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sabato 20 luglio 2013
NESSUNO SA DI NOI – Simona Sparaco (Giunti Editore). Intervento di Vittoria Coppola
Pare che il fulcro della vicenda
si esaurisca entro le prime cento pagine. Il fatto accade presto e da lettrice
sono stata scossa da un brivido lungo la schiena. Così, immediato, fulmineo. Perché
sono una donna e posso diventare anch’io una mamma? Può darsi. Già, perché
“Nessuno sa di noi” di Simona Sparaco (finalista al Premio Strega 2013) è un
romanzo che tutte le donne dovrebbero leggere. Non sostengo mai l’idea che un
libro possa avere un pubblico pre-determinato. Da ogni romanzo – donne e uomini
– possono arricchirsi. È vero però, che
se a leggere il libro della Sparaco è una donna, le riflessioni possono
diventare infinite, perché il tema trattato da questa straordinaria scrittrice
entra nell’intimo femminile come una spada affilata. Sono ancora turbata dalla
lettura delle pagine. Mi ritrovo davanti al computer a scrivere, ma la mente è
lì con Luce, Pietro e Lorenzo: tre fari che possono illuminare le coscienze di
tutti noi. Veramente un gran libro. Da assorbire, direi. Sì, è la parola
giusta. In realtà è lui stesso che ti assorbe. È come se ti facesse delle
continue domande. Ma tu non ne sei infastidita, anzi: ne senti quasi il
bisogno. Vuoi rispondere ad ogni singolo interrogativo. Lo vuoi fare. Nessuno
sa di noi è per me una nuova prova della forza delle parole. Che hanno bisogno
di semplicità e non di fronzoli inutili. Ne consiglio la lettura.
venerdì 19 luglio 2013
giovedì 18 luglio 2013
mercoledì 17 luglio 2013
martedì 16 luglio 2013
Fratture di Massimiliano Nuzzolo (Italic Pequod)
Fratture è un romanzo che narra,
tra realtà e sogno, una strana e avvolgente storia d’amore tra un ragazzo e una
ragazza attraverso il telefono. I personaggi osservano ciò che accade loro
intorno e raccontano di questo e di sé, in una vera e propria parade
dell’assurdo. Da una parte, una sorta di crisi, generata da un incidente in cui
il protagonista perde la memoria e il suo habitat, mette davanti ai suoi occhi
un mondo crudelmente reale ma senza le “protezioni” affi nate negli anni
attraverso la crescita e la cultura: il subconscio riemerge, provocando ferite
e fratture, mentre i sogni lasciano senza risposta le domande più atroci , in
una totale assenza di emozioni. La protagonista femminile, invece, giovane fi
lmaker, procede in parallelo nei vari gradi di consapevolezza, in un inferno
privato alla ricerca di una nuova dimensione dell’esistere e di ciò che gli
uomini chiamano anima, anche se non l’hanno mai vista né sanno come essa sia
fatta. Un testo letterario e “filosofico”, in cui l’ironia, la drammaticità
degli eventi, la volontà nuova e fanciullesca dei protagonisti in un mondo che
non piace loro, conferiscono alla narrazione un’aura di sospensione nel tempo e
nel sogno, o forse nell’incubo, con una soluzione e un fi nale estremamente
anomali ma decisamente ottimisti.
Massimiliano Nuzzolo è nato a
Mestre nel 1971. Ha
esordito nel 2004 con il romanzo L’ultimo disco dei Cure. Nel 2007 ha pubblicato la
raccolta di poesie Tre metri sotto terra (Coniglio editore). Esperto di musica
e di culture giovanili, ha curato la raccolta di racconti La musica è il mio
radar (Mursia 2010).
DAMULI N'AUTRA BOTTA ovvero ANTOLOGIA LICENZIOSA DI TRENTA CANTI E PIZZICHE DAL SALENTO a cura di Daniele Durante (KURUMUNY).
La cultura orale di un
territorio, che trova nei canti una raffinata sintesi poetica e sonora per
esprimere la propria visione del mondo, non poteva non cantare la sessualità,
attraverso stornelli a dispetto o una delicatissima poetica in rima. Lo fa ricorrendo
a metafore e ammiccamenti; inventando nomi e significati al sesso femminile e
maschile; alzando un velo trapuntato di versi e parole poetiche che nascondono
l’atto sessuale. È molto vasto il repertorio dei canti licenziosi salentini con
punte allusive, maliziose, talvolta oscenamente in chiaro, talaltra di
difficile comprensione, almeno ad una prima analisi. Non riconoscere questa
vena significherebbe negare una delle fonti più vivaci, ispiratrici e
accattivanti di tutto il corpus sonoro. I grandi cantori o affabulatori
ricorrevano ad eleganti infiocchettature poetiche anche per aggirare
l’onnipresente e opprimente dottrina religiosa, che condannava ogni riferimento
e pratica della sessualità; l’allusione mirava a non offendere il collettivo
senso del pudore e a non turbare le anime dei fanciulli e delle fanciulle, che
d’altronde, convivendo e lavorando con gli animali, nella vita di tutti i
giorni assistevano in maniera naturale ai loro accoppiamenti. Ci piace pensare
che questa difficilissima arte di poetare e cantare potesse essere un veicolo
di conoscenza dei comportamenti sessuali e quindi una specie di trasmissione
etica sessuale. Nei canti proposti da Daniele, ricorre il ricco vocabolario con
cui sono indicati gli organi sessuali; i termini variano di paese in paese e
fanno riferimento ora ad oggetti di uso quotidiano (taeddha, farzura,
pastinaca, trapanaturu), ora ad immagini attinte ai grandi riti e miti che
sostanziano questa terra, ora a figure archetipiche come il monaco,
l’aggiustacofane, il cardararu, il giardiniere. Le tracce sonore offrono un
ampio ventaglio di arie e testi che – nel doppio senso, nell’ammiccamento,
nell’esplicito riferimento alla sessualità, ai suoi organi, al loro uso e
consumo – ci testimonia di una poetica musicale che arricchisce di nuovi
stimoli il panorama sonoro salentino. (Luigi Chiriatti)
Info sull’autore/curatore
Daniele Durante
Kurumuny
Telefono: 0832801528
Cellulare: 3299886391
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