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lunedì 30 agosto 2010
Il libro del giorno: Zero maggio a Palermo di Fulvio Abbate (Baldini e Castoldi Dalai)
Libertà e determinismo a cura di Mario Signore (Pensa Multimedia)
Quasi sempre, per attenuare l’insopportabilità di questa doppia tensione, che finisce non solo col dilacerare il pensiero, ma anche col rendere non comprensibile l’identità dell’uomo, divisa tra il determinismo del suo essere naturale e la responsabilità del suo essere attore di storia e libero promotore di eventi, la filosofia ha scelto la via, per cosi dire, del doppio binario, preferendo riservare alla natura, e allo studio di questa, la ricerca dell’andamento determinato e dello scire per causas, che si acquista solo nella totale rivelazione delle cause in stretta connessione con gli effetti, e al pensiero e allo studio di questo esercizio di libertà che si ritiene irrinunciabile come garanzia di movimento, pur all’interno di un mondo che è dato nella sua struttura tutta determinata.
Le proposte, come si conviene ad una questione così controversa, non potevano e non possono, a questo punto, essere univoche, né definitive. La particolarità critica di questa situazione la si coglie già dalle diversificate impostazioni speculative che i giovani studiosi discutono all’interno dei loro testi, dopo averlo fatto attraverso l’intenso e fecondo confronto nel seminario di studio proposto dal Dottorato di ricerca e al quale tutti gli autori hanno partecipato sottoponendo al crogiolo del dibattito le diverse tesi avanzate.
Al di là delle certezze rassicuranti, dei Leibniz e degli Hegel, dei Kant e degli Apel, che i giovani autori hanno privilegiato come riferimento delle loro analisi, almeno come orizzonte regolativo, si propone qui la via dell’intenzionalità della coscienza, cioè la via di quell’alterità che obbligandoci ad uscire dalla nostra autoreferenzialità ci chiede di rispondere, liberamente e responsabilmente, alla grande domanda di senso esplosa, paradossalmente, proprio a fronte della presunta egemonia della visione deterministica, che pretende di imporsi anche al regno umano e alla sua storia.
Per il 213° compleanno di Mary Shelley: Frankenstein (Edizioni Clandestine)
Il libro del giorno: Sul conformismo di sinistra di Fulvio Abbate (Gaffi editore in Roma)
Questa città che sanguina di Alex Preston (Elliot)
Wall Street, film splendido
Siamo nell’ambito della cinematografia contemporanea, anzi siamo nell’orizzonte degli eventi che appartengono alla storia del cinema, forse cosa ben più diversa. Diciamo che ora, ai nostri giorni, i tempi erano maturi perché qualcuno realizzasse, in questo nuovo millennio, un romanzo ambizioso, riuscito, che raccontasse una storia dove il ghiaccio rovente dei mercati finanziari e la dura realtà si fondessero in un’alchimia originale, ovvero in un prodotto in grado di avere un’alta resa di stile, e allo stesso tempo dotato di eleganza e brutalità. Ad oggi l’unico in grado di operare questo miracolo è un esordiente: Alex Preston. Classe
La storia: Charlie Wales vuole conquistare “il mondo” della finanza. Comincia la sua carriera finanziaria nella City, e con tanto di “resistenza sovietica” fa lo slalom tra le mille difficoltà iniziali, dal rapporto travagliato che lo lega alla splendida Vero, alla vita di ogni giorno nel lavoro e con gli amici e inquilini. Ma … c’è un ma! La scalata al successo a Londra per Charlie vuol dire investimenti ad alto rischio, e operazioni ai limiti della legalità proprio mentre fuori dal suo ufficio dove è come se fosse “sepolto vivo”, sta per esplodere la peggiore crisi economica mai conosciuta… La forza di questo lavoro sta nel rigore con cui Preston coniuga un alto valore letterario con i tecnicismi propri di un guru dell’economia, riuscendo a esprimere in maniera drammatica la perdita di senso e valore della nostra vita contemporanea, schizofrenicamente divisa tra modelli “glocali” economici avanzati e un senso di spaesante provvisorietà
domenica 29 agosto 2010
Il libro del giorno: Reality. Come ci sentiamo in questo momento di Fulvio Abbate (Cooper)
Metamor di Vittorio Bodini (Besa editrice)
Night II
Se bere un whisky è versarlo/ sull'arso terriccio della propria tomba/dove l'oscenità canticchia assassinata/dall'ombra d'un cane o dalla furia della ragione/trofei d'occhi inespugnati/come fregi di antiche stamperie/ si scioglieranno nell'alcool tra i sadici archivi/ di una notte tradita da strambi propositi./ Una finestra morrà./ Morrà sul Bosforo un ferro di cavallo.
