domenica 31 luglio 2011

Nastro Azzurro controcorrente, il coraggio di 'dire sì'

"Ti hanno insegnato che nella vita devi imparare a dire no. Falso! La vera cosa difficile da dire è SI'". Inizia così la nuova campagna Nastro Azzurro, firmata dell'agenzia Kennedy + Castro, (vincitrice di una gara con Euro Rscg, S&S e The Bank) diretta da Tony Kaye, regista Filmmaster, e realizzata in collaborazione con il set designer Andrea Rosso e la stylist Grazia Materia.

Il libro del giorno: Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti. Ediz. integrale di Giorgio Vasari (Newton Compton)












Pubblicate dapprima nel 1550, esse sono frutto di un lavoro di paziente ricerca durato almeno dieci anni. Il Vasari aveva infatti iniziato a raccogliere materiali, appunti e notizie riguardanti la vita e l'attività degli artisti italiani già nel 1540, quando aveva trent'anni. Iniziando da Cimabue, il Vasari racconta, analizza, commenta la vita e l'opera degli artisti italiani vissuti nell'arco di tre secoli, per giungere fino ai suoi contemporanei, senza tralasciare nessuno: dai più celebri, come Raffaello e Michelangelo, a quelli che solo pochi conoscono. Con l'introduzione di Maurizio Marini.

Il ritratto del diavolo di Anton Giulio Barrilli (Liber Liber on Ebookyou)












Lettori gentili, siete mai stati ad Arezzo? Se non ci siete mai stati, vi prego di andarci alla prima occasione, anche a costo di farla nascere, o d'inventare un pretesto. Vi assicuro io che mi ringrazierete del consiglio. La Val di Chiana è una tra le più amene e le più pittoresche "del bel paese là dove il sì suona"...

Antonio (o Anton) Giulio Barrili (Savona, 14 dicembre 1836 – Carcare, 14 agosto 1908) è stato un patriota e scrittore italiano.

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Cucina interiore di Mino Pica (Lupo editore)












Tra obblighi e scadenze, rituali sociali e abitudini, ritmi frenetici e conformismo imperante, davvero poco è il tempo che rimane per guardarsi dentro, per far respirare sentimenti e sogni e abbandonarsi a squarci di autenticità. E così si finisce col soffrire di una sorta di asfissia dell’anima, quel malessere tutto contemporaneo che sarebbe bello poter risolvere ricorrendo al kit di medicinali di pronto soccorso… o lasciandosi andare a vizi più o meno innocui.

A volte però scambiamo per malanno quella che è solo l’urgenza di sentire, di aprire la mente, nutrire lo spirito: col ricordo, con la fantasia, con l’evasione, aprendosi al vento delle emozioni e del cambiamento che bussa con prepotenza a porte che abbiamo chiuso per convenzione. A mezza strada tra indicazione terapeutica e ricettario, l’originale visione critica “mal-ironica” proposta da Mino Pica è un manuale di cucina interiore, un Menù di “momenti” con sottofondo musicale in cui autorizzarsi alla libertà di essere come si è, capaci di paure ma anche di contestazione, di dubbi ma anche di affermazione, di sconforto ma anche di speranza. Con una bella quota di poesia, quando serve: apparecchiate una tavola in tinta con il vostro umore, sulla destra posate un lettore musicale, “si può abbondare con gli antipasti e finire con un dolce o scegliere diversamente. L’importante è lasciarsi andare e viaggiare con la mente, confortarla ascoltando le proprie emozioni”.

MINO PICA - Nasce a Brindisi nel 1982. Nel 2005 si laurea in scienze della comunicazione e nel 2008 entra nell’ordine dei giornalisti pubblicisti. Collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia» e con Puglia Tv. Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo di narrativa, L’attesa dell’attesa. Colleziona diverse collaborazioni con giornali, riviste e tv, nel filo di un legame col giornalismo nato già nel 1995, in radio. Ascolta la musica a 360 gradi, da Ludovico Einaudi agli Slipknot e, oltre a sostenere le attività di diverse associazioni culturali, ha contribuito alla realizzazione di contest musicali per band di un territorio a cui è profondamente legato. Mal digerisce la superficialità, i luoghi comuni e le ferme convinzioni. Ama il silenzio, la semplicità e lo spazio ed il tempo dedicato ai sensi.

sabato 30 luglio 2011

SEX SHOW EDUCATION SU FOX LIFE

Siete pronti a parlare di sesso con Nina? In esclusiva su FoxLife arriva Sex Education Show: Non i segreti del sesso, ma il sesso senza segreti.

http://www.foxlife.it/

Il libro del giorno: Ragazza di periferia. La mia piccola favola di Anna Tatangelo (Mondadori)












Certe storie somigliano talmente a delle favole che sembrano fatte apposta per essere raccontate. La storia di Anna Tatangelo è quella di una Cenerentola contemporanea, materia di sogno per tante ragazze come lei. Anna nasce a Sora, nella profonda provincia laziale. È l'ultimogenita di Dante e Palmira, due pasticcieri che producono la ciambella sorana. Anna ama la musica, e ci prova. Fin da giovanissima va in giro per concorsi canori. Il talento non le manca, e tantomeno la tenacia. È così che, a soli quindici anni, si trova sul palco dell'Ariston. "Ho soltanto la mia età" canta nel primo verso della sua Doppiamente fragili. E vince: prima classificata nella categoria Giovani del Festival di Sanremo. Da lì dischi, concerti e altre soddisfazioni professionali si susseguono. Ma la favola non è ancora finita. Lo stesso anno conosce Gigi D'Alessio, una vera star, e con lui canta Un nuovo bacio. Galeotta fu la canzone e chi la scrisse, dopo qualche tempo fra i due nasce una storia d'amore. La giovane Anna si ritrova in una tempesta di maldicenze, viene accusata di essere una rovina famiglie, un'opportunista. Qualche anno più tardi, una gravidanza sembra regalare il sigillo a una storia straordinaria. Ma Anna dovrà soffrire ancora un po', stringere ancora i denti, essere di nuovo più grande della sua età. Il lieto fine arriverà poco dopo, e Anna e Gigi lo chiameranno Andrea. In questo libro Anna racconta la sua piccola favola, senza omettere niente.

