lunedì 30 aprile 2012

LUIGI BOILLE




 “Nato a Pordenone nel 1926 Boille ha vissuto e studiato a Roma, dove si è diplomato all'Accademia di Belle Arti nel 1949 e laureato in Architettura nel 1950. Viaggia in Europa e dopo un soggiorno in Olanda, si stabilisce nel 1951 a Parigi dove rimane fino al 1965. Attualmente vive a Roma. Il segno di Boille "svolgendosi e modulandosi come pura frase pittorica, realizza e comunica uno stato dell'essere, di immunità o distacco o contemplazione" (Argan). La scelta di Boille è quella di fare pittura, soltanto pittura, la pittura più pura possibile. L'itinerario artistico di Boille è contrassegnato da tre importanti incontri. L'incontro con Parigi, un clima culturale e il gusto per la ricerca, l'incontro con Michel Tapié, l'avventura artistica e l'inserimento professionale in un contesto francese e internazionale, l'incontro con Giulio-Carlo Argan, l'essenza concettuale della pittura e il suo legame col rinnovamento italiano.” (l’opera qui proposta è di LUIGI BOILLE in un video di Youtube)
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A Storm of Swords: A Song of Ice and Fire: Book Three by George R.R. Martin (Bantam)


“Here is the third volume in George R. R. Martin's magnificent cycle of novels that includes A Game of Thrones and A Clash of Kings. As a whole, this series comprises a genuine masterpiece of modern fantasy, bringing together the best the genre has to offer. Magic, mystery, intrigue, romance, and adventure fill these pages and transport us to a world unlike any we have ever experienced. Already hailed as a classic, George R. R. Martin's stunning series is destined to stand as one of the great achievements of imaginative fiction. A Storm of Swords - Of the five contenders for power, one is dead, another in disfavor, and still the wars rage as violently as ever, as alliances are made and broken. Joffrey, of House Lannister, sits on the Iron Throne, the uneasy ruler of the land of the Seven Kingdoms. His most bitter rival, Lord Stannis, stands defeated and disgraced, the victim of the jealous sorceress who holds him in her evil thrall. But young Robb, of House Stark, still rules the North from the fortress of Riverrun. Robb plots against his despised Lannister enemies, even as they hold his sister hostage at King's Landing, the seat of the Iron Throne. Meanwhile, making her way across a blood-drenched continent is the exiled queen, Daenerys, mistress of the only three dragons still left in the world.... But as opposing forces maneuver for the final titanic showdown, an army of barbaric wildlings arrives from the outermost line of civilization. In their vanguard is a horde of mythical Others--a supernatural army of the living dead whose animated corpses are unstoppable. As the future of the land hangs in the balance, no one will rest until the Seven Kingdoms have exploded in averitable storm of swords. . .".

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Hunger games di Suzanne Collins (Mondadori)


Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

Oggi mangio da … n. 226: Ristorante Trattoria da Ciccio


“Da Ciccio Cielo Mare Terra è uno dei ristoranti più antichi della Costiera Amalfitana. Gestito dall'inizio del secolo scorso dalla famiglia Laudano, intorno al 1925 fu ristrutturato ed ereditato da Francesco Laudano, detto Ciccio, che sposò Caterina Cavaliere. Non ebbero figli. Giunsero però un bel numero di nipoti per supportare gli zii nella gestione del ristorante che pian piano si ingrandiva e diventava sempre più noto. Tra i giovani dimostrarono grande interesse per questa attività Salvatore e Franco. Il primo possedeva grande passione per la cucina in cui si esprimeva con creatività e professionalità. Il secondo, invece, curava la sala mirando non al facile ed immediato guadagno ma alla soddisfazione dei clienti, proiettando così il ristorante in un futuro di sicuro successo. Ancora oggi Franco, con la sua cordialità riservata, continua a perseguire il suo obiettivo aiutato da tutta la famiglia a cominciare dalla moglie Marinella che si dedica ai dolci, dai figli Giuseppe, il sommelier, Antonio in sala, Marco in cucina e Stefano alla reception. Tutto ciò conferisce al ristorante un'atmosfera familiare e accogliente e dona agli ospiti un'occasione di totale relax.”
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Il libro del giorno: Tesla – Lampo di Genio di Massimo Teodorani (Macro Edizioni)


Tesla Lampo di Genio -
Libro Buono


A quasi 70 anni dalla sua scomparsa (il 7 gennaio 1943) vogliamo rendere omaggio al genio di Nikola Tesla. Nonostante la grandissima importanza dei suoi studi, non hai mai avuto il giusto riconoscimento, se non tardivo e comunque mai esteso. Il suo nome è ignoto ai più, così come le sue origini serbe. Per questo motivo oggi presentiamo due opere indispensabili per conoscere e apprezzare la vita e le straordinarie scoperte di Nikola Tesla. Tutto sulla vita di Nikola Tesla, sulla sua formazione, le sue invenzioni e inclinazioni, la sua intelligente sensibilità…  La storia della scienza non sempre ha reso il giusto tributo a coloro che ne sono stati i veri protagonisti, al contrario spesso ha dato spazio a impostori, opportunisti senza scrupoli, o a veri e propri ladri di idee. Nikola Tesla è stato uno dei più originali inventori che il mondo abbia mai conosciuto, è a lui che dobbiamo l’energia elettrica – in particolare le correnti alternate – di cui usufruiamo ogni giorno, ma anche tantissime altre invenzioni come le lampade a fluorescenza (neon), la radio, la TV, il radar, la turbina, i robot, le macchine elettroterapeutiche, invenzioni che troppo spesso sono state attribuite ai protagonisti dei libri scolastici: Edison per l’energia elettrica, Marconi per la radio… In molti conoscono o hanno sentito parlare alla lontana della sua vita professionale poliedrica ma contrastata, e la sua memoria giace un po’ sfocata, astrusa come quella di ogni genio incompreso e non riconosciuto. Questo libro intende sottrarre la sua vita e le sue invenzioni da questo tipo d’oblio rassicurante per restituirle con fedeltà ai fatti del suo operato, rendendo onore alla sua indagine, alla sua intelligenza e originalità, che lo portarono a incontrare ostacoli di ogni genere. Il libro è strutturato in due parti, la prima riguardante lo studio del personaggio e l’altra prettamente storico-scientifica.