Metamor (1967), ultimo libro poetico edito vivente l’autore, accentua, anche con scrittura automatica, il surrealismo della sua poesia. “E' un’inchiesta sulla materia e sull’essere”, e al titolo sono affidati “ben tre significati: metamorfosi, meta-amore e metà-morto”. Un anno prima di morire (1969), coinvolgendo altri inediti, egli aggiungeva trattarsi di “un libro traumatico, sostanzialmente e disperatamente teso a denunziare il totale smarrimento del reale o la sua ricerca senza fede”.
Vittorio Bodini (Bari 1914 - Roma 1970), oltre che poeta tra i più originali e significativi del Novecento, è stato anche narratore, critico, operatore culturale. È considerato inoltre uno tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola.
sabato 28 agosto 2010
Il libro del giorno: Roma. Guida non conformista alla città di Fulvio Abbate (Cooper)
Inganni di Giulio Palmieri (Lupo editore). Intervento di Luigi Scorrano
Quale sorte attende il dio che ha contravvenuto alle leggi dell’universo facendo della finzione un’arte per gli uomini? Quale sarà l’esito di un’impresa la cui stazione di partenza è una desolata landa infeconda dove la vita degli uomini è bruciata dal sale amaro del fallimento? Quale la mèta che un uomo solitario si propone di raggiungere elaborando enigmi destinati al gioco ma attingendo, oltre il gioco, ad un enigma solo per lui intravisto o appena svelato? Una fantasia legata alla remota mitologia mesopotamica; un fatto storico nella cornice di un Medioevo al tramonto; il paesaggio senza luce della città moderna e le oscure vicende di un uomo come tanti: sono, in sintesi, il teatro delle storie messe in scena da Giulio Palmieri nella sua, già notevolmente matura, prova d’esordio in campo narrativo. Siano, i protagonisti, uomini o divinità, li unisce un comune destino: soggiacere all’inganno della vita, vivere sul confine incerto che divide vita e morte, luce ed ombra, cognizione sicura delle cose e balbettante approssimazione nata dal considerare saldo quanto è solo ombra, labile la durezza di esperienze contro le quali si può urtare tragicamente. Tutto è immerso, per loro, in un universo che vacilla di continuo, s’addensa e si scioglie, nella «vaga deformità di ciò che non esiste»: in ciascuno di loro si compie il destino ch’è del protagonista di uno di questi racconti, e cioè vivere una vita «spogliata di sé stessa e invasa dalla propria parvenza». All’insegna dell’inganno, quello che l’uomo stesso si costruisce, la vita affonda in un’illusione in cui i fantasmi della mente acquistano o perdono consistenza e le segrete paure spingono ad erigere difese contro il disfacimento, contro la morte. L’azione gloriosa sognata si sfalda in una beffa atroce; Luigi IX di Francia sarà giocato dalla morte, il signor Pampuja dal suo inconfessabile segreto, l’innominato protagonista de Il demone da una legge che egli non può piegare alla sua volontà o ai suoi giochi crudeli. Sembra soggiacere alla uguaglianza numerica e all’ambientazione di ogni racconto una sorta di struttura flaubertiana: anche i Trois contes dello scrittore francese (Un cœur simple, La légende de saint Julien l’hospitalier, Hérodias) sono ambientati uno nell’età moderna, uno nel Medioevo della Legenda aurea, l’altro nel paesaggio e nel clima delle narrazioni bibliche. Calcolata o casuale, la corrispondenza è suggestiva. Altrettanto suggestivo il profilo dei protagonisti, tutti e tre intesi a mettersi alla prova sfidando o lo strapotere dell’autorità o un esercito da aggredire e vincere o quello che si definisce il senso comune. In realtà sono pulsioni profonde quelle che li guidano all’azione. Quale che sia il posto che essi occupano nel consorzio umano, tutti sono vittime di un’aspirazione a uscire dalla imprigionante condizione che è stata loro data per compiere, agli occhi degli altri o solo di se stessi, un’impresa alla quale affidare il proprio nome e attraverso la quale affermare la propria