Novelle e riviste drammatiche di Arrigo Boito (Liber Liber on Ebookyou)












Quante volte mi venne spontanea al pensiero questa variante della famosa strofetta metastasiana mentre attraverso biografie, bibliografie, giornali, riviste, libri vecchi e nuovi cercavo e non trovavo le traccie delle novelle che mi constava avesse scritto Arrigo Boito, anzi non solo non trovavo quelle traccie, ma mi pareva che più le ricercavo, più si facessero tenui, fino a sfumare del tutto!

Arrigo Boito (Padova, 24 febbraio 1842 – Milano, 10 giugno 1918) è stato un poeta, compositore e librettista italiano. Fratello minore di Camillo, è noto soprattutto per i suoi libretti d'opera, considerati tra i massimi capolavori del genere, e per il suo melodramma Mefistofele

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Ogni donna ama un fascista. Diario antimoderno, di Gemma Gaetani (Vallecchi). Intervento di Nunzio Festa













I versi di “Ogni donna ama un fascista”, le parole infuocate e spesso decisamente sfuocate dell'autrice del senza dubbio più sperimentale “Colazione al Fiorucci store” sono un affronto ai maschi; o al 'maschio', moderno. Per mezzo d'un mai prevedibile “Diario antimoderno”, appunto. Un poema spezzato in diverse fronde, che assume la posizione lavorativa della poetessa ma col fine di continuare a fare beffa sull'Uomo mammone o sull'Ometto 'praticamente' femminista (se non fosse pel pisello, sempre) – supporto dal macho-maschietto, va aggiunto, che non viene preso in considerazione quale realmente strumento per esempio di piacere anzi tutt'al più disegnato per ripensare alla Differenza Unica fra donna e certi homini. Dove si sfuoca, per riprendere, sulla citazione iniziale: il verso di Plath, infatti, è un pretesto più che il viatico che si deve agire per comprendere la raccolta di Gemma Gaetani. I cinque capitoli del libro, in pratica, in rima rompono la monotonia dell'impiegata che nel frattempo legge e vuole rifare le abitudini imposte dalla società. Dove la donna, lavoratrice e amante d'uomini che la vorrebbero solamente a travagliare mentre la coccolano coi sedativi dolciastri di messaggini più che cestinabili, affronta quest'uomo della società odierna per esporre al ludibrio dato dalle donne forse solo d'un tempo e lo mette in un angolino per servirgli il té della commiserazione senza pietas. La poetessa, che cerca la rima o alcune volte l'assonanza e riesce bene con questo a non tramortire il suono già proprio d'un verso fortemente evocativo, è contro le regole del suo lavoro quanto è contro quell'uomo così modernizzato da permettersi il lusso di dichiarare un'elegante parità di sessi quando deve produrre atti invece buoni a risolvere con grazia problemi piccoli e piccolissimi come essenziali per una donna che vorrebbe vivere la propria casa, fare una famiglia e questioncine dello stesso tipo a volte. Tutto il peso della femminilità del soggetto forte delle liriche, insomma, si piazza sopra le abitudini che l'oggi cerca d'imporre e a diversi riesce a imporre. E a parte il fatto che gli uomini sono ripetutamente frustati, per fortuna ci dovremmo consolare col triste e lieto fatto che la poetessa Gaetani decide di dare battaglia, anche lei, alla mostra costante e spettacolarizzata sempre più dell'amica morte (non a caso un passaggio è dedicato a Sara Scazzi e Yara Gambirasio). I versi di Gemma Gaetani non lì dimenticheremo facilmente, e non solamente per il fatto che porta, o dovrebbe condurre, tanti uomini su una strada piena d'autocritica da navigare, ma perché le poesie di Gaetani sono d'una originalità e d'una potenza che supera il livello più alto dell'invettiva. Molto correttamente, Langone spiegava che quel “fascista” del titolo va analizzato nella sua evocazione di senso antropologico e, aggiungeremmo noi, proprio anti-politico. “Ogni donna ama un fascista. Diario antimoderno” non è bello. E' fastidioso e bello. Fastidiosamente bello?

venerdì 29 luglio 2011

VODAFONE SUMMER CARD SMART 2011 con Francesco Totti e Ilary Blasi

Ecco il nuovo spot Vodafone a supporto di Summer Card Smart, promozione per inviare sms e navigare da smartphone per tutta l'estate. Summer Card Smart è attivabile gratuitamente per tutti i clienti Vodafone ed è valida per 3 mesi dall'attivazione. Protagonista dello spot, Francesco Totti che nei panni di un mistico guru prevede che quest'estate 'la passeremo insieme' e 'parleremo in tutti i modi possibili...anche con le dita'. Sarà come sempre Ilary Blasi a risvegliare il veggente da spiaggia dalla sua visione. (on Youtube by CrashBangbooom)

Il libro del giorno: MEMO - Grandi Magazzini Culturali dedica la cover story del numero estivo al viaggio e ai viaggiatori












All’interno di un festival letterario, all’insegna del nomadismo forzato e del sempre connesso, nei luoghi silenziosi del FAI, alla scoperta dei trend del turismo, tra le dieci righe di un libro, con un lapis, un taccuino e qualcosa da disegnare, con le regole giuste imparate da chi il viaggio lo insegna, camminando a piedi senza bucare il cielo, muovendosi nei reami dell’immaginazione, cercando Alice nel Paese delle Meraviglie, osservando fotografie scomposte ricomposte come in un puzzle, in compagnia di Hugo Pratt e Corto Maltese, ridendo della giusta distanza tra le parole e le immagini di un calembour, finendo talvolta dentro un baule firmato Louis Vuitton. [...]

