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mercoledì 22 settembre 2010

Le mani di Persefone di Pierpaolo D’Auria e Michele Tursi (Bes editrice)

















Il Giallo Mondadori, la collana ideata da Lorenzo Montano e pubblicata da Arnoldo Mondadori a partire dal 1929 sino ai nostri giorni, ha i suoi appassionati seguaci, e le sorprese, in Puglia, da questo punto di vista non mancano. Partiamo dal Salento. Il Salento, terra di attraversamenti per eccellenza e di transizioni, di ulivi secolari, di meraviglie barocche, è una terra che non è e non può essere da un punto di vista di una geografia della letteratura terra di sole di mare e di vento. E’ una terra dove il sangue scorre a fiotti, soprattutto se si pensa a quelle penne che a partire dal nuovo millennio hanno inaugurato a queste latitudini un “giallo salento”! Parliamo di autori come Raffaele Polo, Gianni Capodicasa, Lucia Accoto, Piero Grima, Graziano Tramacere, Angela Leucci, Armando Tango, Lino De Matteis, Elisabetta Liguori, Marcello Costantini che hanno incontrato anche il sostegno di case editrici come Argo, Lupo, Glocal, Besa, e Luca Pensa editore. Se penso invece alla lunga scia di delitti che hanno ematicamente sporcato le pagine di autori regionali ma conosciuti e apprezzati fuori dalla Puglia, a volte con forti connotazioni pulp, penso a Gianrico Carofiglio e Omar Di Monopoli (anche se quest’ultimo ama ibridare generi che vanno dal giallo al noir al pulp). Ciò che ha di recente incontrato il mio interesse è il lavoro di Pierpaolo D’Auria e Michele Tursi che per i tipi di Besa hanno scritto a quattro mani un bellissimo giallo archeologico dal titolo “Le mani di Persefone”.

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