individualità. Questo non si compie, o resta un desiderio frustrato dall’impatto con una realtà che non corrisponde a quella che ognuno di essi per sé vagheggia e pensa di dominare. Una storia comune, infine; perciò non ci sorprende vedere il signor Pampuja del racconto La bambola come un fratello dell’innominato protagonista di una famosa novella pirandelliana, La carriola. Là, il personaggio narratore afferma l’identità della propria tragedia con quella di «chi sa di quanti!». Non si vogliono indicare corrispondenze tra differenti vicende, ma l’affinità che le connota, l’ansia di un sogno vano, la coscienza infelice di nascondere dietro una facciata di rispettabile normalità ciò che risulterebbe diverso a chi non vi sapesse leggere se non un’anomalia o una stravaganza. Palmieri racconta le sue storie in una prosa di classico nitore, attenta alla cura del particolare, cesellato e rifinito. È, la sua, una scrittura larga, ariosa, ricca di annotazioni nessuna delle quali risulta superflua. Proprio la scrittura dà suggestivo corpo alle ombre che si aggirano nello spazio della pagina, ai fantasmi cui la letteratura infonde vita e consistenza. Diverse le storie per contenuto e ambientazione, affini per ritmo e tono. Le salda in unità la sottile inquietudine che domina la pagina tramata di meraviglia, di gusto dell’invenzione, di gioco apparente fatto per trascinare il lettore nella fascinazione del racconto.
venerdì 27 agosto 2010
Il libro del giorno: Quando è la rivoluzione di Fulvio Abbate (Baldini e Castoldi Dalai)
Giuseppe Cristaldi Belli di papillon verso il sacrificio (Edizioni Controluce). Il book trailer
Giuseppe Cristaldi (1983) vive e lavora a Parabita (Le). Dopo la sua prima opera Storia di un metronomo capovolto, ha pubblicato Un rumore di gabbiani in cui traspare tutta la sua sensibilità verso problematiche di carattere civile.
giovedì 26 agosto 2010
Il libro del giorno: Manuale italiano di sppravvivenza. Come fare una televisione monolocale e vivere felici in un paese perduto di Fulvio Abbate
Manuale italiano di sppravvivenza. Come fare una televisione monolocale e vivere felici in un paese perduto di Fulvio Abbate (Cooper edizioni)
Brasarsi di Max Cabrerana (Cut-Up edizioni)
Cut-Up Edizioni ha pubblicato da poco “Brasarsi”, la raccolta di racconti dello scrittore di Viareggio Max Cabrerana. L’autore vive in Italia, ha scritto racconti che sono stati pubblicati su diverse riviste letterarie e ha sceneggiato brevi fumetti. Una cosa devo dirla prima di scrivere di questo lavoro. Più volte sono stato tentato di chiuderlo, gettarlo via … ma non certo per una mancanza di capacità o proprietà di tenuta di stile dell’autore. Pervasivo è stato un forte senso di nausea, che ho provato pagina dopo pagina, quella stessa nausea che ho avuto guardando il remake di “The Texas Chainsaw Massacre”. Sono dieci racconti che definirli duri, spietati è poco: il tentativo di Cabrerana di potenziare scene, storie, e contesti attraverso un’iper/surrealismo (che ad alcuni potrebbe risultare addirittura comico) non fa altro che trasformare il tutto in una poltiglia terribile … e a me il pulp piace! A mio avviso il libro da un punto di vista narratologico rende concreto un discorso su quelli che sono gli aspetti cruciali della sofferenza mentale sociale nell'angoscia e nella paranoia, nella disperazione e nella dissociazione, nell'ossessività e nell'euforia, vale a dire i tracciati emozionali di ogni esperienza neurotica o psicotica che oggi viene indotta dalla Matrice dei contesti in cui ci troviamo a vivere. In una parola Max Cabrerana descrive la perdita di direzionalità dell’individuo, ovvero il senso di smarrimento del soggetto quando la sua vita si trasforma in un colabrodo, in cui le falle sembrano aprirsi in successione inarrestabile, senza che si possa avere il tempo di porre dei rimedi. Mettendo a rischio la stessa qualità della vita, ma anche l’equilibrio mentale. Ed ecco