Paolo Marcesini

Nel quarto numero di MEMO:

FERNANDO ACITELLI • EMILY ALLCHURCH • ARCUS • PAOLA BARATTA • STEFANO BARTEZZAGHI • LUCA BEATRICE • ANDREA BEGNINI • LUISA BOCCHIETTO • SIMONETTA CAPECCHI • EDDY CATTANEO • CINZIA COMPALATI • FAI • SYLVIE FORESTIER • MARCO FRANCIOLLI • MARIO GEROSA • GIACOMO LOPRIENO • MARCO MAGNIFICO •

SARA MAGRO • CORTO MALTESE • ALBERTO MANGUEL • PAOLO MARCESINI • JAVIER MARISCAL • JOAN MIRÓ • FABRICE MOIREAU • ROBERTO MUTTI • VINCENZO NISIVOCCIA • STEFANO PESARELLI • ANTONIO POLITANO •

HUGO PRATT • PATRIZIA PUGGIONI • CLAUDIA ROSATI • MATTHIAS SCHALLER • BARBARA SCHIAFFINO • ALESSANDRA MARIA SETTE • FONDAZIONE SYMBOLA • CLAUDIA TANI • JOHAN THÖRNQVIST • URBAN SKETCHER • PEP VENTOSA • CLAUDIO VISENTIN.

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Se c’è qualcuno tra i tanti lettori che non conosce l’arte di amare mi legga, poi potrà amare con stile. Per arte le navi veloci corrono a vela e coi remi, per arte i cocchi leggeri, per arte va amministrato l’Amore... Questo amore è selvaggio, spesso mi si ribella, ma è fanciullo ancor tenero, facile da guidarsi. Con queste parole di Publio Ovidio Nasone, “L’arte di amare”, diamo inizio ad un emozionante viaggio dentro le pagine dei libri. 10 sono le tappe, e 10 sono le righe che citeremo per ciascun libro.

Qui potete leggere l'articolo Viaggiando tra le righe dei libri. Consigliato da me e da Evidenzia Libri

Il colore del tempo di Federico De Roberto (Liber Liber on Ebookyou)












I giornali vivono quanto le rose: l’espace d’un matin. Non è facile paragonare altrimenti che per la loro caducità un foglio stampato e il più bel fiore della creazione; ma, se il fiore ha vantaggi innumerevoli sul giornale, – e non agli occhi delle donne soltanto, o dei poeti, o degli innamorati, – il giornale anch’esso ne ha qualcuno sul fiore.

Federico De Roberto (Napoli, 16 gennaio 1861 – Catania, 26 luglio 1927) fu uno scrittore italiano. Nacque a Napoli nel 1861, da Federico senior, ex ufficiale di stato maggiore del Regno delle Due Sicilie e dalla nobildonna catanese Marianna Asmundo. Trasferitosi con la famiglia a Catania, il giovanissimo Federico subì nel 1873 la dolorosa perdita del padre, travolto da un treno sui binari della stazione di Piacenza. Da allora, salvo una lunga parentesi milanese e una più breve a Roma, Federico visse all'ombra, gelosa e possessiva, di donna Marianna.

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Straniero a me stesso di Marc Augé (Bollati Boringhieri)












Ci troviamo davanti ad un libro la cui singolarità non può essere colta alla fine delle sue centosettanta pagine. Non si può nel caso specifico parlare di un’autobiografia, ma di tracciato biografico di un lavoro, di un impegno intellettuale e di ricerca che appartiene ad uno dei più grandi etnologi della storia contemporanea. Parliamo di Marc Augé e del suo “Straniero a me stesso” edito da Bollati Boringhieri. E’ inutile spiegare l’utilità di un etnologo, come ruolo e funzione all’interno di una complessità semantica e sistemica di simboli e significati quale è la nostra era. L’etnologo si sa è un medium che trasmuta in cognizioni di senso comprensibili grammatiche tra diverse culture. In parole semplici permette a un americano e un giapponese di “comprendersi” a più livelli e in più maniere. Gli studi di Augé hanno approfondito geografie umane che toccano l’America Latina e l’Africa. Le pagine di questo volume, che consiglio caldamente, sono evanescenti presenze che riaffiorano dalla memoria, che disegnano immagini, transizioni, paesaggi perduti, che comunque vanno a costituire e costruire un mosaico sempre più nitido di concetti come LUOGO, RADICI, PRESENZE. Termini che stanno a significare, relazioni e ricerche identitarie, che spesso si disintegrano in dimensioni utopiche come la rete, dove non si parla di appartenenza, e contesti dal momento che sono non-luoghi dove regna l’indistinto e una feroce neutralità. Il libro si presenta con una scrittura asciutta che si lascia leggere con estremo piacere e che regala con la sua prosa densa momenti intensi e stimolanti.

giovedì 28 luglio 2011

Iliade di Omero (Liber Liber on Ebookyou)












