sabato 30 marzo 2013

Warframe Open Beta Launch Trailer

Aspettando al semaforo. L'unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero di Paolo Jannacci Paolo (Mondadori)



Che cosa c'è di più jannacciano di Paolo, Paolo Jannacci, quel figlio un po' stralunato che suona a Zelig, con quella faccia da Jannacci? Ecco, questo libro è il racconto di Enzo Jannacci attraverso lo sguardo, il dialogo, la narrazione di Paolo. Le emozioni e gli aneddoti di una vita e di una carriera (il Derby, Gaber, Milano e altre meravigliose nostalgie) ma anche un dialogo (tutto jannacciano) in cui Paolo guida un Enzo imprevedibile, surreale e splendidamente vero. L'autore di "Vengo anch'io" e "El purtava i scarp del tennis" trasmette per la prima volta in un libro la sua geniale, spiazzante, originalissima visione del mondo, dell'esistenza, della società. E fa stupire, pensare, commuovere come solo i poeti sanno fare.

napoligaypress | » PrideTime: Francesco Gnerre e la letteratura gay in italia

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ReggioTV | La memoria della Calabria nei libri antichi, nel segno di Tommaso Campanella

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Libri, versi di pulcini, uova colorate - Cultura e Tendenze - ANSA.it

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venerdì 29 marzo 2013

Code Geass: Akito the Exiled (Trailer)

SuperAbile INAIL, Scuola e Formazione - Scuola, libri cartacei addio. Il ministro Profumo: "Dal 2014 solo libri di testo digitali o misti"

SuperAbile INAIL, Scuola e Formazione - Scuola, libri cartacei addio. Il ministro Profumo: "Dal 2014 solo libri di testo digitali o misti"

Libri: il mistero della Sindone - Cultura e Tendenze - ANSA.it

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ROMANOTIZIE.IT - "Per tutta la vita" Cinema e grande letteratura d’amore in sette prove d’autore

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Classici della letteratura e saggistica occupano le pagine della cultura di oggi . libreriamo.it - recensioni libri

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giovedì 28 marzo 2013

Finalmente disponibile: “Il cuore in disparte” di Roberta Pilar Jarussi, ebook 10 – Musicaos.it





 “I racconti di Roberta Jarussi hanno forza di verità perché la sua scrittura ti trascina con impeto espressivo nella vitalità tormentata dell’animo dei personaggi. Le sue parole sono disarmanti, bruciano distanze sentimentali con rapide fiammate. Al tempo stesso, però, divampano con microscopico e geometrico rigore. [...] Il cuore in disparte alterna passato e presente d’un incontro impossibile fino all’epilogo dell’abbandono subito dopo il vertice carnale della passione cosicché sarà per lei inevitabile «associare alla parola “sparizione”, lo strappo in corpo e il piacere assoluto, la ferita che è solo quando la carne si apre e pulsa. Il resto è niente» se non diventa scrittura.”

(Michele Trecca, La Gazzetta del Mezzogiorno)

“Il cuore in disparte” ci racconta di due mondi e due modi differenti per affrontare non solo la scrittura, ma anche la vita. C’è una via meticolosa dell’essere scrittore, quella di Filippo, che non si è fatta minimamente scalfire dall’ingresso massiccio dell’informatica nel pianeta della scrittura. Filippo scrive ancora con la matita e riempie risme di fogli A4, se non fosse per l’utilizzo sporadico che fa del pc per postare qualche racconto su internet si potrebbe a tutti gli effetti definire un “tecnoleso”, termine che da questo racconto di Roberta Pilar Jarussi entra con prepotenza nel nostro lessico, traducendo l’anglosassone “keeg”, ottenuto come speculare di “geek” (appassionato di tecnologia), e qui sdoganato dal dizionario degli appassionati per diventare pura letteratura.
E poi, accanto a quella di Filippo, c’è una vita, altrettanto meticolosa, maniacale, che si è fatta attraversare completamente dall’innovazione: Anna esce di casa con il portatile, e, quando le viene in mente qualcosa che deve scrivere, magari quando sta facendo una coda presso qualche sportello, piuttosto che prendere un taccuino e una penna apre l’ostrica del suo MacBook bianco (Montblanc per lui, white Mac per lei) e annota il suo pensiero. Ciò non toglie che la sua scrittura, pur immersa nel virtuale, non sia altrettanto ‘incisiva’ e scalfente. I due si sono incontrati per caso a un festival di scrittori, uno dei tanti, anche abbastanza affollato, nel sud del sud, in Lucania.

La bravura di Roberta Pilar Jarussi, in questo come negli altri racconti pubblicati di recente (“Panni sacri”, “La verità” presenti entrambi nella collana di narrativa di Musicaos), sta nel ‘riportare’ al lettore una realtà narrativa suddivisa su livelli differenti, facendo coincidere le diverse vicende, intersecandole, spiazzando, e, in poche pagine, mettendoci a tu per tu con i pensieri dei personaggi, con quello che è il loro passato immediato, con tutte le aspettative che vengono rivolte nel presente, fino a immaginare cosa sta per accadere lì, davanti ai suoi occhi, prontamente disatteso. È davvero difficile non resistere a questo gioco di rimandi e immedesimazioni, senza ‘prendere le parti’ o affezionarsi ai tic e ai modi di fare e dire di Anna e Filippo, per non parlare di tutto ciò che li circonda. Quando uno dei personaggi di Roberta Pilar Jarussi entra in un ambiente, sia esso un bar, un aeroporto o un ufficio, basta una battuta per ‘ottenere’ il personaggio, e tu sei lì, stai vivendo nella stessa scena, catturato da un potere evocativo che ti sbalordisce, ed è uno dei primi ‘sintomi da rilettura’. A questo si aggiunge l’altalena del tempo, con i flash-back, anche questi in perfetto montaggio, eventi passati da cui fuoriescono quelli presenti, e viceversa. La 504. Un numero assurdo, assegnato da un destino bizzarro alla stanza di una pensioncina che di stanze ne ha davvero poche. Un numero che diventerà ‘luogo’ per due corpi che si inseguono.

