“Angelo Bellobono - “Effimero e
temporaneo cerco tra gli altri protesi per continuare ad esistere”
Dal passato di sciatore professionista, allenatore e freerider riemergono
nebbie, corpi e territori congelati e poi sciolti, velocità e instabilità;
ritornano gli immensi spazi della Patagonia o delle Alpi in balia di nature estreme,
che cambiano e modificano ogni certezza, ogni riferimento e abituano alla
differenza, all’ironia e alla paura. Allo stesso modo gli anni dei centri
sociali e delle fanzines, diventati poi gli uni centri benessere o club e le
altre riviste glamour, rivelano i processi di assimilazione e
istituzionalizzazione delle subculture e delle ideologie. Dopo le esperienze
graffitiste e installative dei primi
anni 80/90 e la laurea in Scienze Motorie nel 1988, iniziano anni nomadi che lo
portano a vivere prima in Francia a
contatto con artisti agli antipodi tra loro come Bertrand Lavier e Robert
Combas, poi in California tra Liza Lou, Bill Viola, Bedia e Peter Halley. Nel
2000 rientra in Italia, a Roma, dove vive circa 6 mesi l’anno, il resto del
tempo lo trascorre a New York. Fin dall’inizio della sua attività, Bellobono,
ha sempre posto l’uomo e il territorio al centro della sua ricerca, che
evidenzia il difficile rapporto di appartenenza e identità, intesa non solo in
senso socio culturale, ma anche geo-biologico. I meccanismi in cui la
biochimica si traduce in comportamenti ed emozioni è il filo conduttore dei
suoi dipinti, dei video e delle azioni performative. Un senso di drammatica
ironia pervade così dai sui ritratti, persi in un biancore accecante, o in uno
scuro mare di petrolio, liquidi e solidi allo stesso tempo, concettualmente
instabili e temporanei, appesi al loro chimico senso di precarietà biologica.
Essi svelano il continuo sforzo compiuto nella ricerca di un’identità e di un
luogo in cui collocarsi, un continuo congelamento e scongelamento di esistenze
celate o negate e di un benessere ideale. Bellobono dà forma e fisionomia a un
campionario di emozioni, trends e comportamenti che appartengono ad ogni essere
umano e nei lavori più recenti, indagando gli sforzi migratori, le comunità e
le controculture, questa indagine è
tornata a coniugare ancora la pittura
con la performance e il video. Così donne body builders che si allenano con
ragazzi anoressici (Cardiofrequenze 1999), programmi di allenamento dei marines
nei centri wellness alla moda (Body life program 2003), icebergs alla deriva
come nazioni, protetti da eserciti di soldatini di civiltà diverse (Temporary
civilization 2006), migranti che pedalano su bike da spinning illuminando con
l’energia prodotta una scritta che richiama al benessere (Chist’è o’ paese d’ò
sole, Fondazione Volume-Union 2008) o spostano casse di frutta per svelare il
loro ritratto, ricontestualizzando l’identità in un nuovo territorio (from
ecuador to rome, Wunderkammern 2009), postpunk in un ipotetico centro sociale
che diventa ironicamente un elegante centro benessere praticano il pilates e lo
yoga con le note di “god save the queen” che diventa un mantra new-age (Lowlife
wellbeing center – Changing Role 2009, Lowereast life – Envoy Gallery NY 2009,
Eastside – Biasa ArtSpace Bali 2010), africani alle prese con blocchi di
ghiaccio, archivi di memoria ed identità che si sciolgono sulla pelle
(Afrika(n)ice, 2010-2011), mediocrità dilagante e libertà negate partendo da
John Stuart Mill (About freedom e Decimate mediocrity, 2010 e 2011). Tra le
principali mostre collettive il Premio Lissone del 2002, Futuro Italiano al
Parlamento Europeo, Arterritoty alla Centrale Museo Montemartini di Roma, TEC
alle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Nel 2005 vince il Premio Celeste per la
pittura, partecipa alla mostra presso il Museo di Roma Pasolini e Roma. Nel
2007 è invitato a partecipare alla mostra itinerante On The Edge of Vision al
Victoria Memorial Hall di Kolkata e nei Musei di Arte moderna di New Delhi,
Mombay, Kolkata. Nel 2008 è invitato alla XV Quadriennale di Roma, presso il
Palazzo delle Esposizioni di Roma e a Experimenta nella collezione del
Ministero degli Esteri. Nel 2009 partecipa all’evento Gustovagando presso il
Museo Macro Future di Roma e alla mostra I_D Intersecting identities nel Museo
Halles de Saint Gery di Bruxelles. Nel 2009
è invitato alla Wunderkammern di Roma nella mostra Titled Untitled. Nel
2010 partecipa alla mostra Impresa
Pittura presso il CIAC Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea di
Genazzano. Nello stesso anno è invitato al Museo d’arte moderna del Cairo nella
mostra Under the italian eyes. Hanno scritto di lui Nicola Davide Angerame,
Lorenzo Canova, Manuela De Notariis, Micol Di Veroli, Alessandro Facente,
Francesca Franco, Raffaele Gavarro, Pericle Guaglianone, Gianluca Marziani,
Angel Moya Garcia, Sabrina Vedovotto, Alessio Verzenassi.” (l’opera qui
proposta è di Angelo Bellobono)
Nessun commento:
Posta un commento