L'Iliade è - assieme all'Odissea - un poema epico attribuito ad Omero. Si compone di ventiquattro libri o canti, ognuno dei quali è indicato con una lettera dell'alfabeto greco maiuscolo. In totale sono 15.688 versi, (esametri dattilici). Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca ed occidentale. Narra le vicende di un breve episodio della storia della guerra di Troia, quello dell'ira dell'eroe Achille, accaduto nei cinquantuno giorni dell'ultimo anno di guerra. L'ira di Achille è l'argomento portante del poema. L'opera venne composta nella regione della Ionia Asiatica intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori ne pospongono la data della composizione a circa il 720 a.C. Il tiranno ateniese Pisistrato, nel VI secolo a.C., decise di uniformare e dare forma scritta al poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente in forma orale. Quest'ultima forma, però, continuerà a restare viva fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale. La guerra di Troia aveva avuto secondo Omero una durata effettiva di 10 anni, ma nell'Iliade ne vengono narrati soltanto 51 giorni.

Omero è il nome con cui è tradizionalmente identificato il poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea — i due massimi poemi epici della letteratura greca antica. Nell’antichità gli erano state attribuite anche altre opere: il poemetto giocoso Batracomiomachia, gli Inni omerici, il poemetto Margite e vari poemi del Ciclo epico. Una parte notevolmente importante nella tradizione biografica di Omero verteva intorno alla questione della sua patria. Nell'antichità ben sette città si contendevano il diritto di aver dato i natali a Omero: prime tra tutte Chio, Smirne e Colofone, poi Atene, Argo, Rodi e Salamina. La maggioranza di queste città si trova nell'Asia minore, e precisamente nella Ionia. In effetti, la lingua di base dell’Iliade è il dialetto ionico: questo dato attesta però soltanto che la formazione dell’epica è probabilmente da collocarsi non nella Grecia propriamente detta, ma nelle colonie ioniche della costa turca, e non ci dice nulla sulla reale esistenza di Omero, né tanto meno sulla sua provenienza. L’Iliade contiene anche, oltre alla base ionica, molti eolismi (termini eolici). Pindaro suggerisce perciò che la patria di Omero potrebbe essere Smirne: una città sulla costa nord dell’attuale Turchia, abitata appunto sia da Ioni che da Eoli. Quest’ipotesi è stata però privata del suo fondamento quando gli studiosi si sono resi conto che molti di quelli che venivano considerati eolismi erano in realtà parole achee.

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BARRACUDA MOTO

Spot Barracuda Moto 2011 Mototv regia Luca Noce, Direttore della Fotografia Marco Brindasso, realizzazione Alessandro Giardina, special guest Valentina Caruso (By MotoTv on Youtube)

Il libro del giorno: Single? No grazie di Sarah Pekkanen (Piemme)












Julia e Michael stanno insieme da sempre. Dal giorno in cui lui l’aveva salvata da un’aggressione nel paesino del West Virginia dove vivevano entrambi e Julia aveva scoperto che il ragazzo docile e timido che conosceva e snobbava da anni era in realtà l’unico in grado di capirla e di farla ridere. E poi condividevano lo stesso sogno: fuggire da quel posto squallido e senza prospettive e iniziare una nuova vita. Così, appena finito il liceo avevano preso una station wagon di seconda mano che perdeva pezzi a ogni curva e si erano trasferiti a Washington, senza un dollaro in tasca, ma con una serie infinita di progetti. Si amavano da morire e sentivano di poter fare qualunque cosa restando insieme.Quindici anni dopo, Julia e Michael hanno realizzato tutti i loro sogni: vivono in una casa da nove milioni di dollari, il lavoro va a gonfie vele e delle ristrettezze del loro passato non hanno che brutti ricordi. Ma qualcosa tra loro è cambiato. Michael è diverso, troppo preso dalla carriera e dal denaro, non fa che dimenticarsi gli anniversari e lasciar sola Julia che, dal canto suo, ha smesso di credere che l’amore possa durare per sempre.Saranno un evento del tutto inaspettato e i consigli di Isabelle, migliore amica di Julia e single impenitente ormai pronta al grande passo, a far capire loro che a volte la scelta migliore è mettere da parte l’orgoglio e concedersi una seconda possibilità.

Casco ben allacciato. Da Agostini a Valentino. Storie di moto e segreti di guida di Nico Cereghini (Xenia)












Questo libro parla di due ruote, animate, che vivono, che corrono, che de/contestualizzano lo spazio/tempo di un momento, perché fanno come propria emanazione lo scorrere della strada, il procedere infinito dei chilometri, la voglia di libertà. Non sono uno sportivo, ma fondamentalmente sento di non essere insensibile al fascino delle due ruote. Il libro parla di moto, esatto, sia di moto da corsa che da strada. Un lavoro che quando lo finisci ti lascia l’amaro in bocca, perché sa parlare al cuore di chi ama questo mezzo di locomozione (ad esempio adoro il design radical/chic delle Triumph), e soprattutto lo porta per mano nella splendida scoperta di tutte le potenzialità, i pregi e le modalità di guida. Ma è soprattutto un libro che parla di piloti, di quelli che hanno progettato, realizzato e fatto conoscere le più belle moto del mondo, guidandole e sfidando i limiti in una ricerca non del brivido, ma delle performance che potevano e possono regalare al pubblico e non solo. La vittoria o la sconfitta sono categorie mentali successive, sono solo il frutto del sacrificio, dell’impegno, dell’amore e della passione per le due ruote. Nico Cereghini ha conosciuto molti piloti da vicino: Agostini impegnato “in singolar tenzone” con Hailwood e poi in uno splendido “assolo”, Roberts e Spencer, Cadalora e Biaggi, fino ai giorni nostri con Valentino Rossi e tutti i suoi rivali. Parola d’ordine insomma competizione! Piloti che osservandoli da bordo pista, scrutandoli da vicino, nei box, leggendo tra le righe delle loro affermazioni, fanno capire che in fondo non c’è molta differenza tra loro e i motociclisti della strada. E dunque questo libro nasce con l’obiettivo di vedere se le esperienze dei professionisti possono essere utili ai dilettanti. Storie di gare, di uomini, di vita e tanta tecnica di guida della moto. Un libro scritto veramente bene, che seduce, e di alta capacità divulgativa. Per dirla con il dottor Claudio Costa, il medico-filosofo del motociclismo, "l'amore per la moto riesce, quasi per magia, a liberare l'energia imprigionata nel cuore degli uomini, e a illuminare i sotterranei dell'anima".