C’è una grande vastità che si nasconde nel cuore, e che si traduce tutta nella descrizione degli amanti al termine della battaglia d’amore, nei gesti che seguono, in quelli che precedono l’addio o il saluto. Roberta Pilar Jarussi, ne “Il cuore in disparte”, riesce ancora una volta, con una forza e un espressionismo unici, a trasformare in poesia, sorpresa e stupore, tutti quei piccoli frammenti di cui si compone una storia, o una non-storia, d’amore.

(dalla postfazione di Luciano Pagano)

ROBERTA PILAR JARUSSI. Ha pubblicato il romanzo “Nella casa” (2003, Palomar – collana Cromosoma Y, diretta da Michele Trecca e Andrea Consoli) e “Dal vivo”, racconti (2002 , zerozerosud). Nell’ottobre 2003, è selezionata a ‘Ricercare’ convegno-laboratorio per nuove scritture (Reggio Emilia), con un brano dell’allora inedito romanzo “Nella casa”. Con Musicaos ha pubblicato “Panni sacri” (Ebook 06 Musicaos) e “La verità” (Ebook 07 Musicaos).

ENRICO LO STORTO fotografo professionista, autore dell’immagine di copertina de “Il cuore in disparte“, è nato a Cerignola nel 1963, risiede a Foggia. Inizia a fotografare nei primi anni ’80 con una Olympus, per passare subito dopo alla Nikon, di cui possiede vari corpi corredati da ottiche fisse e non. Nel 2004 la sua espressione fotografica ha un forte scossone grazie sopratutto all’avvento del digitale che Lo Storto approfondisce, in ogni direzione. Enrico Lo Storto vanta varie partecipazioni e ammissioni a concorsi Internazionali e ultimamente ha collaborato con l’azienda italiana produttrice di gioielli, Bulgari. Già da numerosi anni è parte attiva del Foto Cine Club di Foggia di cui è anche docente oltre che facente parte delle commissioni Artistica e Formazione.

“IL CUORE IN DISPARTE”, di Roberta Pilar Jarussi, ebook 10 – Musicaos.it

info
ebook@musicaos.it

catalogo



Quando il “Buon Vento” arriva in tavola di Sabrina Merolla edito da il Gelsorosso. Intervento di Vander Tumiatti*

“Buon vento” è un titolo che fa spiccare il volo alla fantasia, fa venire voglia di viaggiare e farsi trasportare dai mille odori e colori di una terra piena di gusto e gente accogliente come la Puglia. Una guida sapiente, “Buon vento” di Sabrina Merolla, è il libro edito da Gelsorosso che porta il lettore a conoscere luoghi, sapori e storie piene di aneddoti curiosi e divertenti. Ma che, soprattutto, fa comprendere come, attraverso il sacrificio e il duro lavoro di qualche imprenditore e di una comunità “illuminata”, a certe latitudini si può realizzare sviluppo nel senso più ampio del termine.Anche di quello “verde”, ma questo lo spiegheremo più avanti! La pubblicazione in questione non è solo una buona mappatura di posti o suggestioni, ma anche un progetto editoriale che realizza una filosofia multisensoriale del piacere della tavola e della scoperta in senso totale. Un lavoro che fa, ad esempio, venir voglia di andare a visitare Alberobello e recarsi dal “Trullo d’oro” di Michele e Davide, sedersi in loro compagnia e gustare un buon piatto fumante di Spaghetti al Trullo. Magari poi fare una tappa alla “Cantina Pietro Taurino” e conoscere Francesco Taurino, figlio di Pietro a cui è stata dedicata la cantina, sorseggiare un bicchiere di spumante rosè come il “Congratulation” e farsi raccontare la storia di un sogno che diventa lavoro e passione.

Irrinunciabile poi la tappa ad Altamura, per fermarsi a “I luoghi di Pitti”. Assaporane l’ospitalità e i piatti prelibati e curati personalmente dai due fratelli che hanno investito tutto il loro amore per realizzare un progetto di vita che avevano sin da ragazzi, anche grazie all’incoraggiamento di nonna Maria Luigia, che cura la cucina e sperimenta ricette.

Come poi non “perdersi”nei vicoli del centro storico di Altamura e farsi catturare dal profumo che si diffonde per le stradine provenendo dal panificio “Il pane di Nunzio”, dal nome del sapiente maestro panificatore che ha ereditato il suo mestiere dalla famiglia. Sono solo esempi minimalistici della splendida pubblicazione realizzata da Sabrina Merolla, dove l’ingrediente fondamentale è l’amore per la propria terra, ma anche un innovativo senso del percepire e del parlare di business, del fare impresa, forse nella convinzione che una buona porzione di green marketing potrebbe passare proprio dal gusto e dall’enogastronomia turistica a “km 0”. Buon vento concretizza e colleziona nelle sue pagine una serie di preziosità territoriali che viaggiano con l’autrice anche oltre i confini regionali.

Sabrina Merolla, infatti, è stata recentemente invitata a Trento all’assemblea nazionale di Unionturismo (prestigioso osservatorio dei flussi, delle tendenze e della storia del turismo Italiano) in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica del Trentino, come fonte ispiratrice della sinergia tra le dolomiti trentine e le magnifiche spiagge della Puglia. Inoltre, a certificazione del carattere divulgativo svolto da questo libro, la scrittrice ha ricevuto il Premio Green 2012 dal Presidente di Confindustria Puglia, Angelo Bozzetto, “per essersi distinta, attraverso il suo impegno mediatico con il format televisivo e letterario Buon Vento, tra le personalità che più di altre hanno saputo negli ultimi tempi incarnare i due criteri fondamentali della meritocrazia e del green”. Libro dunque assolutamente da leggere e da degustare!

