lettore e quasi di coinvolgerlo in un clima ipnotico. In questo senso possiamo affermare che questa poesia richiama anche una sorta di «sciamanesimo» del poeta o comunque la sua volontà di essere «tramite», di far scorrere dentro di sé i rumori, i sogni, le contraddizioni del tempo.
Certo, è poesia di città - anche di sarcasmi, malinconie, sconfitte e autocritica - che rivela il meglio di se stessa in molti fascinosi passaggi: «i pensieri ora / si fanno più sottili/ nell’insonnia acida /di notti austere/ troppo gonfie/di ricordi» e attacchi di grande presa: «Ci sono storie/ che non devono essere raccontate/ penso a Mary, Ben e May/ delle loro estati di passione/ delle loro emicranie moleste».
Ieratico Poietico è così una sorta di affresco che ha una forte dimensione teatrale, sia nel tono complessivo sia nella continua entrata in scena di personaggi, dipinti con pochi tratti e che subito rientrano nell’ombra per lasciare il passo ad altri personaggi, che sembrano urgere e chiedere spazio. Stefano Donno realizza così un interessante (in più punti emozionante) poema, che prende il lettore e lo coinvolge sino in fondo.

3/4/2008

fonte Gazzetta del Mezzogiorno

giovedì 10 aprile 2008

Quando l'America scoprì i sassi




















Matera, 8 aprile 2008 – Altrimedia Edizioni presenta, presso la Chiesa del Purgatorio di via Ridola a Matera, alle ore 18.00 del 12 aprile prossimo, il saggio di Carmine Di Lena Quando l'America scoprì i Sassi, nato in collaborazione con la Fondazione Zètema.

Al momento di riflessione prenderanno parte, oltre all'autore del saggio, Vito Epifania (responsabile editoriale AAltrimedia Edizioni) e Raffaello De Ruggieri (presidente Fondazione Zètema).

La pubblicazione si presenta come studio accurato e documentato su una delle questioni più importanti legati alla storia e allo sviluppo della città di Matera: lo svuotamento dei Sassi visto con la lente dell'interessamento degli Usa alla vicenda; dove, documenti alla mano, l'autore sostiene una tesi che corre lungo la cronologia dei tempi. Passando dal periodo fascista agli anni successivi al 1950. Il libro è puntato sul ruolo che giocarono gli Stati Uniti d'America nell'intera vicenda, prima della nota e riletta legge speciale del 17 maggio 1952, prima del tanto discusso svuotamento degli antichi rioni. Di Lena, entusiasmato dalle considerazioni oggettive che vengono fuori direttamente dal fegato degli archivi, legge per parlare con quanti hanno a cuore tutti i passaggi che hanno segnato il percorso di trasformazione di Matera. Passando attraverso la visita materana dell'ambasciatore nordamericano in Italia James David Zallerbach.


Biografia dell'autore:
L'ingegner Carmine Di Lena è nato a Matera nel '39 e nella Città dei Sassi tutt'ora vive. E' stato docente di materia tecniche in diverse scuole medie superiori.
Dal 1969 al 1978, segretario provinciale di Matera dell'Ordine degli ingegneri e nel corso degli anni, ha studiato la sismicità storica e gli effetti di dettaglio storici su diversi comuni della Basilicata.
La passione per la ricerca e l'amore per il suo territorio hanno portato Di Lena a studiare in maniera specifica aspetti dell'identità di Matera legali allo sviluppo di questa importante città e alle trasformazioni che si sono succedute nel corso dei secoli; dando anche forma ha opere e progetti di saggistica utili per far nascere o implementare riflessioni importanti sulla natura e il cammino di tanti luoghi.