mercoledì 27 luglio 2011

Reebok Zig Tech con Lewis Hamilton

Il libro del giorno: CSI ALASKA – Primavera di ghiaccio di Dana Stabenow (Newton Compton)











Nove morti e due feriti: è questo il bilancio di un giorno di ordinaria follia nel villaggio di Niniltna in Alaska. Il giovane Roger McAniff, reduce dall’isolamento del lungo inverno, ha deciso di acquistare un fucile nuovo di zecca e uccidere tutti coloro che gli capitano a tiro. Sembra un incubo, ma non è che l’inizio, perché i referti balistici rivelano che una delle vittime è stata uccisa da un proiettile proveniente da un’altra arma. Qualcuno ha approfittato della strage per mettere a punto la sua personale vendetta? Ancora una volta spetta a Kate Shugak e al suo fedele husky Mutt il compito di scoprire la verità, indagando tra le ombre e scavando tra i torbidi segreti della comunità locale. Fino a quando un altro omicidio turba la quiete del gelido villaggio e la stessa Kate viene presa di mira dal misterioso assassino…

Dana Stabenow è nata e cresciuta in Alaska. Si è laureata alla University of Alaska e ha lavorato per la Trans-Alaska Pipeline fino al 1982, quando è diventata scrittrice a tempo pieno. Ha scritto numerosi thriller, soprattutto la serie di straordinario successo con protagonista la detective Kate Shugak. Giunta in patria al diciottesimo episodio, diventerà presto una serie televisiva. Il primo della serie, CSI Alaska. Il silenzio della neve, ha vinto il prestigioso Premio Edgar. Per saperne di più www.stabenow.com.

L'Alba del pianeta delle scimmie

L'arroganza dell'uomo provoca una catena di eventi che è la causa dell'intelligenza delle scimmie e di un cambiamento nel nostro ruolo di specie dominante il pianeta. Caesar, la prima scimmia intelligente, viene tradita dagli uomini e si ribella per condurre la propria spettacolare razza alla libertà e alla resa dei conti con l'Uomo. (on Comingsoon)

REGIA: Rupert Wyatt. SCENEGGIATURA: Rick Jaffa, Amanda Silver. ATTORI: James Franco, Freida Pinto, John Lithgow, Andy Serkis, Brian Cox, Tom Felton, David Hewlett, Tyler Labine, Sonja Bennett, Chelah Horsdal, David Oyelowo, Leah Gibson, Jamie Harris, Richard Ridings, Karin Konoval, Christopher Gordon, Jesse Reid, Mattie Hawkinson

Ricordi di Parigi di Edmondo De Amicis (Liber Liber on Ebookyou)












“Sul ponte di Costantinopoli si vede sfilare tutto l'Oriente; qua tutto l'Occidente. Le solite gonnelle sono come smarrite in quel pelago. Di tratto in tratto si vede una faccia giapponese, un negro, un turbante, un cencio orientale; ma è subito travolto dal fiotto nero della folla in cilindro. Ho notato molti soggetti di quella innumerevole famiglia dei grandi uomini falliti, che tutti riconoscono a primo aspetto: figure strane, col viso smunto e gli occhiali, coi capelli cadenti sulle spalle, vestiti di nero, bisunti, con uno scartafaccio sotto il braccio: sognatori di tutti i paesi venuti a Parigi in questa grande occasione a tentare il terno della gloria e della ricchezza con una invenzione meccanica o un capolavoro letterario. Questo è il grande torrente dove annegano tutte le glorie di mezza taglia. «Celebrità» di provincia e «illustrazioni» nazionali, gran personaggi gallonati e blasonati, e principi e ricconi, dieci per una crazia!”

Edmondo De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore e pedagogo italiano. È conosciuto per essere l'autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura italiana per ragazzi, assieme a Pinocchio di Carlo Collodi.

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La concubina russa di Kate Furnivall (Leggereditore)