Buon vento. Viaggio nel gusto. Luoghi e protagonisti per scoprire la Puglia – Sabrina Merolla, € 18,00, 256 p., ill., rilegato
Editore – Gelsorosso (collana Fuori collana)

(*) imprenditore e fondatore di Sea Marconi Technologies




mercoledì 27 marzo 2013

TOSCANA vs. PUGLIA "fra tradizione e canzone d'autore"




Ci sarà la chitarra e la voce di MAURIZIO GERI e la voce e la chitarra di MASSIMO DONNO alla San Sebastian Vineria di via Malta a Copertino oggi mercoledì 27 marzo 2013 ore 21,00. L’appuntamento ha per titolo  TOSCANA vs. PUGLIA "fra tradizione e canzone d'autore"

MAURIZIO GERI (Toscana) - Inizia la carriera collaborando con la cantante ricercatrice Caterina Bueno, in seguito al suo recupero del repertorio musicale tradizionale della Montagna Pistoiese, come componente del Collettivo Folcloristico Montano.

Suonando in varie formazioni ha partecipato a festival di tutta Europa, Australia e Nord America, come il Folkest di Udine, Festival Parthenay (Francia - 1996), il Clusone Jazz Festival (1997), l'Expo di Lisbona (1998), Festival Django Reinhardt di Samois (Francia 2000), Festival di Sant Chartier (Francia 2000), Festival d'Ete di Québec (Canada - 2000), Harrison Festival (Canada 2003), Festival di Port Fairy e Blue Mountains (Australia - 2007) ed ha inciso circa dieci cd (vedi sotto discografia) sotto varie etichette. Nel 1989 vince la prima edizione dell'On the Road Festival di Pelago (FI), in coppia con Mimmo Epifani. Nel 2004 vince il Controfestival di Mantova con Banditaliana, nelle categorie Miglior repertorio e miglior esecuzione. Nel 2005 vince il Premio Loano della critica con Banditaliana. Banditaliana è stato riconosciuto come miglior disco dell'anno, per la rivista Folk Bullettin e Thapsos premiato con il Bravo dalla rivista Trad magazine e con lo Choc di Musique.

MASSIMO DONNO (Puglia)

Inizia lo studio della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra brigata Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho, ecc. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc.

Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli:

“Ti saluto dai paesi di domani …” sulla vita di Fabrizio de Andrè;
“A ruota libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per cultura;
“Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e immigrazione di tutta Italia;
“Incanti di Tango” orientato alla reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz;
“One hand Jack”, tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione;
“Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni cantate e strumentali inedite.
Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di Bologna, una trilogia di spettacoli:
“… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato all’album “La Buona Novella”;
“Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non al denaro, non all’amore, né al cielo”;
“L’uomo che imparò a volare”, ispirato a “Storia di un impiegato”.

Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli, Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …” di Alberto Minafra). Nel 2007 ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011 collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra mito e scienza.

Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine.  Collabora come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e critica.  A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna, contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque. E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato (Bandadriatica), ecc.

LETTERATURA

Coltiva la primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale esistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto “Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.

Info e contatti:
3381200398


Facebook:

appuntamenti live massimo donno


"LA VERITÀ" di Roberta Pilar Jarussi (Gli Ebook di Musicaos)



“la delicatezza dell'intellettuale e quella dell'operaio
(per lo più disoccupato)
la scoperta dell'invariabilità della vita
ha bisogno di intelligenza e di amore
Vista dall'hotel di Rua Resende Rio -
l'ascesi ha bisogno del sesso, del cazzo”

(Trasumanar e organizzar, “Gerarchia”, Pier Paolo Pasolini)

“Io non temo tali pensieri, perché la verità non mi fa paura.
C’è un ordine naturale nel mondo, Operaia.
E la verità è che quest’ordine deve essere protetto.”

(Cloud Atlas, il film, 2013)


"La verità" racconta la storia di Maria, giovanissima ragazza, e dei suoi due amici, Michele e Luciano, che da un Sud bisognoso di riscatto lei va a cercare, e trovare, nella poleis studentesca della Bologna anni Ottanta.
L'amore, il sesso, lo sballo e l'ingenuità si mescolano alla tenerezza e alle prime scoperte di un sesso fatto di carne e tentativi. Finché un giorno Maria, piccola, non è costretta a vedere il mondo da un'altezza diversa, quella di chi senza accorgersene accoglie dentro sé una nuova vita, o quel che le potrebbe somigliare. Troppo piccola, forse, troppo grande, forse. Non è questo il luogo, né la scrittura, per elucubrazioni sul senso della nascita, non è questo il tempo.
Fatto è che la storia deve andare avanti, nonostante tutto. E la storia, anche per Maria, andrà avanti. Con questo racconto, Roberta Pilar Jarussi, si conferma essere delle più brave conoscitrici e scrittrici dell'animo umano e di tutto ciò che accade, tra il cuore e la ragione, tra un uomo e una donna, un ragazzo e una ragazza.

ROBERTA PILAR JARUSSI - Ha pubblicato il romanzo “Nella casa” (2003, Palomar - collana Cromosoma Y, diretta da Michele Trecca e Andrea Consoli) e Dal vivo, racconti (2002 , zerozerosud). Nell’ottobre 2003, è selezionata a ‘Ricercare’ convegno-laboratorio per nuove scritture (Reggio Emilia), con un brano dell’allora inedito romanzo “Nella casa”. Collabora con BooksBrothers, sito e laboratorio letterario, che ha prodotto l'antologia “Frammenti di cose volgari – Acqua passata – Volume Uno 2006/08”, a cura di Maurizio Cotrona e Antonio Gurrado (2009), nella quale sono presenti alcuni suoi racconti inediti. È operatrice culturale della Biblioteca Provinciale di Foggia. Dal 2006 al 2009, ha curato il progetto e Premio Letterario nazionale ‘Libri a trazione anteriore’ della Provincia di Foggia, in collaborazione con Casa Circondariale di Foggia, con la direzione artistica di Michele Trecca, che includeva, in Carcere, un ciclo di incontri con gli autori ed eventi per i detenuti'; ha collaborato con il Kollettivo – associazione studentesca dell’Università degli Studi Foggia, nella realizzazione delle prime edizioni di BAOL – concorso letterario per scrittori esordienti, rivolto agli studenti e ai detenuti di Foggia, giunto ora alla sua 4° edizione. Nel 2006 ha curato l’organizzazione del convegno nazionale sui blog letterari, “Le tribù dei Blog”, tenutosi a Foggia e al quale hanno partecipato (anche) Christian Raimo, Maurizio Cotrona, Giulio Mozzi, Michele Trecca, Enzo Verrengia, Anna Maria Paladino, Rossano Astremo, Ivano Bariani, Luciano Pagano, Silvana Rigobon, Fabio Dellisanti, Manila Benedetto.
Ha collaborato con il gruppo di musica popolare ‘I cantori di Carpino’ e con studiosi e portatori della tradizione, lavorando sulla struttura originaria della Danza Tradizionale Pugliese e sulle sue contaminazioni.

