Cerca nel blog

lunedì 28 giugno 2010

Alice nel paese delle vaporità di Francesco Dimitri (Salani)



















Un libro splendido, e terribile quello di Francesco Dimitri dal titolo “Alice nel paese delle vaporità” edito da una casa editrice che stimo molto per la sua linea editoriale sempre coerente con se stessa e con le sue scelte a volte non sempre propriamente commerciali, a testimonianza della volontà del suo staff di prediligere qualità, solo e soltanto qualità: parlo della Salani. Ben, “young adult” londinese, per vivere fa il lettore per una casa editrice, e soffre di terribili allucinazioni. Attraverso di lui il lettore conosce Alice, un’antropologa che vive a Londra in epoca vittoriana, esploratrice dello Steamland, una landa attraversata da gas allucinogeni più potenti di qualsiasi incantesimo o allucinazione. Alice, è la protagonista di un libro che giunge nella mani di Ben una notte, e che ha il controverso titolo di “Alice nel paese della vaporità”. Il confine tra Bene e Male è solo di natura semantica in questa dimensione, e forse nemmeno possiede quella valenza, dal momento che con stupore fortissimo pagina dopo pagina si scopre che in realtà niente è definibile nello Steamland, nulla è configurabile, qualsiasi oggetto, persona o situazione può apparire in un modo e poco dopo essere esattamente il suo contrario. Ovvero deformi e inquietanti mostri (nell’accezione secondo me latina di “monstrum”, cioè eccezionale) possono divenire compagni fidati di viaggio, mentre i propri simili si possono rivelare creature dell’abisso più malvagi di qualsiasi reietto. Come tutti i ricercatori e gli antropologi per la precisione, Alice comincia il suo cammino in questo mondo da incubo, come sulle tracce di una scoperta troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. In realtà tutta la vicenda si trasformerà in una delirante corsa per la sopravvivenza, dis/equilibrata nei confronti di un destino oscillante tra l’Orrore e la Meraviglia. Ben imparerà a conoscere Alice, si farà prendere dalla sua storia, ma … c’è un ma! I contenuti di quel libro, erompono dai confini della fantasia, della rassicurante pagina stampata, e qualcosa accade anche a Ben. Un libro che mi ha fatto venire in mente da subito le opere del mefistofelico Marilyn Manson (tutti corpi e visi emaciati, vere e proprie creature ectoplasmatiche post-atomiche un po’ alla Schiele un po’ alla Giger) che la pop star esporrà dal 30 giugno alla Kunsthalle di Vienna con il titolo “Genealogie del dolore”. E forse anche il lavoro di Dimitri è la narrazione dei nostri lati più oscuri, una piccola e fantasiosa “genealogia del dolore” frutto solo ed esclusivamente del pessimismo della ragione. Un libro che vale la pena comunque leggere.

2 commenti:

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

Cerca nel blog

Galvion, un robot combattente altamente tecnologico

PUBBLICITA' / ADVERTISING Galvion è il nome di un robot combattente protagonista di due opere distinte ma intrecciate: un anime e un man...