E’ uscito un romanzo che non posso non segnalare pubblicato da Leggereditore. Si tratta de La concubina russa di Kate Furnivall, autrice tra le più tradotte nel mondo. Parliamo di una storia d’amore intensa e avvolgente, racconta di abbandoniu e perdite, di lotta al pregiudizio che serpeggia spesso tra diverse culture. Siamo in Cina, alla fine degli anni venti del novecento. Una ragazza russa di sangue blu, esiliata in seguito alla rivoluzione bolscevica, si trova ad imparare presto in un mondo insidiato da ladri, pericoli e sofferenze di ogni sorta. Veramente un lavoro eccezionale, dove i profumi e i desideri, le speranze dei protagonisti trasformano queste pagine in qualcosa di epico. Cina 1928. Lydia proviene da una famiglia dell’aristocrazia russa, esiliata in seguito alla repressione bolscevica. A cinque anni ha visto morire suo padre e da allora il suo cuore è andato in frantumi. Ma Lydia non ha tempo per volgersi al passato, sua madre ha bisogno di lei e farà di tutto per assicurarle una vita dignitosa, persino commettere piccoli furti. È durante una delle sue uscite in cerca di fortuna che incontra il giovane comunista Chang An Lo. Fra i due è amore a prima vista, è come se avessero aspettato questo momento per riconoscersi nella solitudine terribile che li sovrasta. Tuttavia, la loro complicità li spingerà verso pericoli e intrighi molto più grandi di loro, portandoli a rubare una collana di rubini inviata da Stalin in regalo al comandante Chiang Kai-shek, e a introdursi in luoghi cui non avrebbero mai dovuto avvicinarsi: quelli delle lotte di potere fra comunisti e nazionalisti. In un’epoca dove l’amore sembra la scelta meno indicata, Lydia e Chang intraprendono un cammino che potrebbe distruggerli entrambi, ma nonostante tutto sembri ostacolarli, i due non sono in grado di ignorare un sentimento che mostra loro, forse per la prima volta, una promessa di felicità.
KATE FURNIVALL è nata e vive in Inghilterra con la sua famiglia. Ha lavorato nel campo dell’editoria e della televisione. I suoi libri sono stati pubblicati in tutto il mondo, riscuotendo un successo strepitoso. La concubina russa è stata tradotta in numerosi Paesi, tra i quali, oltre naturalmente a Regno Unito e Stati Uniti: Russia, Germania, Spagna Portogallo, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Ungheria, Serbia, Croazia, Repubblica Ceca, Israele e Turchia.

martedì 26 luglio 2011

Intimissimi … collezione Basic

Il libro del giorno: Il pianeta delle scimmie di Paul A. Woods (Hobby & Work Publishing)













Un film, un fenomeno pop: quando uscì nelle sale nel 1968, "Il pianeta delle scimmie" cambiò il volto della fantascienza. Nonostante la diretta concorrenza di "2001. Odissea nello spazio", la pellicola di Franklin J. Schaffner, tratta dal romanzo di Pierre Boulle pubblicato nel 1963, sconvolse gli spettatori grazie alle sue tematiche ambientaliste e sociologiche e a uno dei finali più spiazzanti mai visti al cinema. Paul A. Woods mostra l'altra faccia del "Pianeta delle scimmie": analisi dettagliate di tutti i film della serie e relativa accoglienza critica, interviste esclusive ad attori, sceneggiatori, registi e produttori, da Schaffner a Rod Serling, fino a Tim Burton. E ancora: tutte le serie "derivate" dal ciclo delle scimmie (telefilm, cartoni, fumetti) e le verità nascoste dietro alle tante versioni dello script del primo film, compreso un finale che doveva essere molto diverso da quello che si conosce.

Dell’arte della guerra di Niccolò Machiavelli (Liber Liber on Ebookyou)












Dell'arte della guerra è un'opera di Niccolò Machiavelli scritta tra il 1519 e il 1520 e pubblicata l'anno seguente. Benché si tratti dell'unico lavoro storico-politico dell'autore pubblicato mentre questi era ancora in vita, è un libro meno letto e conosciuto del Principe, uscito postumo. L'opera è scritta, nello stile del dialogo, con lo scopo, dichiarato in principio da Fabrizio Colonna (alterego dello stesso Machiavelli): di onorare e premiare le virtù, non dispregiare la povertà, stimare i modi e gli ordini della disciplina militare, costringere i cittadionni ad amare l'uno l'altro, a vivere sanza sètte, a stimare meno il privato che il pubblico. Dell'arte della guerra è diviso in un proemio e sette capitoli, composti da una serie di dialoghi tra Cosimo Rucellai, un amico di Machiavelli morto in giovane età, e Fabrizio Colonna, con altri patrizi e membri della recente Repubblica fiorentina. Quest'opera è dedicata a Lorenzo di Filippo Strozzi, patrizio fiorentino. Fabrizio è affascinato dalle legioni romane dell'inizio della Repubblica e sostiene fortemente la possibilità di adattare quello stesso sistema alla Firenze rinascimentale. Fabrizio domina le discussione con la sua conoscenza e saggezza. Gli altri personaggi fanno da semplici contraltari. I dialoghi, quindi, spesso diventano monologhi di Fabrizio che indica come un esercito dovrebbe essere formato, allenato e organizzato.

Niccolò Machiavelli (Firenze, 1469-1527) entrò al servizio della Repubblica di Firenze e nel 1498 venne nominato segretario della Seconda Cancelleria. Tale incarico gli consentì di conoscere a fondo e dall'interno la realtà della politica del tempo, anche grazie a numerose "missioni" da lui condotte presso molte corti dell'Italia e dll'Europa. Caduta nel 1512 la Repubblica e tornati i Medici, Machiavelli venne sospettato di congiura anti-medicea e costretto all'esilio. E' a questo periodo che appartiene la composizione delle sue principali opere d'argomento politico: II principe (scritto nel 1513) e i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (1513-18). Smorzatosi progressivamente il rigore dell'esilio, Machiavelli poté rientrare a Firenze, dove ricoprì la carica di storico ufficiale della città, componendo le sue Istorie fiorentine.