LA VERITÀ Roberta Pilar jarussi
postfazione di Luciano Pagano
ebook 07 Musicaos.it - febbraio 2013

ebook@musicaos.com

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Venezia: al via il Festival della letteratura | Bergamosera, quotidiano online news e notizie dell'Italia e dal mondo

Venezia: al via il Festival della letteratura | Bergamosera, quotidiano online news e notizie dell'Italia e dal mondo

Scuola 2.0 – Dal 2014 solo libri digitali o misti | EHI BOOK!

Scuola 2.0 – Dal 2014 solo libri digitali o misti | EHI BOOK!

lunedì 25 marzo 2013

Chi vola basso non può toccare il cielo di Giovanna Politi (Kimerik)



“E quel senso di appartenenza in amore è magia, è fame, smodato possesso della carne, del sangue rosso e dei pensieri dell’altro. Forse soprattutto dei pensieri dell’altro, angolo segreto che abita la mente, luogo sperduto da cui si rimane sempre un po’ fuori, un po‘ distanti e dove invece si vorrebbe entrare più che mai, guardarci dentro, scoprire, possedere! Ma ora la stava penetrando con lo sguardo, gli occhi marrone scuro di lui, stavano immobilizzando quelli verdi di lei incapaci di roteare in qualsiasi altra direzione possibile. E quello per loro era già fare l’amore raggiungendo il culmine dell’estasi senza nemmeno sfiorare le reciproche intime nudità.”

Giovanna Politi nasce a Roma il 14 novembre del ’70, compie studi classici e sin dall’adolescenza convive con l’amore per il sacro demone della scrittura. Pubblica nel 1997 “Pensieri allo specchio”, Liber Ars Edizioni e nel 2011 “La voce del ventre”, Aletti Editore. Pur restando la prosa poetica il suo primo e indiscusso amore, si cimenta per la prima volta nella narrazione di un racconto. Pubblica in diversi siti: Scrivere, Le poesie del cuore, Rime scelte. è tra le poetesse inserite nell’antologia Poeti contemporanei (casa editrice Pagine, febbraio 2013) curata da Elio Pecora. Le sue poesie si possono leggere inoltre nel suo blog personale (giopoliti.blogspot.it).

Libri. 'Precari' di Guy Standing - Cultura e Tendenze - ANSA.it

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Aumenta qualità editoriale libri digitali per ragazzi - Cultura e Tendenze - ANSA.it

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Andrea Bajani, ''Tabucchi ha incarnato il legame inscindibile tra vita e letteratura'' . libreriamo.it - recensioni libri

Andrea Bajani, ''Tabucchi ha incarnato il legame inscindibile tra vita e letteratura'' . libreriamo.it - recensioni libri

domenica 24 marzo 2013

L'ultimo Papa di Enrica Perucchietti e Leo Lyon Zagami (EDIZIONI SI)

Dopo un Conclave breve, la sera del 13 marzo 2013 è stato eletto a sorpresa Papa il cardinale Jorge Mario Bergoglio che per la prima volta nella storia ha adottato il nome di Francesco. Gesuita, ha invocato l’avvento di nuova stagione per la Chiesa, ma sembra concretizzare le profezie sulla fine del mondo che parlano dell’avvento di un Papa “nero”. Questo saggio svela le possibili ragioni della storica scelta di abdicazione di Benedetto XVI e ripercorre l’iter che ha portato all’elezione del cardinale Bergoglio: l’ultimo Papa che traghetterà la Chiesa Cattolica alla sua fine. Scandalo pedofilia, omosessualità, la crisi delle di vocazioni, il caso Vatileaks, i conti cifrati dello IOR: che cosa si nasconde dietro tutti questi scandali? Quali pressioni e quanti intrighi hanno decretato la fine del pontificato di Benedetto XVI? Quali Poteri hanno interesse affinchè la Chiesa finisca? Quale rapporto intercorre tra il Vaticano e il nuovo ordine mondiale? Nelle pagine di questo libro scoprirete quali segreti si nascondono dietro le mura vaticane e conoscerete le profezie che hanno previsto con straordinaria veridicità la situazione attuale. Un libro imperdibile per chi voglia comprendere i Segni dei Tempi e scoprire che cosa ci attende nel prossimo futuro.