che attraverso una carrellata piena di malvagità e pura cattiveria, prendono corpo tra le pagine di questo libro, mostri di ogni genere, depravati, omicidi, malati mentali, in poco più di 148 pagine. Dunque dieci racconti duri, spietati. Ad esempio, che cosa potrebbe accadere ad un gruppo di animalisti “cazzuti” che irrompono in un orrido laboratorio dedito alla vivisezione? Che soluzione potrebbe trovare un mimo che scopre di essere affetto dal morbo di Parkinson e non vuole rinunciare al suo lavoro? Che ruolo può avere di così interessante da raccontare un telefono che assiste ai ripetuti e squallidi tradimenti di un marito insoddisfatto e patetico? Che ci fa l’attore di una soap opera con il cadavere della fidanzata uccisa in un raptus di follia? Cos’hanno da spartire Adolf Hitler e Sigmund Freud che si incontrano casualmente in una sordida birreria nella Vienna asburgica. Le risposte non sono poi così tanto ovvie, e Cabrerana lo dimostra inequivocabilmente. Consiglio, mentre si legge questo lavoro, come sottofondo il gruppo STASI (Cristina Puia, Ruggero Ruggeri, Luana Barnabà, Chiara Vidonis, Francesco Merenda) con il loro ultimo lavoro IDENTITA’. Il loro sito è : http://www.gruppostasi.it/home.html
Questa è la sua prima raccolta monografica.
mercoledì 25 agosto 2010
Il libro del giorno: Il fuoco segreto di Martin Langfield (Nord editrice)
Nacquero contadini, morirono briganti di Valentino Romano (Capone editore). Intervento di Paolo Zanetov
La nuvola di polvere all’orizzonte che tra grida lontane annuncia l’approssimarsi della selvaggia cavalcata dei briganti, il fumo degli spari, lo schioccare delle pallottole e il balenio delle sciabole snudate della cavalleria – sequele classiche delle cronache brigantesche – riconducono il nostro immaginario agli scontri, agli agguati, alle scorrerie ed ai colpi di mano che abbiamo visto scorrere sul grande schermo nelle pellicole d’oltreoceano dedicate alla conquista del West, da Ombre Rosse al Piccolo grande uomo. Analogamente a quella degli indiani, la minacciosa presenza dei briganti aleggia e si percepisce senza mai entrare nello specifico di una umana concretezza, atta a rendere visibili sentimenti, emozioni e sofferte ragioni dei protagonisti di quelle drammatiche vicende.
Il volto del brigante, e con esso quelli di una dolente umanità comprimaria alle sue gesta, balzano vivissimi dalle pagine proponendoci un inedito ritratto della società contadina che li espresse.
Non hanno il “senso della storia” i vinti, così come – a ben vedere – i vincitori, subito prigionieri di un ferreo meccanismo di potere ad essi antecedente che impedirà nel prosieguo dei fatti una sensata assimilazione del Regno appena conquistato nella, dai molti sognata, “ Nuova Italia”.
info: info@caponeditore.it
martedì 24 agosto 2010
Il libro del giorno: Mi chiamo Cassandra. Arguzie, giudizi e vaticini di un profeta incompreso. Di Francesco Cossiga (Rubbettino)
Corpus Delicti di Juli Zeh (Ponte alle Grazie)
Juli Zeh ha frequentato la scuola «Pädagogium Otto-Kühne Schule» di Bonn dove ha conseguito la maturità, poi ha studiato legge a Passavia, a Lipsia dove ha unito i corsi di giurisprudenza a quelli di studi di letteratura e scrittura creativa presso il «Deutsches Literaturinstitut Leipzig». Juli Zeh ha sempre utilizzato la sua fama letteraria per esprimere le sue opinioni su questioni politiche come quando, ad esempio, nel mezzo delle elezioni del