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Malafede di Maurizio Cotrona (Lantana editore)












Malafede. Luogo strano, per utilizzare un eufemismo. Malafede è un quartiere costruito da Caltagirone che si trova tra Roma e Ostia. Giordano (che lavora in un Ministero) e Vittoria da Taranto, si trasferiscono proprio lì dove un alone “onto/fenomenico” di simil-plastica fa sembrare che tutto ciò che una coppia può desiderare stia lì, proprio lì e da nessuna altra parte al mondo. Ogni cosa è al suo posto dai praticelli, ai vicini che addirittura non rompono i coglioni. A Malafede Giordano calibra la sua esistenza su ritmi ed equilibri che farebbero impallidire le monomanie ossessive di un detective Monk. Giordano è un personaggio diviso profondamente tra una vita che non sente più sua, un matrimonio rattoppato alla meno peggio e la nostalgia della sua Taranto, dove il padre è rimasto vedovo e pensionato. Conosco Maurizio Cotrona, di chiara fama, sia come scrittore che blogger, e devo dire che non ha mai deluso le mie aspettative, mai! E’ un autore su cui punterei molto già da ora, e che sia poi pugliese, (che va tanto di moda) me ne importa poco. Malafede è un lavoro che si struttura per un meccanismo narrativo da alta “orologeria svizzera”. Dai silenzi alle diverse gradazioni emozionali dei personaggi che si agitano tra le pagine di questo lavoro, Cotrona riesce a farci capire come la felicità sia soprattutto una questione di elasticità e flessibilità che permette a ciascuno di noi di sopravvivere anche in forte carenza di ossigeno. A mio avviso c’è molto del celeberrimo “Il Fu Mattia Pascal” dell’immenso Pirandello in Malafede (opera pubblicata dall’eccellente Lantana editrice), perché Giordano nel recitare la sua parte di coniuge premuroso e ossequioso, indefesso lavoratore, falsamente risolto, gioca con il Destino un gioco sporco, che invece gli presenterà un conto forse troppo salato! Assolutamente da leggere!!!

lunedì 25 luglio 2011

Hydra IQ - Fashion dal punto di vista di Giulia Ferri

Presentazione di Giulia Ferri per IQ Area

La Città del Sole di Tommaso Campanella (Liber Liber on Ebookyou)












La città del Sole è un'opera filosofica del frate domenicano calabrese Tommaso Campanella, del 1602. La prima edizione fu redatta in volgare fiorentino, adottando lo stile dialogico proprio della tradizione esoterica platonica: il testo fu poi più volte tradotto in lingua latina, fino ad arrivare alla celebre edizione del 1623 di Francoforte, intitolata Civitas Solis idea republicae philosophica. Come si vede ne La città del Sole ogni singolo aspetto della vita è rigidamente regolato, un dato che l’opera di Campanella condivide con quasi tutti gli scritti concernenti società utopiche: un'eccessiva insistenza sull’ordine e la disciplina che quasi annienta le libertà individuali (basti pensare, ne La città del Sole, all’atto della generazione: non solo gli accoppiamenti sono decisi dai funzionari, persino le ore degli incontri sono determinate). Una volontà di controllare tutti gli aspetti della vita umana che agli occhi moderni può far apparire le varie isole utopiche ben poco attraenti. L’opera del filosofo domenicano è una preziosa testimonianza della sua passione e delle sue speranze di fronte ad una realtà presente dal carattere tragico. È un’opera che registra alla perfezione le ambizioni delle menti più pronte d’Europa nel diciassettesimo secolo, di fronte al declino irreversibile del sistema feudale (cancellato dai nuovi processi economici che stavano per dare origine al capitalismo); di fronte alle nuove scoperte geografiche; di fronte alla fine dell’unità spirituale dovuta alla Riforma protestante; di fronte al progresso scientifico delle teorie di Copernico, di Galilei, di Bruno. Campanella sarà inoltre contestato duramente da Ugo Grozio, secondo il quale i diritti dell’uomo sono tali per natura e perciò sono inalienabili; tesi lontana da quella del domenicano, che immaginava la negazione della proprietà e insisteva sulla limitazione delle libertà personali.

Tommaso Campanella nacque a Stilo, come egli stesso più volte afferma nei suoi scritti e come dichiarò il 23 novembre 1599 nel carcere di Castel Nuovo a Napoli, al giudice Antonio Peri: «son di una terra chiamata Stilo in Calabria ultra, mio padre si domanda Geronimo Campanella e mia madre Caterina Basile». Fino al 1806 si conservava anche l’atto di battesimo nella parrocchia di San Biagio, borgo di Stilo, così redatto: «A dì 12 settembre 1568, battezzato Giovan Domenico Campanella figlio di Geronimo e Catarinella Martello, nato il giorno 5, da me D. Terentio Romano, parroco di S. Biaggio nel Borgo». Il padre era un ciabattino povero e analfabeta che non poteva permettersi di mandare i figli a scuola e Giovan Domenico ascoltava dalla finestra le lezioni del maestro del paese, segno precoce di quella volontà di conoscenza che non l’abbandonò per tutta la vita. Nel 1581 la famiglia si trasferì nella vicina Stignano e nella primavera del 1582 il padre pensò di mandare il figlio presso un fratello, a Napoli, perché vi studiasse diritto, ma il giovane Campanella, per il desiderio di seguire corsi regolari di studi e abbandonare un destino di miseria, più che per una reale vocazione religiose, decise di entrare nell'Ordine domenicano. Novizio nel convento della vicina Placanica, vi fece i primi studi e pronunciò i voti a quindici anni nel convento di San Giorgio Morgeto, assumendo il nome di Tommaso, continuando gli studi superiori a Nicastro dal 1585 al 1587 e poi, a vent’anni, a Cosenza, dove affrontò lo studio della teologia. L'istruzione ricevuta dai domenicani non lo soddisfa e non gli è sufficiente: «essendo inquieto, perché mi sembrava una verità non sincera, o piuttosto falsità in luogo della verità rimanere nel Peripato, esaminai tutti i commentatori d'Aristotele, i greci, i latini e gli arabi; e cominciai a dubitare ancor più dei loro dogmi, e perciò volli indagare se le cose ch'essi dicevano fossero nella natura, che io avevo imparato dalle dottrine dei sapienti essere il vero codice di Dio. E poiché i miei maestri non potevano rispondere alle miei obiezioni contro i loro insegnamenti, decisi di leggere da me tutti i libri di Platone, di Plinio, di Galeno, degli stoici, dei seguaci di Democrito e principalmente i Telesiani, e metterli a confronto con il primo codice del mondo per sapere, attraverso l'originale e autografo, quanto le copie contenessero di vero o di falso». Fu in particolare il De rerum natura iuxta propria principia di Bernardino Telesio una rivelazione e una liberazione insieme: scoprì che non esisteva soltanto la filosofia scolastica e che la natura poteva essere osservata per quello che è, e poteva e doveva essere indagata con i mezzi concreti posseduti dall’uomo, con i sensi e con la ragione, prima osservando e poi ragionando, senza schemi precostituiti e senza mandare a memoria quanto altri credevano di aver già scoperto e di conoscere su di essa. Era il 1588 e Telesio, che da anni viveva a Cosenza, vi moriva ottantenne proprio in quei giorni. Il neofita frate entusiasta non poté sottrarsi a deporre sulla bara, nel duomo, versi latini di ringraziamento devoto.