Qui



Passover kids books - chicagotribune.com

Passover kids books - chicagotribune.com

DH Lawrence's poetry 'ruined by censorship' | Books | The Observer

DH Lawrence's poetry 'ruined by censorship' | Books | The Observer

sabato 23 marzo 2013

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO – Catena Fiorello (Rizzoli). Intervento di Vittoria Coppola



Un libro di una delicatezza e tenerezza disarmanti. Eppure l’autrice racconta la vita di una famiglia come tante, che non è stata semplice, né tinta di rosa. Se dovessi associarne un colore, penserei all’amaranto: simbolo di sentimenti veri, che dovrebbero essere eterni. E quelli che palpitano nella famiglia Fiorello, così come in tutte quelle famiglie che si abbandonano all’amore, sono straordinariamente autentici. Catena Fiorello, autrice dalla penna femminile e diretta, ci presenta la sua famiglia, in un libro carico di sapore di buono, che più di una volta incontra l’amaro, ma se lo leva di dosso, con energia e ottimismo. Energia e ottimismo: sono qualità che due genitori devoti trasmettono ai propri figli. Rispetto e umiltà fanno il resto, formando identità di uomini e donne, fratelli e sorelle,  che hanno imparato a ringraziare la vita ogni singolo giorno. Dacci oggi il nostro pane quotidiano non è definibile – tuttavia – come un diario. Leggendolo si ha la precisa sensazione di essere presi per mano da una giovane donna che chiede, con tono discreto e dolce: ti va di venire con me? E il lettore va, senza indugi. Questo libro è un ricettario di vita. Di una famiglia come ce ne sono molte. Ma è quanto mai vero: la straordinarietà è nell’ordinario. E meno male che c’è chi – come Catena Fiorello – ce lo fa capire.

Amy Pascal attacca il cinema: “Cancelliamo la parola frocio dai copioni” | Cinema Fanpage

Amy Pascal attacca il cinema: “Cancelliamo la parola frocio dai copioni” | Cinema Fanpage

Albenga Corsara - News & Views Magazine

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La Stampa - Addio a Chinua Achebe, padre della letteratura africana moderna

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venerdì 22 marzo 2013

LIBRI: PAGLIARO, IL FVG DI FRONTE ALLA CRISI DEI 50 ANNI

LIBRI: PAGLIARO, IL FVG DI FRONTE ALLA CRISI DEI 50 ANNI

“Vale la pena essere felici” di Gian Luca Misturini (Lupo editore) alla Feltrinelli Point di Lecce



Lunedì 25 marzo 2013 alle ore 19,30 presso la Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a è prevista la presentazione del nuovo libro di Gian Luca Misturini dal titolo “Vale la pena essere felici” edito da Lupo editore. Presenterà l’autore Stefano Donno.

Con Vale la pena essere felici Gian Luca Misturini conferma una verve poetica anomala quanto efficace. Volutamente autodidatta, infatti, si apparenta alla schiera dei vari poeti “ignoranti”, picareschi o pittoreschi. Il suo ‘fare poesia’ si incentra sull’esigenza di uno svelamento ontologico sui fatti dell’Essere, per il tramite di vie apodittiche, apofaniche e rare. Se ne ricava una raccolta compatta, nella quale il tema della presenza irragionevole dell’essere esistito è il soggetto principale, trovando esso amplificazione nella metrica asciutta e, complessivamente, in una poesia empirica e cosale. (Alessandro Zizzari)

Gian Luca Misturini - Nasce a Parma nel 1960 dove segue studi commerciali e lavora come imprenditore. All'età di 30 anni, dopo aver incontrato un Maestro della tradizione buddhista Zen, frequenta il suo Tempio per un decennio durante il quale affiora l'amore per la meditazione nel gesto quotidiano ed una rinnovata impostazione interiore. Successivamente, si trasferisce in Puglia seguendo un incomprensibile moto dell'animo che troverà espressione nella materia poetica, ispirata in un giorno d'estate durante un bagno in mare. Un vero e proprio battesimo a nuova vita. Prosegue il suo cammino di studio dell'Essere focalizzandosi sulla liberazione dai condizionamenti e dai conflitti e cercando una via di contatto col Sé. La poesia è parte integrante di questa ricerca oltre ad esserne un gradevole frutto. Ha pubblicato con La Vallisa la raccolta di poesie "Altrove da me" (2011) e con LietoColle "Anche a me dispiacque di essere io" (2011) e "Ho bevuto la casa di un pesce" (2012).

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“TRADIZIONE LUPIENSE - la storia di una Lecce Misterica ed Esoterica” all’ Hotel President di Lecce

L’Ordo Equestris Templi Arcadia, il Santissimo Ordine Nobiliare Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano, con il patrocinio dell’Augusta Imperiale Real Casa Tiberio Dobrynia di Russia di Roma-Byzantium organizzano  il 24 marzo 2013 l’incontro informativo a cura del Prof. Angelo Piperno (esperto di esoterismo e storia delle tradizioni esoteriche) dal titolo “TRADIZIONE LUPIENSE – la storia di una Lecce Misterica ed Esoterica”. La sede dell’incontro sarà presso l’Hotel President di Lecce in via Antonio Salandra 6. Introdurranno i lavori Il Gran Maestro dell’Ordo Equestris Templi e Gran Cancelliere del Santissimo Ordine Nobiliare Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano Valentino Zanzarella. Coordinerà i lavori l’Avvocato Rosanna Cafaro.
Lecce, Luppìu in griko, Lupiae in latino, è il capoluogo del Salento nonché  il maggiore centro culturale della penisola salentina, sede dell'omonima arcidiocesi e dell'Università del Salento, provincia più orientale d'Italia. Rinomata in Italia e nel mondo per alcuni suoi prodotti come olio, vino, cereali, per il suo artigianato (ceramica, cartapesta) per il turismo culturale e balneare. Essa è la città dove più splende l'arte barocca grazie anche allo sfruttamento delle caratteristiche della pietra indigena, ovvero la pietra leccese. Si parla, di una luogo insomma splendido definito la Firenze del Sud. Ma accanto a tutte queste peculiarità, alla sua bellezza, alla sua sacralità esiste un lato esoterico nascosto tra le pieghe della storia di alcuni dei  monumenti del capoluogo salentino, che nessuno conosce. Conoscenze legate non solo alla cultura templare, ma alla simbologia misterica di tradizioni iniziatiche millenarie. Sarà questo, grazie anche ad un ricco apparato fotogografico/documentale, l’oggetto dell’appuntamento curato dal prof. Angelo Piperno, che rivelerà per la prima volta conoscenze di una tradizione lupiense “Altra”, tenute per più di un secolo nascoste.

