Vivono tra di noi nella più
totale normalità. Per la prima volta nomi e cognomi dei boss che hanno messo …
le mani sulla città! Dice Ilda Boccassini procuratore aggiunto a Milano: “Esiste un tessuto della nostra imprenditoria
che ha interesse a fare affari con le organizzazioni criminali. Vi è un degrado
culturale nel quale le organizzazioni criminali si buttano a pesce. Continua a
non esserci la folla di imprenditori davanti alla mia porta, nonostante non si
fermino i danneggiamenti, gli atti di intimidazione, gli incendi... Non è solo
per paura che gli imprenditori non denunciano.”
Milano-Italia. “Abbiamo fatto una
città!” Lo dicono loro: centinaia di uomini della ’ndrangheta che vivono tra
noi. Frequentano gli stessi bar, e probabilmente il supermercato dove facciamo
la spesa l’hanno costruito loro. Ma noi continuiamo a ignorarlo. Quello che
stupisce è lo stile di vita. Vite da ricchi, condotte nella più totale
normalità. Auto da centomila euro e vestiti firmati. Imprenditori dalla faccia
pulita come copertura. Avvocati un tempo insospettabili. Giovani ragazzi
milanesi che diventano corrieri della droga. Storie straordinarie e
incredibili, tutte raccontate con nomi e cognomi. Succede a Milano, oggi: una
città che ha toccato il fondo. È questa la sfida a cui sono chiamati il sindaco
Giuliano Pisapia e la nuova amministrazione. La borghesia milanese vive
tranquilla, intanto i boss sono proprietari di decine di locali, ristoranti e
discoteche alla moda. Veri e propri uomini d’affari, che all’occasione sono
pronti a trasformarsi in spietati criminali. La città è cosa loro, guai a
ostacolarli. In questo libro per la prima volta li vediamo muoversi per le vie
del centro, andare allo stadio, cenare insieme e trattare partite di cocaina,
costruire palazzi e centri commerciali, celebrare matrimoni a due passi dal
Duomo. Ma anche intimidire, minacciare e uccidere, quando serve. E stringere
rapporti con la politica, eleggere i propri candidati nelle istituzioni. Molti
boss adesso sono in carcere, ma hanno passato il bastone del comando ai figli.
Finalmente li vediamo. Ora tocca a noi reagire.
Gianni Barbacetto è giornalista
de “il Fatto Quotidiano”. Per Chiarelettere ha pubblicato MANI SPORCHE (con
Peter Gomez e Marco Travaglio, 2007).
Davide Milosa è giornalista de
“il Fatto Quotidiano”. Da sempre si occupa di cronaca nera e giudiziaria con
particolare interesse per le infiltrazioni mafiose nel Nord Italia.
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