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Il libro del giorno: Ghost di Richard Mateson (Fanucci)












Long Beach dista poco da New York. D’estate si trasforma in un carnaio di gente, quasi invivibile, pieno di gente di ogni risma, cultura, razza e maleducazione. D’inverno si nutre di abbandono e silenzi agghiaccianti, insomma un luogo perfetto dove impazzire. Ma alla fin fine qualcuno spostato di testa incrocia luoghi e destini: in un inverno gelido e malevolo, David ed Ellen, una matura coppia di coniugi, si rifugiano a Long Beach sperando di ricucire il loro rapporto incrinato da anni. Ma ahimè a metterci lo zampino in questo momento così delicato è Marianna. Di lei non si sa da dove viene e che cosa vuole da David. Da qui comincia il salto nella foliia architettato da Richard Mateson che crea un romanzo che terrà i lettori inchiodati in un crescendo di tensione e mistero.

“Giunsero alla villetta poco dopo le quattro di quel pomeriggio. David parcheggiò la macchina sul davanti e lui ed Ellen rimasero seduti in silenzio a fissare le assicelle di legno sbiadito che rivestivano le pareti esterne, gli infissi piegati e rugginosi e le finestre con un dito di sporco sopra. Alla fine David disse: «Chissà se Roderick e Madeline Usher ci stanno aspettando.». Ellen rispose con un debole rumore: se fosse di divertimento, o di dolore, o di entrambi, David non riuscì a capirlo. Si girò verso di lei e le sorrise per confortarla. «Vuoi provare un altro posto?» le chiese. Lei lo guardò sorpresa. «Ma l’agente immobiliare ci ha detto che non ci sono altri posti.». «Non qui, no.». L’espressione di lei si incupì. «Non a Logan Beach?». «Voglio dire...» David fece un gesto vago. «Piuttosto che stare qui dove non ti senti a tuo agio.» Riuscì a rivolgerle un altro sorriso. «Sarebbe solo per la notte» aggiunse. «Di giorno staremmo qui.». Ellen annuì distrattamente e tornò a fissare la villetta. Non era possibile alloggiare lì, si rese conto David, se non altro perché faceva troppo freddo. Si piegò all’indietro, lasciò cadere le mani dal volante e si voltò verso il sordo brontolio della risacca. Strano che quel posto fosse sopravvissuto e l’altro no: era ugualmente vicino all’acqua. «Peccato che l’altra villetta sia andata distrutta» disse. «Già, proprio un peccato» replicò lei con calma. David la guardò nel tentativo di interpretare la sua espressione. C’era dolore, certo, e sgomento. C’era anche rassegnazione? Allungò una mano e strinse quelle di lei, chiuse in grembo. «Non sto cercando di cambiare il piano» disse. «È solo che... be’, abbiamo fatto un bel po’ di strada, e sarebbe brutto stare in un posto che ci fa venire la depressione.». Lei lo studiò, preoccupata. «Dove potremmo andare?». «Oh...» David alzò le spalle. «Sono sicuro che ci sono un bel po’ di posti lungo il Sound. Potremmo...». Si interruppe quando Ellen scosse vigorosamente la testa. «No» disse. «Sono certa che questo andrà benissimo. Non abbiamo nemmeno controllato dentro e già lo condanniamo.». Sorrise. «Su, andiamo a dare un’occhiata.». «Sei sicura?». «Sono sicura.» Ellen aprì lo sportello dal suo lato e scese. David fece lo stesso e rimase in piedi, sentendosi le gambe ancora addormentate. Si stiracchiò e poi rabbrividì quando il vento gelido gli passò sotto la giacca. Mentre si avvicinavano alla parte posteriore della villetta, David notò una fila di alte finestre al secondo piano. «Quello deve essere lo studio» disse. Ellen alzò gli occhi verso le finestre coperte da pesanti tende. «Da lì deve esserci una vista magnifica» disse David, scosso da brividi interrotti. «Cavolo se fa freddo!». «Lo so.». Qualcosa nel suo tono – di sconfitta, di sconforto – lo costrinse a guardarla. Lei se ne accorse e fece uno sforzo per sorridere.

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