Prossima attività benefica dell’Ordo Equestris Templi Arcadia e del  Santissimo Ordine Nobiliare Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano in collaborazione con I Cantori di Ippocrate e il Comitato Nuova Rudiae – dal 25 al 27 marzo 2013 dalle ore 8,30 alle ore 18,30 presso la Chiesa di Santa Maria di Pozzuolo detta anche Chiesetta Balsamo in via Pozzuolo l’Ordo Euqestris Templi Arcadia e il Santissimo Ordine Nobiliare Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano in collaborazione con I Cantori di Ippocrate e il Comitato Nuova Rudiae organizzano il Banco della Solidarietà Alimentare in favore dei luoghi di bisogno della Caritas leccese. Chiunque vorrà potrà portare e donare beni alimentari che verranno poi raccolti e donati per soddisfare le necessità dei più poveri

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giovedì 21 marzo 2013

Stefano Delacroix con il suo Nigredo (I Libri di Emil) al Dejà Vù in viale Ionio 160 (San Vito, Taranto) il 24 marzo 2013



In esclusiva per Taranto domenica 24 marzo presso la Caffetteria Dejà-Vù, alle ore 18,30, è prevista la presentazione del nuovo lavoro di Stefano Delacroix “NIGREDO” (I Libri di Emil, 2013). Una grande esclusiva per il contest “ZONA_FRANCA – il luogo in cui l’Arte non paga dazio”: Stefano Delacroix, leccese di origini, è un artista a tutto tondo che ha dedicato la sua vita alla musica e alla scrittura in una prima fase nelle vesti di cantautore e dal 2007 in poi come scrittore pubblicando i suoi due romanzi di esordio "La memoria del mare" (edizioni La Riflessione) e "Peristalsi" (edizione Il Foglio). Alla Caffetteria Dejà-Vù presenta dunque il suo ultimo lavoro “Nigredo” (I libri di Emil): un noir ambientato nel periodo della rivoluzione francese del 1789, dove il movimento illuminista si intreccia alla storia del protagonista Vincent Fernand Daudet. «Se state leggendo questa lettera, vuol dire che vana è stata la fuga, che a nulla è valso l'esilio e giunto è il momento di rendere al destino ciò che indebitamente sottrassi, perché infine posi la polvere...Vincent Fernand Daudet». Sarà, inoltre, possibile visitare gratuitamente fino al 30 marzo, la mostra “Nel Blu” dell’autrice tarantina Annalisa Leone.

Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”

Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

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Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero. L'organizzazione e la direzione artistica del progetto ZONA_FRANCA sono a cura di Lucrezia Maggi, presidentessa dell'associazione culturale “Le Muse Project” promotrice dell’iniziativa.

Caffetteria Dejà – Vù Viale Ionio 160, San Vito – Taranto

Per informazioni: lemuseproject@hotmail.it
infoline: 349-4634452 348-5416059

Ufficio stampa “Le Muse Project”:
Giorgia De Pace
Martina Pulito

Ufficio Stampa OverecoAgenzia per l’autore Stefano Delacroix

Arrivano I Maestri Invisibili del Nuovo Ordine Mondiale – i burattinai occulti del potere di Leo Lyon Zagami ed Enrica Perucchietti (Terresommerse)



Un saggio che rivela i retroscena sui rapimenti alieni e possessioni diaboliche, squarciando le menzogne millenarie con cui la Chiesa e gli Illuminati ingannano e manipolano la popolazione. Un capolavoro ricco di documenti, interviste e fotografie che vi condurrà a scoprire i compromessi degli Illuminati con le forze infere e il tributo di sangue che queste richiedono. Dalle pagine di questo libro scopriremo tutte le tecniche più avanzate che i governanti Occulti, tramite agenzie di spionaggio, società segrete, media e Hollywood, utilizzano per controllare le masse, dal nazismo a oggi.

Leo Lyon Zagami, scrittore e ricercatore. È figlio del Prof. Elio Zagami, noto analista junghiano, scrittore e co-fondatore del G.A.P.A. (Gruppo Autonomo di Psicologia Analitica di cui era presidente), nipote del Senatore e saggista Leopoldo Zagami e figlio di Jessica Lyon Young, membro della famiglia della Regina Madre d’Inghilterra, a sua volta figlia degli scrittori Henry Lyon Young e Felicity Mason, collaboratrice di William Burroughs, nota con lo pseudonimo di Anne Cumming. Dopo una brillante carriera nei media e nella musica, nel 2006 Zagami inizia la sua attività divulgativa sul web riguardante il suo coinvolgimento diretto con il Nuovo Ordine Mondiale e le Società Segrete ad esso collegate e note come gli “Illuminati”. Tra il 2009 e il 2013 diviene autore in Giappone di ben 6 libri best sellers sul tema. In Italia pubblica con Uno Editori la trilogia Le Confessioni di un illuminato e scala le classifiche dei libri più venduti, facendosi apprezzare da un pubblico che lo segue nelle sue numerose apparizioni televisive sul programma “Mistero” di Italia1, e nelle numerose conferenze e seminari di approfondimento che tiene in giro per la penisola

Enrica Perucchietti vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. Laureata col massimo dei voti alla Facoltà di Lettere e Filosofia, abbandona la carriera universitaria per diventare giornalista e conduttrice televisiva. Dopo numerose pubblicazioni su riviste web e cartacee, decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. È autrice di: L’altra faccia di Obama. Ombre dal passato e promesse disattese, (Uno Editori, 2011); Il Fattore Oz. Alieni sciamanesimo e multidimensionalità, (Xpublishing, 2012); Il paradigma del controllo per una società trasparente, in AA. VV. Credere è reato?, (Messaggero, 2012); Governo Globale. La storia segreta del nuovo ordine mondiale, (Arianna Editrice, 2013). Il suo sito è: http://www.enricaperucchietti.it

Governo Globale. La storia segreta del Nuovo Ordine Mondiale di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta (Arianna Editrice)