The Brave Fighter of Legend Da-Garn




The Brave Fighter of Legend Da-Garn è una serie televisiva  giapponese andata in onda nel 1992, creato sotto la direzione di Katsuyoshi Yatabe, e finanziato dalla Takara e prodotto da Sunrise.

PALERMO SECONDO LONELY PLANET


“Com'è difficile distillare Palermo: s'è già detto tutto, bene, male, luci, ombre, verità, sciocchezze, leggende. Cosa sai prima di arrivare a Palermo? Sai la mafia, sai il Gattopardo, sai lo splendore, sai la decadenza, sai gli arabi, sai i normanni, sai il traffico, sai i cannoli, sai i carretti, sai la spiaggia di Mondello, sai Sellerio, sai Santa Rosalia, sai Falcone, sai Borsellino, sai gli arancini (guai: qui si dice arancine!), sai il pane ca' meuza, sai i pupi, sai Vito Ciancimino, sai Ustica, sai Guttuso, sai la coppola, sai Ballarò, sai la Vucciria. Poi sbarchi - come sono sbarcato io, in un settembre dalla luce speciale - e tutto quello che sai nello stesso tempo si invera e si smentisce, ché Palermo ama contraddirsi, sbugiardarsi. La prima città che vedi l'avevi già letta nel romanzo di Tomasi di Lampedusa: scritto sessant'anni fa, ambientato un secolo e mezzo fa. Proprio vero che tutto cambia, tutto rimane uguale. Ovvero: il fasto e la decadenza, lo sfarzo e lo sconcerto, un passato aristocratico ma retrivo, un progresso necessario ma spietato. E tu, tra l'incudine e il martello, immerso nel presente. La città vecchia - i quartieri Kalsa, Vucciria, Capo e Albergheria - è un dedalo ingarbugliato come un suk ed esuberante come il barocco delle chiese strabordanti degli effetti speciali d'un tempo: stucchi, marmi, statue, bassorilievi, ori, luci, chiaroscuri, inganni per l'occhio. Fuori c'è la vita brulicante dei mercati, le abbainate (le urla degli astanti), la calca, le merci, i profumi delle pentole che bollono, dentro odori d'incenso, litanie, ex voto, santi e re di pietra che paiono poter prendere vita da un istante all'altro. È dolce e speziato allo stesso tempo naufragare in questo mare, perdendosi tra casino e preghiere, senza capire niente, lasciandosi trasportare dalla corrente. La seconda città che vedi, sono le cose che non puoi non vedere: il palazzo dei Normanni, la cappella palatina, la cattedrale, i musei, la Zisa, Monreale, palazzo Steri con la grande tela della "Vucciria" di Guttuso (piena di vita ma cupa come un memento mori), l'esotico orto botanico, quel che resta del liberty straziato dai palazzinari, il Massimo, il Politeama, le spaventosissime catacombe dei Cappuccini. La terza città che vedi è quella che incontri. Palermo sono i palermitani. Se avete in testa stereotipi meridionali, sicuramente sono fondati sui campani. Qui è tutta un'altra musica: il panormita - con l'approssimazione di tutte le generalizzazioni - è più segreto, più gentile, più tagliente, profondamente innamorato di una città che spesso vorrebbe lasciare. È amore e odio, quello tra Palermo e i palermitani, la città è una femme fatale seducente e perniciosa. Amante e mantide. Gli incontri a Palermo sono importanti come i monumenti, capirete di più della Sicilia bevendo una birra in una drinkeria che visitando il museo di arte moderna. Io ho avuto fortuna, ho incontrato tante persone speciali. Tanino, lo stigghiolaro della Vucciria, quello che all'imbrunire butta il grasso sulla griglia per attirare col suo messaggio di fumo la clientela che poi soddisfa con interiora, teste d'agnello, salsicce, scalogni, bistecche. Enzo Sellerio, che sarebbe scomparso pochi mesi dopo, il più caustico degli intellettuali cittadini, un uomo innamorato del bello e imbufalito per gli scempi del cemento. Roberto Alajmo, lo scrittore che con eccentrica e certosina pazienza ha raccolto tutte le storie dei pazzi di Palermo che raccontano la città meglio di qualsiasi volantino turistico. Davide Enia - con cui abbiamo sofferto di fronte a un match Milan-Palermo consolandoci con un'orata di due chili comprata dal suo pescivendolo di fiducia al Capo -, il drammaturgo che ha smesso d'essere drammaturgo perché Palermo è ingenerosa con il teatro (ora fa lo scrittore, e con successo). Mimmo Alba, che s'occupa di fondi europei, che con il suo motorino mi ha fatto scoprire le meraviglie della costa, da Sferracavallo a Mondello, dall'Addaura a Capo Gallo. Amici recenti ma generosi e golosi che m'hanno fatto gustare le tavole economicissime e saporitissime della città, da Mafone a Rosanero, dal pane ca' meuza di Rocky allo sfincione, da I Cascinari alla frittola, al quarume, ai babbaluci. Queste e tante altre sono le città che vedrà chi arriva qui: Palermo è cangiante, sfaccettata, difficile da codificare. Quello che ho capito - almeno così penso io dopo averci passato settimane - è che non c'è niente da capire. Del resto, l'ingrediente fondamentale del fascino non è forse il suo enigma?”
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MARIA LIBERATI