Ho avuto il piacere di leggere con grandissimo diletto "Corpus delicti" (in Italia per Ponte alle Grazie) dell’immensa Juli Zeh (libro giunto nelle mie mani attraverso una serie di coincidenze e incroci pari solo alle avventure del Barone di Münchhausen. Pertanto non vi tedierò oltre…). La scrittura magnifica di questa scrittrice è così straordinaria da riuscire a raccontare i "fantasmi" che percorrono la mente dei protagonisti, e far sospendere al lettore qualsiasi altra attività che non sia leggere quest’opera . Splendida trentenne Mia Holl, biologa, indipendente e fascinosa, ha una piccola macchia nel suo curriculum: pluricondannata per attività sovversive. La società in cui vive (non molto lontana dalla nostra nel tempo) sembra la perfetta incarnazione di tutto il significato di un’opera del secolo scorso straordinaria: “Sorvegliare e punire” di Michel Foucault: controllo totale sul corpo e sulla sicurezza a scapito di altri valori indispensabili per una società civile, che voglia definirsi come tale. La colpa di Mia? Rifiutarsi di venire inglobata nel METODO, una ragnatela di obblighi totalmente pervasivi nella vita di ciascun individuo. - Non lo aveva “profetizzato” Noam Chomsky (ndr)? – Mia vuole scagionare il fratello morto suicida dopo l’omicidio di una donna, e lo vorrà fare vestendosi da Thomas More e proponendo un’alternativa plausibile: un’Utopia! Insomma un vero e proprio capolavoro tra thriller e fanta/teoremi. Eccovi un estratto: "Sfiducio una politica che basa il consenso solo sulla promessa di una vita priva di rischi. Sfiducio una scienza che sostiene l’inesistenza del libero arbitrio. Sfiducio un amore che si considera il prodotto di un processo di ottimizzazione immunologica. Sfiducio genitori che definiscono 'rischio di caduta' la capanna su un albero e 'rischio di allergia' un animale domestico. Sfiducio uno Stato che sa meglio di me ciò che è bene per me... Sfiducio me stessa, perché mio fratello è dovuto morire prima che capissi cosa significa vivere."
lunedì 23 agosto 2010
Il libro del giorno: I servizi e le attività di informazione e di controinformazione. (Rubbettino). Di Francesco Cossiga
(dalla presentazione di Mario Caligiuri)
Il rumore della terra che gira di Roberto Saporito (Perdisa Pop)
Alberto Perdisa guida un gruppo di grande tradizione nel mondo dell’editoria e della cultura nazionale. Il nonno paterno, Luigi Perdisa, fondò il gruppo Edagricole-Calderini, leader europeo nelle edizioni agricole, nonché preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Il nonno materno, Carlo Alberto Cappelli, fu invece alla guida della storica casa editrice Licinio Cappelli e sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna e dell’Arena di Verona. L’esempio ad Alberto viene da loro. Oggi il Gruppo Perdisa Editore ha all’attivo quattro marchi editoriali, fra loro autonomi, ma integrati nel progetto di riportare la città di Bologna e la sua cultura fra i protagonisti delle dinamiche editoriali nazionali e internazionali. Dalla casa editrice ricevo un’anteprima (dal momento che uscirà il 22 settembre) piuttosto gustosa e di una mia vecchia conoscenza: mi riferisco a Roberto Saporito che per Perdisa Pop uscirà con “Il rumore della terra che gira”. “Sospiro, sbatto gli occhi, deglustisco lentamente col pomo di Adamo che va su e poi va giù. Sposto lo sguardo lateralmente e sopra due cavalletti riposa una tela un metro e cinquanta per un metro e cinquanta sulla quale sto dipingendo l’interno di una stanza dove un uomo si sta iniettando una dose di eroina nel braccio sinistro, una stanza dallo sfondo blu spesso di colore a olio, una poltrona amaranto spesso di colore a olio. Il resto del quadro è ancora in abbozzo, in divenire. Quattro piani più in basso passa rombando una moto. Che tipo di moto? Una Harley, forse? Chiudo gli occhi che riapro dopo pochi secondi quando Albertine Scomparsa, la mia enorme gatta certosino grigia, mi salta sulle cosce facendo le fusa e accoccolandosi proprio all’altezza del mio cazzo.”
continua qui
domenica 22 agosto 2010
Il libro del giorno: Novissime picconate di Claudio Fioretti Sabelli e Francesco Cossiga (Aliberti)
L'opera galleggiante di John Bart (Minimum Fax)
Torna in libreria, in una nuova edizione arricchita da materiale extra, il primo romanzo di Barth. Fra spirito nichilista e humour nero, cronaca di costume e spunti metanarrativi, una delle opere che hanno inaugurato la letteratura postmoderna.