Vuoi scoprire cos'è il Nuovo Ordine Mondiale? Crisi economiche, rivoluzioni, guerre. Che cosa si cela dietro il rischio di crollo dell’Eurozona, la cosiddetta “Primavera Araba”, l’uccisione di Osama bin Laden, la guerra in Libia, i cablogrammi di Wikileaks, l’attentato di Oslo e Utoja e l’insediamento del governo Monti? Che cosa lega l’omicidio di John Kennedy all’assassinio di Olof Palme? Come fanno eventi in apparenza così diversi e distanti ad avere un’origine comune?
In questo saggio si svela per la prima volta in modo chiaro, completo e documentato, la storia segreta del Nuovo Ordine Mondiale, dalle sue origini a oggi: la genesi, l’ideologia e le tappe storiche, dalle origini della modernità all'attuale sfida militare che vede come terreno di battaglia il Medio Oriente. Chi ha coniato il termine e chi perpetua in segreto il disegno di instaurazione di un governo globale? Quali interessi si nascondono dietro questo progetto? Che ruolo hanno i membri di affiliazioni e gruppi occulti che riuniscono i protagonisti della vita politica, economica e finanziaria globali? Quale disegno si nasconde dietro la diffusione della tossicodipendenza di massa, fenomeni inquietanti e criminali come il satanismo, certi movimenti “culturali”, o di “controcultura”, come la “rivoluzione” psichedelica? In questo gioco di equilibri, quale obiettivo nasconde il progetto di instaurazione di un Governo Globale che lungo il suo cammino assoggetta i Popoli, fa cadere nazioni e governi come pedine di un complesso domino di cui non si riesce a vedere il disegno complessivo?

Sull'ondata della profezia Maya in merito all'imminente fine dei tempi, la sensazione che la fine della nostra civiltà possa coincidere con l'instaurazione di un governo globale di stampo totalitario si è trasmessa a gran parte della popolazione mondiale. Le catastrofi naturali, le crisi economiche e il disincanto delle masse nei confronti della politica hanno insinuato il dubbio che qualcosa di tremendamente drammatico stia per accadere. I segni di una trasformazione generale della società e del mondo, così come lo conosciamo, vengono di volta in volta individuati nei più disparati settori.





mercoledì 20 marzo 2013

L'ebook supererà la carta, l'editoria digitale si interroga sulle sfide del futuro . libreriamo.it - recensioni libri

L'ebook supererà la carta, l'editoria digitale si interroga sulle sfide del futuro . libreriamo.it - recensioni libri

SETTE ANNI SENZA DI TE di Guillaume Musso (Sperling&Kupfer). Intervento di Vittoria Coppola



Incisiva e raffinata è la capacità dello scrittore francese, Giullaume Musso, di parlare di sentimenti e legami, in una fitta rete di intrighi e delitti. C'è del sangue, nel suo nuovo romanzo. Ma nessuno può negare che ci siano, soprattutto: patos, sentimento, sapore di famiglia. Di una famiglia divisa, certamente. Ma che resta tale a dispetto degli egoismi. È proprio in nome della sua famiglia, che un figlio agisce (e dire come, toglierebbe il gusto alla lettura). È  per amore di una moglie (sia essa “ex”, poco importa) che si perdona e si rischia. È per devozione ai propri figli, che il liutaio e la modella fanno salti nel buio alla ricerca di una luce che li conduca a casa: tutti e quattro insieme, per una seconda possibilità che solo la vita può dare.   Sette anni senza di te – ancora una volta – si rivela un thriller romantico. Rispetto a quanto avviene nei precedenti (Il richiamo dell'angelo e, ancor prima, La ragazza di carta) sono più marcate le descrizioni dei luoghi.  Quelle di Musso sono pagine piene zeppe di dettagli. Strade e indirizzi abbondano, tra metropolitane e crocere romantiche. Tuttavia - ammesso che il lettore possa dosorientarsi - la straordinaria ricerca di un'unione che vada a colmare una distanza, durata anche troppo, è – per chi legge - la bussola a cui fare sempre riferimento.  Perché sette anni sono lunghi, ma possono servire a capire. A capirsi.

domenica 17 marzo 2013

In libreria Il Fattore Oz di Enrica Perucchietti (Xpublishing)



Esistono quelle che Aldous Huxley definiva "Porte della Percezione" in grado di metterci in contatto con i mondi superiori normalmente invisibili, e con gli esseri che abitano queste dimensioni? Perché durante gli stati alterati di coscienza, per effetto di tecniche sciamamaniche o di sostanze psicotrope (LSD, DMT, peyote, mescal, ayahuasca), la coscienza entra in contatto con altri mondi e con creature così reali che trascendono il nostro abituale piano di esistenza, divenendo in grado di accedere alle informazioni dell'Uno-Tutto o campo akashico? Che cos'hanno in comune lo spiritismo, le pratiche teurgiche e le moderne tecniche di channeling? E ancora, perché le creature che si incontrano durante queste "esperienze" sono identiche agli spiriti dementali, incubi, succubi, fate, elfì, nani, coboldi, jinn, della tradizione, agli spiriti dello sciamanesimo e agli alieni delle adduzioni moderne? Operazioni, unioni sessuali, torture, ibridazione, messagi apocalittici: dietro la "maschera" adottata per ogni periodo storico, il modus operandi delle abductions aliene è identico alle cronache dei rapimenti di sfortunati viandanti da parte del Piccolo Popolo, ai viaggi spirituali degli Sciamani o ai tranelli architettati da trickster, dèmoni e jinn. La fìsica quantlstica, la scienza olografica e la teoria delle superstringhe sono sempre più vicine a una Teoria Unificante del Tutto in grado di confermare le intuizioni degli antichi esoteristi e, dall'altra, di spiegare la realtà che ci si presenta in stato alterato di coscienza. Svelando così la natura delle creature che si affacciano dal multiverso e l'inganno millenario che alcune di esse giocano alle Anime di coloro che si affidano al loro piano di manipolazione e illusione.