"As a former international supermodel, Maria Liberati never dreamed that she would go from being a fashion diva to a domestic diva. Ironically, while jet setting off to modeling assignments around the world, Maria became closer to the simplicity of life and food in the country setting of her family’s vineyard in the mountains of central Italy. She began to experience the real tastes of food that she knew from her childhood. An Award Winning  cookbook author and Celebrity Chef -her passion with food began at the early age of 4, when she would accompany ‘nonno’ (grandfather) on his early morning Saturday trips to the Italian Market in Philadelphia to pick out all the fresh ingredients for the Sunday family meal. Years later, Maria was spotted by international artist Sergio Terzi (known as Nerone) and was asked to sit for a portrait at his studio in the Emilio-Romagna region of Italy. While sitting for this portrait, the months lingered on and Maria found herself spending more and more time at Nerone’s family farm nearby. During her time there, she studied the art of making the famed Parmigiana-Reggiano cheese. When the painting was finished, it was exhibited all throughout the world including the Metropolitan Museum of Art where the painting and the artist were honored at a special ceremony for the contributions of Italians to the World. Today, Maria is considered one of the foremost experts on Italian Cuisine and culture,has been called the Italian ’Martha Stewart’ (Celebrity Society magazine 06/06) and is a frequent guest on radio, TV and national media features. She is frequently called upon to be  spokesperson for many food and kitchen related companies to bring across their message of artisan, fresh local products to her audience. She also serves as food  consultant for new products. Maria is frequently found  cooking center stage at many consumer and trade show events  as guest Celebrity Chef and designs corporate teambuiliding programs for Fortune 500 companies. As a professional speaker, Maria is asked to speak at many  events on her success. The rest, as they say, is history. She divides her time between her office and residence in the USA and Italy where she writes her books and hosts specialty culianryadn wine programs at some of Italy’s most magnificent castles and vineyards. Maria’s  philosophy  is to create recipes that simply transform the freshest ingredients without changing their essential flavors…”that is an art  and cooking is an art..a basic art”. For more tips on cooking, foods, style and decorating, visit  Maria’s blog  where food meets art, travel and life!”

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domenica 29 aprile 2012

MAURO BELLUCCI


 “MAURO BELLUCCI Frequenta la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti per la durata di 4 anni conseguendo l’attestato finale e, in seguito, per la durata di 3 anni, la Sezione Pittura della Scuola San Giacomo del Comune di Roma con relativo attestato. Diploma di scuola superiore di 2° grado, ha frequentato la facoltà di Lettere indirizzo Storia dell’Arte.
Studio: Via G. Cerbara, 76/A – 00144 ROMA. E-Mail:     mauro-bellucci@libero.it” (l’opera qui proposta è di MAURO BELLUCCI)
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KIEWIT


“Jobs Done Well - Just as a rock is not shaken by a strong or sudden gust of wind, neither should we be affected by praise or success. We must not be satisfied with our past accomplishments and we should make every effort to improve and expand our operations – but only in an orderly and beneficial manner…a company cannot stand still for long – either it goes ahead or it slides back. - (Peter Kiewit, 1964)
Excellence. It is the foundation of everything we do. What began in 1884 with two hardworking brothers has grown into a Fortune 500 construction, mining and engineering powerhouse. Kiewit’s ethical, forward-thinking workforce continues to build upon the company’s reputation of safe, high-quality engineering. Consistently ranked among the top five of the Engineering News-Record Top 400 Contractors, our company is a leader in a variety of market sectors throughout North America and, most recently, Australia. As an employee-owned company, Kiewit’s assets are managed by the people who know our work best. For us, business is personal. As our own stakeholders, we’re invested in every project we take on. We continuously strive to build high-quality work at the lowest cost. Our philosophy on safety is simple: Nobody Gets Hurt. Knowing that one lapse in judgment can lead to catastrophic events, the safety of the men and women on our job sites and the community that surrounds our projects is our No.1 priority. Kiewit never stands still. Just as our founders relentlessly chased their dream, we continue to chase new and exciting opportunities, leaving in our wake a trail of jobs done well...”

The Broker by John Grisham (Dell Publishing Company)


“In his final hours in the Oval Office, the outgoing President grants a controversial last-minute pardon to Joel Backman, a notorious Washington power broker who has spent the last six years hidden away in a federal prison. What no one knows is that the President issues the pardon only after receiving enormous pressure from the CIA. It seems Backman, in his power broker heyday, may have obtained secrets that compromise the world's most sophisticated satellite surveillance system. Backman is quietly smuggled out of the country in a military cargo plane, given a new name, a new identity, and a new home in Italy. Eventually, after he has settled into his new life, the CIA will leak his whereabouts to the Israelis, the Russians, the Chinese, and the Saudis. Then the CIA will do what it does best: sit back and watch. The question is not whether Backman will survive--there is no chance of that. The question the CIA needs answered is, who will kill him? ".

Oggi mangio da … n. 225: Ristorante Casal Di Gioia


“Un ristorante nato da un vecchio casale del '900, da un pizzico di speranza e tanta voglia di realizzare quel sogno nel cassetto che ognuno di noi ha. Situato alle porte di Amorosi, paesino che il tempo non ha cambiato, dai sapori sani e genuini e a pochi passi dal fiume Calore, il casale si affaccia su di una ricca pianura ricca di verde e di sole. L'amore per la cucina sana e l'uso di prodotti genuini, danno vita a piatti di assoluta genuinità e pregio, conservando e valorizzando le tradizioni che ci appartengono. Il più sincero benvenuto ai nostri graditi ospiti e l'augurio di una buona permanenza.”

