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martedì 13 ottobre 2009

Aldo Quarta, Porca Democrazia (Lupo editore). Recensione di Raffaele Polo

Questo recentissimo libro di Aldo Quarta, pubblicato nella collana Di-battiti di Lupo editore, non ha mancato di sorprenderci. In un periodo così bellicoso nella espressione e nella frequentaziione della res politica, con incursioni sempre più frequenti nel turpiloquio e nell’aggressione verbale, quasi a voler confermare l’assioma che chi grida di più ha ragione e i suoi argomenti sono inattaccabili, l’autore ci sorprende con il suo pacato ragionare e con la calma e misurata prosa che è molto ben calibrata, attentissima a non mostrare segni di alcuna ‘appartenenza’. Al contrario, l’intento di Quarta è quello, evidentissimo, di muoversi nel tracciato alveolo della Cosrituzione, rinnovando intenti puramente democratici, nella migliore tradizione di giuristi e Padri costituzionali.
E, soprattutto, Quarta si preoccupa, in tutte le sue argomentazioni, di far emergere il senso e l’importanza della ‘partecipazione’ dei cittadini alle gestione della cosa pubblica. Con il contemporaneo intento, da parte degli amministratori, di operare esclusivamente per il vantaggio e il benessere di chi ha affidato loro il mandato così importante di governare. Come si può intuire, siamo ben lontani dalle diatribe e dalle satire politiche degli antichi greci. Ma, pure, dal modo di esporre le proprie argomentazioni, ci è venuto di immaginare Aldo Quarta con il laticlavio, che parla davanti al Senato romano oppure che arringa gli ignoranti spettatori in una commedia di Aristofane…. Molto, molto lontana la tersa scrittura di Quarta, dalla quotidianità sovente becera che riduce anche l’attuale sistema elettorale ad un ‘porcellum’, come è nella raffigurazione della copertina. Che ci pare l’unica concessione con un pizzico di humour al discorso, serissimo e scandito in quattro corposi capitoli dal titolo esplicativo: Rappresentanza e ‘popolo sovrano’; Cittadinanza europea; Nuovi compiti della politica; Governo , maggioranza e minoranza. “In una democrazia, il polo sovrano è tale se non viene escluso, attraverso i suoi rappresentanti, dalla gestione della cosa pubblica” afferma l’autore. E ci accorgiamo, purtroppo, che nel nostro tempo il popolo è da troppo completamente escluso dagli affari politici italiani….

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1 commento:

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