Enrica Perucchietti vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. Laureata col massimo dei voti in Filosofia, seguendo un indirizzo esoterico- religioso, abbandona la carriera universitaria per diventare giornalista televisiva. Divenuta presto un volto noto nel panorama del Nord Italia, si mette in luce come presentatrice di programmi di politica, sport e attualità.


Pietro De Bonis con la silloge “Brezze Moderne” (Lupo Editore) alla Feltrinelli Point di Lecce



La libreria “Feltrinelli point” di Lecce anche questa volta non si fa sfuggire un interessante appuntamento dedicato alla poesia, ospitando Pietro De Bonis con la silloge “Brezze Moderne” (Lupo Editore)  avvalendosi dell’intervento di Alessandra Peluso (poeta-critico letterario-collabora con Affari Italiani, LietoColle)  e Vittoria Coppola (autrice dei romanzi “Gli occhi di mia figlia” e “Immagina la gioia” (Lupo Editore). L’appuntamento è dunque per lunedì 18 marzo 2013, ore 18.30 presso la Libreria Feltrinelli Point in via Cavallotti 7/a a LECCE.
“L’amore è un sentimento interiore, l’odio è un sentimento esteriore. / L’odio va proclamato, l’amore no. Vedo sempre poca sincerità nei proclami d’amore. / Nella poesia mento, mento bene. È solo strascico d’amore, una pezza sporca e unta, un abito strappato. L’amore di una donna non mi dà alcun bisogno di proclamare, poichè tutto già c’è e tutto giace in quello. Scrivo solo tante bugie, tante belle bugie, a partire dall’introduzione”.

Pietro De Bonis, nato il 9 aprile del 1984 a Roma, dove vive tuttora. “Tempeste puniche - Il Profumo della quiete” (dicembre 2010) è stata la sua opera d’esordio. “Alcuni dicono vi siano persone fatte per vivere, altre per scrivere, io cerco l’appagamento in entrambe le cose, me lo impongo, non voglio deludere nessuno. Desidero far star bene almeno un secondo chi mi legge e chi mi vive”.  

sabato 16 marzo 2013

I figli di Baal. La guida rossa di Francesca Costantino (Armando Curcio Editore). Intervento di Alessandra Peluso



 Leggere “I figli di Baal. La Guida rossa” (Armando Curcio Editore 2012) di Francesca Costantino è come essere penetrati da un’illuminazione plotiniana. All’improvviso si ha la chiarezza dell’esistenza, si impara a conoscere l’amore raccontato da Baal, il  «Terzo dei Sette raggi d’illuminazione cosmica divina che vorrebbe insegnare l’Intelligenza attiva, l’essenza che specializza la materia in trasformazione. E tutto ciò che è Vita».
È un libro fantastico, una commistione sincronica di fantasia e scienza dove il terzo elemento - la realtà - non è escluso per nulla anzi si inserisce perfettamente contribuendo a indicare una morale, un fine necessario per comprendere la vita.
Francesca Costantino dimostra egregiamente con stile chiaro e dettagliato un racconto avvincente dove non mancano colpi di scena, dove l’idea primaria che sovrasta la narrazione è l’amore che oltre ad infondersi perfettamente, attorniato da un’atmosfera mistica, conferisce mistero e fascino.  Così si legge: «Mr. Luckey riconobbe l’aura magica di un incantesimo che, però, non conosceva. Capì di essere di fronte a una maga di cui non sapeva nulla e fiutò il pericolo. Com’era possibile che un’incantatrice così potente, in grado di resistergli e attaccare le sue illusioni, non fosse tra i pensatori controllati dalla Maga guardiana? Spiazzato, tentò il tutto per tutto. Ritirò immediatamente l’incantesimo del vento e l’energia che teneva il gruppo in aria cessò in un istante». (p. 393).
I figli di Baal” è magico sotto ogni punto di vista lo si legga. È coinvolgente la narrazione ed è stupefacente la descrizione di un mondo fantastico, dei personaggi e di una donna bellissima che ne diventerà la protagonista.
Si ha voglia di leggerlo e non necessariamente il lettore deve essere un appassionato del genere “fantascienza”, coinvolge qualsiasi lettore perchè il romanzo è scritto con cura e accoglie fantasia e realtà di un mondo in particolar modo quello femminile che ci riguarda da vicino così come l’amore, forza d’attrazione delll’esistenza umana e divina. Diventa un Dio l’amore che primeggia nel romanzo e funge da guida per chiunque abbia il desiderio di amare e sognare un mondo migliore, il migliore dei mondi possibili dove forse un giorno potremo abitarci.
Ė un best seller. Un libro accattivante che senz’altro catturerà un vasto pubblico di lettori sia per la veste grafica sia per la trama che per ciò che l’autrice pare voglia insegnare ad ognuno di noi in un contesto di stile e scrittura di sublime valore. È un romanzo da leggere tutto in un fiato con il desiderio incessante di svelare la trama. È da vivere da protagonista come uno di famiglia, un figlio di Baal per lasciarsi pervadere dall’illuminazione divina. Ma soprattutto è una vera e propria lezione di teosofia, dove misticismo e filosofia si intrecciano in un perfetto tessuto esoterico.
Francesca Costantino è capace di dare con il nuovo romanzo “I figli di Baal” - nella consapevolezza di farlo - una lezione magistrale di vita che trasmigra come un’anima nel lettore, come un “karma”, che agendo produrrà un effetto immediato. Ogni persona sembra dire l’autrice ha dentro di sé la potenzialità di cambiare il corso dell’esistenza e ha in sè un karma proprio come lo possiede questo romanzo che pullula di potenzialità positive per chi vorrà accostarsi alla lettura di questa affascinante storia.   
Si vive un romanzo filosofico dunque oltre che semplicemente fantastico che deve dopo averlo letto illuminare, irradiare la nostra vita e garantire un cambiamento radicale nel modo di comportarci con gli altri: è questo che sembra voler ottenere l’autrice dal lettore ed è questo che senza dubbio avverrà leggendo “I figli di Baal. La guida rossa” di Francesca Costantino (Armando Curcio Editore, 2012).      

      
     

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