Il libro del giorno: La nuova edizione del Club Bilderberg di Daniel Estulin (Arianna Editrice)



Il Club Bilderberg -
Nuova Edizione Buono


“Scopri chi governa veramente l'Italia... nella seconda edizione aggiornata del Club Bilberberg di Daniel Estulin”. Ecco finalmente la seconda edizione aggiornata del libro che racconta la storia dell'organizzazione segreta più potente al mondo. Potrai scoprire gli importanti protagonisti della vita politica,finanziaria e industriale italiana ed europea che ne fanno parte, da Mario Monti a Mario Draghi, dalla famiglia Agnelli a Romano Prodi e tanti altri… Siamo davvero sicuri che vogliamo affidare il nostro futuro politico ed economico a loro? Il Club Bilderberg presenta una delle più potenti e segrete organizzazioni del mondo. Dal 1954, una volta all’anno, questo gruppo ristretto di persone si ritrova per decidere segretamente il futuro politico ed economico dell’umanità. Nessun giornalista ha mai avuto accesso alle riunioni che fino a poco tempo fa si sono svolte presso l’Hotel Bilderberg, in una piccola cittadina olandese. Nessuna notizia è mai filtrata da quelle stanze, anche se – come dimostrano le pagine di questo libro – è durante questi incontri che vengono prese le decisioni più rilevanti per il futuro di tutti noi. Risultato di un’indagine serrata e pericolosa durata oltre 15 anni, l’impressionante inchiesta di Daniel Estulin svela per la prima volta quello che non era mai stato detto prima, rendendo noti i giochi di potere che si svolgono a nostra insaputa. Super protetta dalle forze di polizia, la classe dirigente globale detta legge su politica, economia e questioni militari. La dettagliata opera di Estulin dimostra come il Club Bilderberg sia stato coinvolto nei maggiori misteri della storia recente, dal Piano Marshall allo scandalo Watergate e come in questa élite emergano le figure chiave dello scacchiere internazionale, presidenti USA, direttori di agenzie come CIA o FBI, vertici delle maggiori testate giornalistiche. Estulin colpisce questa organizzazione proprio dove fa più male: la priva della segretezza, della discrezione e dell’ombra di cui si è sempre servita e di cui necessita per attuare i suoi piani. Il Club Bilderberg, tradotto in 50 lingue e diffuso in oltre 70 Paesi, è diventato in poco tempo un bestseller internazionale, di cui è anche prevista la versione cinematografica.

IL PRIMO MAGGIO DI KURUMUNY 2012


Kurumuny in collaborazione con l’Associazione Follevola, l’Associazione SottoTraccia e con il patrocino del Comune di Martano presenta la XI edizione del Primo Maggio. La festa si svolge a Martano, in campagna, località Kurumuny, con una lunga giornata tra germogli di vino e braci di canti selvatici e balli spargi-sale, artisti extra-vaganti giocolieri di luce, diritti in mostra ai colori della primavera. Il lavoro dovrebbe essere la festa di tutti perché “un uomo che vuol lavorare e non trova lavoro è forse lo spettacolo più triste che l’ineguaglianza della fortuna possa offrire sulla terra” (T. Carlyle).
IL PROGRAMMA - La giornata sarà scandita dalla musica, con la partecipazione di molti artisti. PARTECIPERANNO
CICI CAFARO – suoni e canti popolari . Cici è un formidabile archivio di repertori canori, improvvisatore magistrale di brindisi, di stornelli, cantante, suonatore di armonica, autore di canzoni; e poi conoscitore dei funghi e del bosco, amante della compagnia, mattatore instancabile nelle feste e sul palcoscenico, narratore arguto e accattivante: e tutto questo, e altro, gli appartiene oggi, non in qualità di ricordo, né come residuo del passato, ma è parte integrante delle sue giornate, del suo modo di intendere la vita.
VINCENZO SANTORO e ANNA CINZIA VILLANI in Memorie della terra . Nell’intreccio di musica tradizionale e racconto orale, un viaggio nella memoria del lavoro nel Salento della prima metà del Novecento, dalla rivolta di Tricase del 15 maggio 1935, con la feroce repressione di una manifestazione di piazza delle tabacchine dello stabilimento Acait, all’occupazione del feudo d’Arneo nel 1949-51, la più eclatante delle azioni intraprese dal movimento sindacale e contadino.
KAMAFEI – etnomusica dal Salento. Le radici della tradizione salentina si fondono con nuove sonorità, si allargano a nuovi orizzonti. All’interno della musica del collettivo salentino si nota il profondo legame con la propria tradizione e la propria terra, ma anche la necessità e la voglia di scoprire la contaminazione con altre culture e altre esperienze musicali. Tutto si miscela e diventa un vero e proprio stile, la pizzica tradizionale incontra le tradizioni del mediterraneo, legandosi ai suoni moderni e a diversi stili: reggae, dub, hip-hop, rock, flamenco-dub.
ANDREA PRESA e SANJAY KANSA BANIK  con intervento coreografico di MARISTELLA MARTELLA - Andrea Presa e Sanja Kansa Banik (suonatore indiano di Tabla) parteciperanno con una performance musicale, introdotta dalla presentazione di un documentario in fase di realizzazione dal titolo Indo pizzica, che racconta l’incontro tra i due musicisti e la nascita dell’album musicale omonimo. Il documentario è promosso dall’Associazione AXV, con il contributo di Apulia Film Commission e il patrocinio di Ass. Italia-India e il GAI (Giovani Artisti Italiani) con la collaborazione dell’Agenzia Creativa Zowart. Performance di danza di Maristella Martella.
RADIOBELLAMÌ  - Radiobellamì è l’incontro e l’inizio di un nuovo cammino di due personaggi straordinari. DJ Dario Bellezza e Mino Giagnotti “Cavallino”, cantore di musica tradizionale salentina. L’intento è quello di fondere due esperienze musicali diverse legate dal comune sentimento per la propria terra, il Salento. Le basi musicali si mescolano con il rude canto e il tamburello e si concretizzano in un esperimento sonoro e verbale dove si fonde il dialetto e lo stile musicale ispirato al dubstep. 
PAPA RICKY - È senza dubbio uno dei personaggi musicali che ha maggiormente rappresentato lo sviluppo e il successo del reggae salentino. Sono passati vent’anni da quando tutto ha avuto inizio e Papa Ricky è ancora presente nelle produzioni salentine, con l’uscita del suo nuovo album da solista, Villa barca, dove ci regala un viaggio di suoni tra i temi più attuali e dove i suoni sono trattati come se fossero colori e sapori del Salento, miscelati con quelli delle culture altre del mondo. L'album è pubblicato da Elianto, con l’occhio attento di Treble Lu Professore ed è ricco di collaborazioni artistiche. La produzione è firmata da Frank Nemola e Treble, che è presente anche con la sua voce in alcuni brani del disco. 
MAISON ROUGES - I Maisons rouges rientrano nel genere indie. Il gruppo, composto da due chitarre, basso, batteria e voce, produce sonorità molto ritmate e originate dalla musica new wave dei primi anni Ottanta, in particolar modo quella inglese. La voce è il filo conduttore dei Maisons rouges. Il sound, invece, ricco di contaminazioni e riferimenti musicali a diversi generi, non ha una chiara connotazione. E questo fa dei Maisons rouges un progetto che è un laboratorio aperto alle influenze musicali contemporanee – vi è in cantiere un percorso che guarda all’elettronica – musica che cambia e si rigenera a seconda degli stati d’animo. Il gruppo canta in francese, da qui il nome “case rosse”.
MUFFX - I Muffx nascono nel 2006 da un’idea di Luigi Bruno (anche chitarrista di Opa Cupa, Zina) e Amedeo Ciricugno. Chitarre abrasive e suoni spinosi si miscelano con ballate elettroacustiche: una rilettura personalizzata di varie sfaccettature musicali. Il sound dei Muffx stordisce, colpisce dritto e trascina in un immaginario che parte dalle devianti atmosfere dello stoner rock, per intingersi di psichedelica e garage. Momenti di sano rock ruspante, spazi folk–acustici, la solarità amara di certe melodie tradizionali del sud Italia, e ancora linee vocali che sfiorano il pop adulto insieme a un corposo omaggio alla psichedelia onirica. I Muffx sono: Luigi Bruno (voce/chitarra), Alberto Ria (batteria), Gianna Greco (basso), Cristiano Colopi (chitarra).
L’INIZIATIVA
IL PESO DELLA CULTURA – Leggo per legittima difesa. (Woody Allen)
Per l’edizione 2012 Kurumuny presenta l’iniziativa “Il peso della cultura: libri al chilo”. In occasione della festa del Primo Maggio sarà possibile acquistare una sporta di libri al chilo. Per l’iniziativa sono state create dal marchio B22 delle sportine ad hoc che saranno anche un simpatico gadget della festa di quest’anno. In questo momento di crisi in cui più si avverte la necessità di sapere, in questo Paese in cui tutto è effimero, Kurumuny vuol ripartire dal peso dei libri, da una certezza che è quella fisica e materiale del peso della conoscenza e dell’informazione perché chi legge ha un senso in più, perché leggere rendere liberi, perché vogliamo che i libri siano compagni irrinunciabili.
COME ARRIVARE - Kurumuny è sita nelle campagne di Martano (nei pressi dell’uscita per Castrignano de’ Greci). Per trovarci seguire le indicazioni presso tutti gli ingressi del paese.
(LA FOTO E’ DI Piero Marsili Libelli)