La mattina del 21 giugno 1937 Todd Andrews (un’avviatissima carriera di avvocato, una sobria vita borghese in una cittadina di mare del New England, un improbabile menage a trois con l’amico Harrison, erede di un impero dei sottaceti, e la graziosissima moglie di lui) si sveglia, si alza dal letto e guardandosi allo specchio scopre che la risposta a ogni suo problema è il suicidio. Vent’anni dopo, ancora vivo, racconta al lettore gli sviluppi di quella fatale giornata. Pubblicato originariamente nel 1956 e rivisto dallo stesso autore nel 1967, L’Opera galleggiante è considerato da molti il capolavoro di John Barth: spirito nichilista e humour nero, critica di costume e spunti metanarrativi si fondono in un romanzo sperimentale e godibilissimo che inaugurava la narrativa postmoderna e a quasi mezzo secolo di distanza nulla ha perso del suo smalto.
"Per uno come me, le cui attività letterarie dal 1920 in poi si sono limitate alla stesura di documenti giudiziari e alla raccolta di materiale per l’Indagine, la parte più difficile dell’impresa imminente – ossia, il resoconto di un giorno del
sabato 21 agosto 2010
Il libro del giorno: Francesco Cossiga. La passione e la politica a cura di Piero Testoni (Rizzoli)
Un giorno perfetto di Ed Warner (Edizioni Smasher)
Una poesia asciutta, e a tratti ermetica, quella di Ed Warner, che si dipana attraverso un progetto promettente e un percorso poetico brillante.
Un giorno perfetto è il titolo di questa raccolta che snocciola il suo senso attraverso le giornate, i passanti, le abitudini, le osservazioni, l'incontro e il non incontro, la voglia di trovare altro in un mondo che talune volte sembra volersi accontentare a tutti i costi. Ed Warner si pone domande anche senza punto interrogativo, in un universo sotto al quale abbiamo dimora tutti, pur ritenendoci a volte illesi.
E' una ricerca di vita e di derive di senso quella di Ed Warner, che dà spazio e voce ad uno stato d'animo facilmente collettivo. Impossibile non ritrovare se stessi nelle losanghe dei suoi versi.
Noir
Nei fondi innevati
d'un fumante caffè
macchiato della tua assenza
respiro alternato Camel light
aspettando svogliato
che lo stolto cameriere
mi chieda di ammazzarlo
venerdì 20 agosto 2010
Il libro del giorno: Italiani sono sempre gli altri. Controstoria d'Italia da Cavour a Berlusconi di Francesco Cossiga e Pasquale Chessa (Mondadori)
Il Segreto Da Vinci. La chiave dei sette principi di Leonardo di Michael J. Gelb (Il Saggiatore)
Leonardo di ser Piero da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) ha rappresentato l’incarnazione dell’uomo d'ingegno dal talento universale del Rinascimento italiano, raggiungendo con le sue capacità intellettive e le sue invenzioni le maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza. Fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, scenografo, anatomista, letterato, musicista e inventore. Ora ciò che suscita meraviglia nella figura di Leonardo da Vinci è l’immensità dei campi esplorati, la varietà delle attitudini: pittore, architetto, anatomista, inventore, geologo, poeta, musicista. Sembrerebbe che un modello di virtù, saggezza e creatività come lui sia inimitabile. Dagli scritti, dalle opere d'arte e dalle invenzioni di Leonardo si è riusciti a scoprire invece che il “brand” Leonardo Da Vinci può essere riprodotto. A parte tutta una serie di pubblicazioni più o meno sensazionalistiche, più o meno scientifiche, più o meno rigorose dal punto di vista scientifico, editate dopo il fenomeno del “Codice Da Vinci” di Dan Brown, ho avuto il piacere di appassionarmi ad una lettura a metà strada tra la saggistica e tutta quella letteratura da self-help: mi riferisco all’intrigante lavoro di Michael Gelb dal titolo “Il Segreto Da Vinci. La chiave dei sette principi di Leonardo” edito da Il Saggiatore, già alla