Pubblicazioni di C. Di Lena:
Tabella per il calcolo diretto della sezione rettangolare inflessa in cemento armato, Liguori Editore (Napoli, 1980);
Le mappe del catasto fabbricati a Matera, 1875-1898, in Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera anno IX n. 14 (Matera, 1988);
Il palazzo del Governatore a Matera, in Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera anno XIII, n. 20-21, (Matera, 1991 / 1992);
Il castello Tramontano e le fortificazioni materane, in Il Castello di Matera, edizioni Paternoster (Matera, 1992);
Le fortificazioni materane, in Bollettino della Biblioteca di Matera anno XVI (Matera, 1995);
Dentro le mura, in Matera dentro le mura, Altrimedia Edizioni (Matera, 1996);

sabato 5 aprile 2008

Medi_terra_neo 2008

















Presidio del Libro di Copertino, Fondazione Moschettini, Associazione Casello13


Presentano

Medi_terra_neo 2008

Aprile
Medi_terra_neo - Mercoledì 2 aprile - ore 20,30
Il funambolo sull´erba blu - di Maria Pia Romano - Besa ed.
presenta Antonio Errico
al violino il maestro Francesco Del Prete
B&B Chiesa Greca al "Il Giardino del Prete"
Piazzetta Chiesa Greca, 11 - Lecce

Medi_terra_neo -Venerdì 25 aprile - ore 20,30
Il denso delle cose - di Vera Lùcia De Oliveira - Besa ed.
presenta Stefano Donno
video installazione di Marta Ampolo
Ex Palazzo Colonna - Via Ruggeri- Copertino (Le)

Medi_terra_neo - Mercoledì 30 aprile - ore 20,30
I racconti del ripostiglio - di Claudio Martini - Besa ed.
presentano:Stefano Donno e Francesco Tarantino
in mostra "Scatole" di Andrea Laudisa
B&B Chiesa Greca al "Il Giardino del Prete"
Piazzetta Chiesa Greca, 11 - Lecce



Maggio

Medi_terra_neo - Giovedì 15 maggio - ore 20,30

Mai più scema di Elisa Albano - Lupo ed.

Antonia Pozzi letta da Ambra Biscuso

presenta Francesco Tarantino

video proiezione 'Intimate Portrait' di Eva Caridi

Ex Palazzo Colonna - Via Ruggeri- Copertino (Le)



Medi_terra_neo - Sabato 17 maggio - ore 20,30

Ieratico poietico di Stefano Donno - Besa ed

presenta Antonio Errico partecipa Luciano Pagano

video installazione di Andrea Laudisa

Ex Palazzo Colonna - Via Ruggeri- Copertino (Le)



Medi_terra_neo - Sabato 24 maggio - ore 20,30

1996- 2007 : Antonio Errico

performance: L´ultima favoleria degli Angeli ribelli

in mostra Gix

B&B Chiesa Greca al "Il Giardino del Prete"

Piazzetta Chiesa Greca, 11 - Lecce







Il Presidio del Libro di Copertino, la Fondazione Moschettini e L´Associazione Casello13 organizzano per il 2008 una rassegna dedicata al tema del viaggio in più tappe.

Il programma, seguendo la mission fondamentale dei Presidi del Libro d´Italia, intende promuovere la lettura con una serie di iniziative mirate, si articola in tre tematiche: "Itineraria Messapica" viaggio a ritroso tra le radici messapiche della Puglia meridionale; "Medi_terra_neo" escursione nella produzione letteraria contemporanea; "Itinerari di Fede" incontri dedicati a figure esemplari all´interno dell´universo spirituale e religioso cattolico, con un particolare riferimento a San Giuseppe da Copertino.





info:

Ambra Biscuso

casello13@hotmail.it;
http://blog.libero.it/casello13/

Ingresso Gratuito

fonte iconografica www.massic.wordpress.com

venerdì 4 aprile 2008

Rot ist meine liebe di Silla Hicks


















rot ist meine Liebe
rot ist mein Blut
das auf dem Fußboden tropft
Ich Aspekt
in Schweigen
die Dämmerung






fonte iconografica www.blogico.blogspot.com

martedì 1 aprile 2008

Sorte di Irene Leo






















Moriranno le viole

quando soffocherò il sole?

Nel tuo fiato nero,

eclissi riluce,

l'assenza.

Carnefice ti acceco,

non tu,

ma io forse.

A fresche radici per negare la vita,

il profilo d'ossi di vero,

chiesi,

al chiuso di turgore di vetro.

Il filo rosso che annoda,

sulla faccia di dado che ride,

neanche sorte si chiama




http://ireneleo.wordpress.com/

fonte iconografica www.centocelle.splinder.com

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