Per info
Uff. 0832801528
Mob. 3299886391
www.kurumuny.it • info@kurumuny.it
Su facebook: Kurumuny
Kurumuny è un luogo dell’anima, un luogo di memoria e trasformazione, dove antichi valori umani e sociali convivono con la realtà contemporanea.

DENDOH





L'invincibile Dendoh (Gear Senshi Dendō), conosciuto come Gear Fighter Dendoh, è un anime di 38 episodi trasmesso in Italia da Rai 2 nell'estate del 2004. La serie è stata ideata e diretta da Mitsuo Fukuda e sua moglie, Chiaki Morosawa.

Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana di Vito Mancuso (Fazi Editore)

Un vero e proprio manifesto della “teologia mancusiana”. Obbedienza e libertà è una sintesi matura del pensiero di Mancuso e lancia un messaggio chiaro: libertà e religione non devono più essere viste come alternative. Un “discorso sul metodo” in presa diretta, fondato sul principio di coerenza e onestà invece che su quello di autorità. Un libro che nasce dal disagio di Vito Mancuso di vedere la propria Chiesa riproporre una verità non al passo coi tempi, prigioniera di una visione superata del mondo e dell’uomo. Un discorso sul metodo, non solo della teologia, ma anche e soprattutto della coscienza. Divisa tra obbedienza e libertà, la coscienza cristiana (e non solo essa) è inquieta come non mai, ed è alle sue inquietudini che questo nuovo libro di Vito Mancuso si rivolge affrontando con chiarezza i nodi più importanti del dibattito odierno: la verità e il potere, la religione al servizio della politica e il principio di laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale tra nulla ed eternità, il dialogo tra le diverse religioni e le diverse spiritualità del mondo. I temi sono i grandi temi di Mancuso, la radicale onestà intellettuale e il primato della vita, ma qui trovano un loro scenario caratteristico che distingue questo libro dagli altri: il delicato rapporto tra il potere ecclesiastico e la verità. Partendo dal motto caro a Martini, “pro veritate adversa diligere” (ovvero essere contenti delle contraddizioni), il teologo della vita autentica ci spiega come la “verità autentica” non sia qualcosa di statico, di ricevuto in eredità, ma qualcosa a cui si arriva per contrarietà. In un corpo a corpo con l’ortodossia, Mancuso si dichiara contento delle contraddizioni, esprimendo così il suo amore per la vita. Il pensiero di Vito è come sempre antinomico e non dicotomico, analogico e non oppositivo.