sesta ristampa. La tesi di partenza data dall’autore del volume è che Leonardo Da Vinci, può, se studiato e analizzato adeguatamente in tutta la sua complessità, essere un maestro di illuminazione, una guida spirituale, proprio come quando il genio fiorentino è utilizzato come una guida olografica in un episodio delle serie televisiva di fantascienza, Star Trek Voyager. Una maestro di saggezza dunque da cui si possono apprendere sette principi da fortificare anche attraverso una serie di esercizi, per arrivare alla propria personale realizzazione di vita. Secondo l’autore il misticismo rinascimentale di Leonardo si rivela in perfetta sintonia con il pensiero di Confucio o con il buddismo. Bel libro assolutamente da leggere, grazie anche all’ausilio di un docente di storia dell'arte di Oxford Martin Kemp, un esperto di Rinascimento Sir Brian Tovey e un'antropologa Jean Houston che nella prima sezione del libro affrontano alcune delle ipotesi avanzate da Dan Brown nel "Codice da Vinci". Si tratta di un lavoro che fondamentalmente cerca di trovare una risposta al mistero dell'Uomo e dell’Artista Leonardo. Un libro che aiuta a fare un percorso profondo in noi stessi per conoscersi meglio e trovare delle risposte importanti. Splendido a mio avviso il capitolo dedicato allo "sfumato" dove l’ombra, il chiaroscuro è il “b-side” presente in ognuno di noi ma che deve assolutamente ascoltato se non si vuole cadere in baratri del subcosciente oscuri e malevoli
giovedì 19 agosto 2010
Il libro del giorno: La versione di K. Sessant'anni di controstoria di Francesco Cossiga (Rizzoli)
Fare un film di Sidney Lumet (Minimum Fax)
Cinquant’anni di esperienza condensati in un libro che è innanzitutto una preziosa lezione di cinema per studiosi e appassionati, ma anche un divertente excursus nella vita sul set, un’occasione per sbirciare dietro le quinte e scoprire tutto ciò che vuol dire, nella teoria come nella pratica, «fare un film».
"Questa nuova edizione italiana comprende un’esclusiva prefazione di Ethan Hawke, l’attore protagonista di Giovani, carini e disoccupati eTraining Day che ha lavorato con Lumet in Onora il padre e la madre. Per capire chi sia davvero Ethan Hawke facciamo un gioco filosofico. Un gioco che parte da un metodo di indagine conoscitiva ideato da Francis Bacon che prevede una pars destruens e una pars construens. Niente paura, è molto semplice: iniziamo concentrandoci e rimuoviamo tutte le informazioni che eventualmente abbiamo sul ragazzo della foto accanto: è un famoso attore di Hollywood trentenne, è il dolce Todd Anderson che ci ha fatto commuovere ne L’attimo fuggente salendo in piedi sul banco per gridare “o capitano, mio capitano”, è uno dei protagonisti del divertentissimo Giovani, carini e disoccupati, è il destinatario di una nomination all’Oscar per Training Day con Denzel Washington, il fondatore della Malaparte Theatre Company, una compagnia teatrale di successo, il regista di Chelsea Walls. Gli uomini si sforzino anche di rimuovere l’invidia per il fatto che questo ragazzo è il marito di una delle donne più belle del mondo, Uma Thurman e che da lei ha avuto due splendidi bambini: Maya e Roan. Le ragazze rimuovano anche (oltre all’invidia per Uma) il poster del romantico Prima dell’alba che lo ritrae con July Delpy e dimentichino ogni scena del fantascientifico Gattaca sul cui set è nato l’amore con Uma. Fatto tabula rasa? Benissimo. Adesso tutti insieme, liberi da invidie e pregiudizi, cominciamo la pars costruens: Ethan Hawke è uno scrittore. Ha esordito nel 1996 con The Hottest State una sorta di fiction autobiografica che è stata accolta subito con grande favore, nonostante i preconcetti con i quali i critici si sono avvicinati alla sua opera: qualcuno ha dovuto ammettere infatti, a malincuore: - la verità è, che questo è un buon libro - .