Vito Mancuso, teologo, docente di Teologia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011 ed editorialista de “la Repubblica”. Oltre ad articoli su riviste specializzate, alla partecipazione ad opere collettive (tra cui: Che cosa vuol dire morire. Sei grandi filosofi di fronte all’ultima domanda, a cura di Daniela Monti, Einaudi 2010, con R. Bodei, R. De Monticelli, G. Reale, A. Schiavone, E. Severino), tra le sue opere più recenti ricordiamo i bestseller La vita autentica (Raffaello Cortina, 2009), Disputa su Dio e dintorni, con Corrado Augias (Mondadori, 2009), L’anima e il suo destino, con la prefazione di Carlo Maria Martini (Raffaello Cortina, 2007) e Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011). Con Elido Fazi dirige la collana di libera ricerca spirituale “Campo dei fiori”. Presso una delle più prestigiose case editrici accademiche tedesche è stato pubblicato di recente un saggio sul suo pensiero: Corneliu C. Simut, Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso.

venerdì 27 aprile 2012

ANGELO BELLOBONO


 “Angelo Bellobono - “Effimero e temporaneo cerco tra gli altri protesi per continuare ad esistere”
Dal passato di sciatore professionista, allenatore e freerider riemergono nebbie, corpi e territori congelati e poi sciolti, velocità e instabilità; ritornano gli immensi spazi della Patagonia o delle Alpi in balia di nature estreme, che cambiano e modificano ogni certezza, ogni riferimento e abituano alla differenza, all’ironia e alla paura. Allo stesso modo gli anni dei centri sociali e delle fanzines, diventati poi gli uni centri benessere o club e le altre riviste glamour, rivelano i processi di assimilazione e istituzionalizzazione delle subculture e delle ideologie. Dopo le esperienze graffitiste e installative  dei primi anni 80/90 e la laurea in Scienze Motorie nel 1988, iniziano anni nomadi che lo portano a vivere prima in  Francia a contatto con artisti agli antipodi tra loro come Bertrand Lavier e Robert Combas, poi in California tra Liza Lou, Bill Viola, Bedia e Peter Halley. Nel 2000 rientra in Italia, a Roma, dove vive circa 6 mesi l’anno, il resto del tempo lo trascorre a New York. Fin dall’inizio della sua attività, Bellobono, ha sempre posto l’uomo e il territorio al centro della sua ricerca, che evidenzia il difficile rapporto di appartenenza e identità, intesa non solo in senso socio culturale, ma anche geo-biologico. I meccanismi in cui la biochimica si traduce in comportamenti ed emozioni è il filo conduttore dei suoi dipinti, dei video e delle azioni performative. Un senso di drammatica ironia pervade così dai sui ritratti, persi in un biancore accecante, o in uno scuro mare di petrolio, liquidi e solidi allo stesso tempo, concettualmente instabili e temporanei, appesi al loro chimico senso di precarietà biologica. Essi svelano il continuo sforzo compiuto nella ricerca di un’identità e di un luogo in cui collocarsi, un continuo congelamento e scongelamento di esistenze celate o negate e di un benessere ideale. Bellobono dà forma e fisionomia a un campionario di emozioni, trends e comportamenti che appartengono ad ogni essere umano e nei lavori più recenti, indagando gli sforzi migratori, le comunità e le controculture, questa  indagine è tornata a coniugare  ancora la pittura con la performance e il video. Così donne body builders che si allenano con ragazzi anoressici (Cardiofrequenze 1999), programmi di allenamento dei marines nei centri wellness alla moda (Body life program 2003), icebergs alla deriva come nazioni, protetti da eserciti di soldatini di civiltà diverse (Temporary civilization 2006), migranti che pedalano su bike da spinning illuminando con l’energia prodotta una scritta che richiama al benessere (Chist’è o’ paese d’ò sole, Fondazione Volume-Union 2008) o spostano casse di frutta per svelare il loro ritratto, ricontestualizzando l’identità in un nuovo territorio (from ecuador to rome, Wunderkammern 2009), postpunk in un ipotetico centro sociale che diventa ironicamente un elegante centro benessere praticano il pilates e lo yoga con le note di “god save the queen” che diventa un mantra new-age (Lowlife wellbeing center – Changing Role 2009, Lowereast life – Envoy Gallery NY 2009, Eastside – Biasa ArtSpace Bali 2010), africani alle prese con blocchi di ghiaccio, archivi di memoria ed identità che si sciolgono sulla pelle (Afrika(n)ice, 2010-2011), mediocrità dilagante e libertà negate partendo da John Stuart Mill (About freedom e Decimate mediocrity, 2010 e 2011). Tra le principali mostre collettive il Premio Lissone del 2002, Futuro Italiano al Parlamento Europeo, Arterritoty alla Centrale Museo Montemartini di Roma, TEC alle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Nel 2005 vince il Premio Celeste per la pittura, partecipa alla mostra presso il Museo di Roma Pasolini e Roma. Nel 2007 è invitato a partecipare alla mostra itinerante On The Edge of Vision al Victoria Memorial Hall di Kolkata e nei Musei di Arte moderna di New Delhi, Mombay, Kolkata. Nel 2008 è invitato alla XV Quadriennale di Roma, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e a Experimenta nella collezione del Ministero degli Esteri. Nel 2009 partecipa all’evento Gustovagando presso il Museo Macro Future di Roma e alla mostra I_D Intersecting identities nel Museo Halles de Saint Gery di Bruxelles. Nel 2009  è invitato alla Wunderkammern di Roma nella mostra Titled Untitled. Nel 2010  partecipa alla mostra Impresa Pittura presso il CIAC Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea di Genazzano. Nello stesso anno è invitato al Museo d’arte moderna del Cairo nella mostra Under the italian eyes. Hanno scritto di lui Nicola Davide Angerame, Lorenzo Canova, Manuela De Notariis, Micol Di Veroli, Alessandro Facente, Francesca Franco, Raffaele Gavarro, Pericle Guaglianone, Gianluca Marziani, Angel Moya Garcia, Sabrina Vedovotto, Alessio Verzenassi.” (l’opera qui proposta è di  Angelo Bellobono)