Con il suo secondo romanzo Mercoledì delle Ceneri, pubblicato negli Stati Uniti nel 2002 da Knopf, Ethan Hawke fa un passo ancora avanti e inaugura definitivamente la sua seconda carriera, entrando a pieno titolo nella schiera dei giovani scrittori americani. Sul libro, una intensa, ironica, profonda storia d’amore on the road raccontata dalle due voci distinte dei protagonisti, Jimmy e Christy, sono state scritte decine di recensioni positive che sottolineano la grande capacità di Hawke di delineare i profili dei personaggi, di costruire dialoghi e flussi di pensiero veloci, credibili e efficaci, di riuscire a rendere attraverso di essi, in maniera immediata e tangibile, atmosfere e stati d’animo. Ma del libro si è già detto abbastanza, e lasciamo a ognuno il piacere di scoprirlo da sé. In questa sede bisogna parlare della vita di Hawke. Qualche altra curiosità allora: da un’intervista che gli è stata fatta di recente sappiamo che oltre ad essere un magnifico attore, un talentuoso scrittore, Hawke è un padre modello e un marito responsabile. Dice di essere grato di aver avuto una figlia femmina per prima perché è stata molto facile da gestire, “adesso” dice Hawke, “mi siedo a colorare gli album con lei ed è molto rilassante. Per ogni coppia che aspiri a lavorare è un problema riuscire a bilanciare le responsabilità in modo che ognuno possa perseguire i propri sogni. All’inizio pensavo che non avremmo avuto bisogno di nessuno per i bambini, ma effettivamente avendo un bambino piccolo a cui stare dietro rimane davvero poco tempo per scrivere”. Sappiamo che le aspirazioni di Ethan in questo momento sono quelle di vedere uno dei suoi figli laureati (perché né lui né Uma lo sono), veder vincere la sua squadra di basket preferita (i Knicks) e avere tempo per la pesca con la mosca (proprio così: dice che per lui “è come dipingere con gli acquerelli. Si è lì, fermi tra gli alberi gli uccelli e l’acqua. Si entra in contatto con la bellezza di tutto questo e sembra di non doversi più preoccupare di nessuno dei propri problemi, né di come giocheranno i Knicks in questa stagione...” (dalla prefazioen al volume)
mercoledì 18 agosto 2010
Il libro del giorno: Fotti il potere. Gli arcana della politica e dell'umana natura di Francesco Cossiga e Andrea Cagini (Aliberti)
Il libro sui libri a cura di Rossano Astremo (Lupo editore, collana Coolibrì)
Il libro che sto per presentarvi è una lettura che ha in sé qualcosa di sottilmente incantato. Nove visioni dove la scrittura viaggia nel tempo, nella memoria, nella finzione. Il curatore Rossano Astremo mischia queste carte con un virtuosismo da prestigiatore (non senza qualche azzardo), dove ogni pagina è un piccolo dono alla Lettura, dove c’è molto rispetto per l’ipotetico lettore e la volontà di condividere con lui un percorso “magico”, sospeso fra realtà e immaginazione.Giuseppe Braga, Eva Clesis, Gabriele Dadati, Maura Gancitano, Elisabetta Liguori, Giancarlo Liviano D’Arcangelo, Teo Lorini, Flavia Piccinni e Nadia Terranova sono gli scrittori protagonisti della raccolta curata da Rossano Astremo per Lupo editore dal titolo "Il libro sui libri". Nessuno ha rinunciato alla sua identità scritturale, tutti si sono cimentati in diversi generi dall’autobiografia, alla narrazione e alla saggistica senza volutamente centrarne l’identità: dunque un’operazione editoriale veramente inidentificabile, che ha tutte le carte in regole per sorprendere e deliziare anche i palati più raffinati.
In una psichedelica carrellata di aneddoti, autori citati, libri cult, pagina dopo pagina si attraversa il meglio del meglio della letteratura con l’unico filo conduttore del come nasce la malattia della lettura, e di come essa nelle forme più gravi può degenerare in scrittura e poesia. Molti i secoli e i volti a cui questi autori hanno dato voce da Sciascia a Scerbanenco, da Roth a DeLillo, da Balzac a Pontiggia, da Umberto Eco a Cervantes, da Sartre a Collodi, da Bernhard a Austen sino a Céline, in un percorso ricco di suggestioni dove il fuoco della scrittura irretisce e seduce.
“Nonostante l’invasione possente nella vita di tutti i giorni di TV e Internet – dice Rossano Astremo nella sua prefazione – che sottraggono fette importanti del nostro tempo libero, ancora oggi la pratica della lettura può essere considerata un’esperienza decisiva e centrale e il libro un oggetto rivoluzionario, assolutamente non destinato alla sparizione, convenendo, in conclusione, con quanto scritto da Umberto Eco qualche anno fa: “Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta”. (dall’introduzione di Rossano Astremo)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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Il movimento MODERATI 2.0 PER LE LIBERTA’ trae le sue origini dalla rete e si riallaccia al movimento politico internazionale pirata...