PARKER HANNIFIN


With annual sales exceeding $12 billion for fiscal year 2011, Parker Hannifin is the world's leading diversified manufacturer of motion and control technologies and systems, providing precision-engineered solutions for a wide variety of commercial, mobile, industrial and aerospace markets.  The company's products are vital to virtually everything that moves or requires control, including the manufacture and processing of raw materials, durable goods, infrastructure development and all forms of transport. Traded on the New York Stock Exchange under the symbol "PH," Parker is strategically diversified, value-driven and well positioned for global growth as the industry consolidator and supplier of choice.


Shopaholic Takes Manhattan by Sophie Kinsella (Dell Publishing Company)


“ - This expensive, glossy world is where I've been headed all along. Limos and flowers; waxed eyebrows and designer clothes from Barneys. These are my people; this is where I'm meant to be - Becky Bloomwood
Universally beloved by readers, Sophie Kinsella's national bestseller, Confessions of a Shopaholic, introduced the irrepressible one-woman shopping phenomenon, Becky Bloomwood. Now, in this hilarious follow-up, Becky and her credit cards are headed across the Atlantic.... With her shopping excesses (somewhat) in check and her career as a TV financial guru thriving, Becky's biggest problem seems to be tearing her entrepreneur boyfriend, Luke, away from work for a romantic country weekend. And worse, figuring out how to "pack light." But packing takes on a whole new meaning when Luke announces he's moving to New York for business-and he asks Becky to go with him! Before you can say "Prada sample sale," Becky has landed in the Big Apple, home of Park Avenue penthouses and luxury department stores. Surely it's only a matter of time until she becomes an American TV celebrity, and she and Luke are the toast of Gotham society. Nothing can stand in their way, especially with Becky's bills miles away in London. But then an unexpected disaster threatens her career prospects, her relationship with Luke, and her available credit line! Shopaholic Takes Manhattan-but will she have to return it? ".

Oggi mangio da … n. 224: Ristorante Lido Azzurro


“Il Ristorante "Lido Azzurro" è affacciato sul suggestivo e pittoresco porticciolo di Amalfi, città marinara che ha da sempre intrecciato la sua storia millenaria con il mare, la pesca e la navigazione. Ad appena due passi dal centro storico, è un terrazzino privilegiato da cui godere a pieno delle esclusive bellezze naturali della Costiera Amalfitana e, al tempo stesso, assaporare i piatti tipici della tradizione locale, riscoprendo in ogni pietanza i profumi, i colori, le sensazioni e le emozioni di questa terra incantevole dall'illustre passato.”


Il libro del giorno: IL SOFFIO DELLA COSCIENZA DI CLAUDIO GUARINI (YOUCANPRINT)




Il Soffio della
Coscienza - Libro Da non
perdere


Una storia che potrebbe far crollare le tue certezze, le tue credenze, le tue idee.. tutto ciò a cui sei attaccato per paura di perderle… tutto ciò da cui dipendi... Hai preso un treno quando sei nato. E proprio mentre viaggiava sul binario della tua esistenza è stato a tua insaputa deviato, attraverso tutta la serie di condizionamenti ricevuti, in una direzione corrotta, ossia in quella di una personalità e di un ego che non solo non rispecchiano ciò che sei realmente, ma innescano automaticamente una serie di meccanismi che si manifestano in un dialogo interno incessante che si finge te, che si finge un pensiero reale, CREANDO UNA PRIGIONE PER LA TUA MENTE e per il tuo Essere. Se crederai o meno a questa storia che ho vissuto, sarà solo un tuo problema. Fa ciò che credi. Se ti scandalizzi nell'immaginare satana che rivela la verità su di sé in una chiesa, oppure nel vedere Gesù che, in un ristorante insieme a me e ad un transessuale, mi consiglia come diventare Cristo e risorgere, se vuoi continuare ancora a credere nell'illusione del tempo, se ti preoccupi di cosa la gente pensa di te, allora puoi anche gettare questo libro o darlo a chi è meno condizionato di te. Ogni capolavoro autentico ci parla con il linguaggio dell'anima. Ogni vita è unica ed irripetibile. È giunto il momento di scrollarci di dosso tutta la spazzatura di convinzioni, condizionamenti, paure, sensi di colpa, lamentele e credenze imposte dall'esterno. Noi stessi siamo la vittima, il carnefice e il giudice. È ora di gettare la moltitudine di maschere, di denudarsi del tutto e di rimanere con l'unico reale vestito che si veste di se stesso: l'ANIMA!

Franco Quinto. Commedia di una banca, di Friedrich Durrenmatt, traduzione di Aloisio Rendi (Marcos y Marcos). Intervento di Nunzio Festa


Sappiamo sempre meglio che le banche sono il malessere della società. Producono morti reali. Dalla morte dell’economia. Garantiscono illegalità etica diffusa, le banche. Ma lo spettacolo teatrale di Friederich Durrenmatt, “Franco Quinto”, commedia che oggi ci torna con un testo finalmente giunto in Italy – per chi non possiede l’edizione svizzera dell’86 – è il racconto, paradossale fino a un certo punto, di tutto ciò. Franco Quinto e la moglie Ottilia, eredi d’una immortale dinastia di banchieri, ne inventano di tutte e di più per far sopravvivere, si fa per dire, la stirpe. Da due secoli ingannano, falsificano, e addirittura uccidono pur di far profitti e nascondere le loro tremende nefandezze. E’ tornare indietro non è possibile. La Banca deve vincere e vincerà! Se il premiato autore del recentemente pubblicato in Italia e anche questo da Marcos y Marcos, “Romolo il grande”, fu acclamato all’uscita di questa ovviamente immortale opera, capolavoro assoluto del farsesco e dell’assurdo ma non troppo, oggi sarebbe osannato dalla parte dei medium che cercano d’inviare criticità alla finanza. “Il rilancio di Franco Quinto – dice giustamente l’editore nel presentare il libro - ha coinciso con l'esplosione dei recenti scandali che hanno scosso le banche (e i risparmiatori) di mezzo mondo”, infatti. Epperò le ambientazioni inventate dalla penna del drammaturgo e scrittore svizzero, non è nel loro contenuto ideale che danno l’interesse più grande. Perché è nella poesia dei soggetti della scena che rintracciamo, non bisogna scordare, il ‘plusvalore’. Dove il gioco tra “cori” ed “Egli” raggiunge, in effetti, la vetta più altra della drammatizzazione. Mentre, appunto, gli affondi e le sferzate da anarchico, oggi da persona dotata di buonsenso, sono il motivo centrale, il corpus della grande, anzi immensa scena.  

DEVILMAN




« Non sono Amon! e non sono più Akira! Sono Devilman! Un umano che ha acquisito i poteri di un demone, per distruggervi tutti! » (Dall'OAV Devilman - La Genesi )
Devilman (Debiruman) è un celebre manga di Go Nagai, il MAESTRO Go Nagai

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Coriandoli nel deserto di Alessandra Arachi (Feltrinelli)


Ha perso la gloria e la fama, che sono andate tutte a lui, l'amico fraterno. Il premio Nobel per la fisica. L'inventore dell'energia atomica. Enrico Fermi. Forse sarebbe bastato poco per condividerle. Ha perso anche l'amore, quello per lei. L'unica ricercatrice del gruppo di via Panisperna. La donna che saliva e scendeva dagli aerei come dalla sua bicicletta. Nella Mortara. Forse sarebbe bastato un attimo per averlo. È il giugno del 1969 quando dal suo letto d'ospedale Enrico Persico ripercorre il tracciato della sua esistenza vissuta all'ombra del genio. Schiacciato dal peso del genio. Non si può competere con il più grande scienziato del Novecento quando si ha la sventura di fare lo stesso mestiere e, ironia del destino, di averne pure lo stesso nome. Da quel letto vediamo Persico inseguire la speranza e l'ambizione, e sentiamo il destarsi di una voce, di segrete accensioni, di timidi stupori, di malcelati rimpianti: la sua è la storia di un eterno secondo, sullo sfondo di un teatro umano irrimediabilmente più grande di lui. Col passo del romanzo, in un frenetico andare e venire del tempo, Alessandra Arachi ci racconta i coriandoli della vita di un uomo.

LILLO BARTOLONI


“LILLO BARTOLONI (1948, Roma) Bartoloni appartiene alla generazione di artisti Romani che oggi è intorno ai cinquanta, generazione che non ha mai presentato una profonda uniformità. Ma come dichiarato da Cesare Vivaldi, allora direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Roma, Bartoloni ha sempre avuto un posto isolato come unico appassionato dell'Art Brut del francese Dubuffet, sviluppando da subito un tocco molto personale. I suoi dipinti filtrano la realtà in immagini essenziali, in oggetti, creature, qualsiasi aspetto che rappesenta in maniera non convenzionalmente gravitazionale. Il suo precoce contatto con i malati mentali nei giardini dell'Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà diretto dal padre (dove giocava aspettandolo con la madre per portarlo in macchina a casa) lo hanno affascinato e hanno costruito la sua sensibilità artistica in un mondo simbolico speciale di silenzio, gioco e ironia. Una delle sue prime mostre si intitolava Mattoni su un gioco di parole a loro dedicato come tali e come pesi della società. La famiglia voleva per lui una vita da avvocato e così oltre alla facoltà di legge, frequentava contemporaneamente l'Accademia e lo studio del veneto Enrico de Tomi, pittore astratto. A meno di vent'anni ha partecipato su invito alla Biennale di Roma e del Lazio e viene premiato tra i migliori pittori giovani. Bartoloni nella sua carriera ha sviluppato oltre che su tela, i suoi temi anche su mezzi diversi come nell'esperienza denominata Metagrafica tra pittura e fotografia, ha dipinto su perspex e tuttora dipinge su forme originali di ceramica. Ha sempre amato viaggiare . Nel 1971 vive a Parigi dove entra in contatto con artisti dell'avanguardia internazionale postsessantotto. A Parigi tiene la sua prima personale in una galleria off. Combina e ricombina i sui temi in modo molto riconoscibile da mondi reali o letterari, o cinematografici con cui entra in contatto. I suoi viaggi gli hanno ispirato un lungo periodo in cui nei quadri dipingeva deserti e cammelli, una serie è stata intitolata "Camera con vista", il mare dell'amata Gaeta con il suo castello borbonico e le barchette sospese pilotate da strani personaggi è stato un lungo tema. Dal 1996 la lettura dei romanzi del premio Nobel Isaac B.Singer con l'incontro del mondo yiddish in essi vivacemente raccontato, e la conoscenza di Cracovia, città in cui tale mondo è ancora respirabile e dove ha tenuto due mostre personali (una nel Museo jagellonico e l'altra nel Centro Giudaico) lo hanno portato a dipingere solo di quella realtà particolarissima. I critici italiani hanno catalogato lo stile di quest'ultima fase come "corrente neo espressionista". Sicuramente la pittura è il suo genere prevalente, ma negli anni ha spesso lavorato come scenografo teatrale, e ultimamemente sul tema yiddish.” (l’opera qui proposta è di  LILLO BARTOLONI)

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