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martedì 21 gennaio 2014

Sesso, nel Lazio il rapporto dura 2 minuti Donne insoddisfatte in Piemonte e Puglia - Repubblica.it

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Aids, positivi primi test su vaccino italiano anti-Hiv - Repubblica.it

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Più in forma con la musica - VanityFair.it

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Il Violinista del Diavolo, a febbraio al cinema - Photostory Spettacolo - ANSA.it

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TAMARO/Và dove ti porta il cuore compie 20 anni | Online-News

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Per un pugno di libri | Rai 3| Geppi Cucciari | 1 febbraio 2014

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lunedì 20 gennaio 2014

Michael Douglas e Katherine Zeta Jones tornano insieme

ARTEMA - Operation Revival

Il sindaco di Gioia Tauro: «Il governatore sapeva dell'arrivo delle armi chimiche siriane» - Il Sole 24 ORE

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Saronno, Kyenge all'attacco della Lega: "Contro i migranti, poi laurea in Albania" - Milano - Repubblica.it

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La Stampa - Ballottaggio se nessuno supera il 35% L’ultima proposta del “modello-Renzi”

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Rapporto Ilo: in Italia ripresa senza lavoro per due anni. Disoccupazione al 12,2%, cresce fino al 2015 - Il Sole 24 ORE

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La pietra misteriosa su Marte: prima non c'era e poi appare - Repubblica.it

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Valerio Mastrandrea sarà il regista de “La profezia dell’Armadillo” di Zerocalcare | Si24 - Il vostro sito quotidiano - Giornale di cronaca, politica, costume, società. Notizie dall'Italia e dal Mondo

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Inter, Moratti: "Thohir deve tornare a Milano" - Il Sole 24 ORE

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Blue Monday, il giorno più triste dell'anno: lo dice un'equazione matematica (FOTO)

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Claudio Abbado, l'arte di trasformare tutta la musica in musica da camera - Musica - Spettacoli - Repubblica.it

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Sundance: le Carré torna al cinema con A Most Wanted Man- Film.it

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Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri di Remo Bodei, Feltrinelli 2013. Intervento di Alessandra Peluso



Immaginare altre vite, desiderare di identificarsi in miti e avere la presunzione di conoscere la direzione degli eventi è oggi una realtà oltre che un'esigenza di ogni essere umano per sfuggire ad una sorta di  confinata esistenza.
Remo Bodei in “Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri” compie un'analisi dettagliata di come dal passato sino ad un presente attuale esista l'impellenza di avere dei modelli ai quali ispirarsi, sovrani, santi, poeti, filosofi fino alle celebrità che durano un periodo, come meteore passano, per ritrovarsi poi in un'identità che non è la propria ma risulta un ammasso, un “ibrido” di più soggetti che si imitano o si inventano.
È una datità che rende ancora più incerto e provvisorio il presente.
«Nella modernità vi è un'inflazione di eroi, ma essa è dovuta anche al fatto che il grande bisogno di eroi, di simboli viene soddisfatto da esibizionisti egocentrici e da perfetti sconosciuti che non hanno fatto nulla per il bene degli altri e che non hanno nulla da dare o da insegnare, ma che dominano ogni canale di informazione accessibile». (p. 125). Oggi le icone - ribadisce Bodei - non sono quasi mai eroi di libertà, ma icone di bellezza, di forza, di esposizione del corpo, di potere, perciò immagini effimere. Ecco che l'io rischia di perdersi e di non conoscere la propria identità, si attua così l'uno, nessuno, centomila, la molteplicità di identità descritte da Pirandello e pertanto la conseguente caduta di certezze che conducono alla crisi stessa dell'identità  e alla spersonalizzazione dell'io. 
L'autore espone in modo chiaro ed esaustivo la questione delle vite immaginate dal primo capitolo, alla genealogia della gloria, a celebrità, alla necessità di contare, affermarsi, farsi vedere sino all'ultimo capitolo nel quale presenta le esistenze provvisorie.
Occorre comprendere che “abbiamo un tempo sincopato” tagliato in due da una cesura che separa la fase della prima crescita immemore e irriflessa da quella della presa di coscienza e del dispiegarsi della memoria”. (p. 10).
Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri” di Remo Bodei apre uno scenario vasto e trattato con consueta puntualità da ogni aspetto sociale, politico, filosofico, economico, culturale che induce alla riflessione attenta di un'identità - la nostra - che rischia di frantumarsi,  perdersi se non costruita su basi solide. È necessario prendere consapevolezza di sé, essere sicuri delle proprie possibilità e guardare ad orizzonti più vasti assumendo punti d riferimento di valore, altrimenti si rischia di capitare come l'uomo dissoluto che possiede vasi bucati.
Geniale metafora che l'autore prende in prestito da Platone: «La vita di un uomo temperante e quella di un uomo dissoluto possono essere paragonate alle situazioni di due uomini che possiedono molti vasi pieni di latte, miele … entrambi possiedono liquidi preziosi reperibili solo a grandissima fatica, solo che il secondo ha vasi guasti e pieni di buchi, ed è costretto a rabboccarli continuamente … In queste condizioni - chiede Socrate nel Gorgia - ti pare che la vita dell'uomo dissoluto sia più felice di quella dell'uomo temperante?». (p. 87).
Bodei pone interrogativi indispensabili nella natura del filosofo  e dell'uomo in quanto tale perché si possa essere in grado di comprendere che non esistono condizioni di certezza, la vita è provvisoria così la storia, non si può prevederla né tentare di lasciarsi andare a inutili profezie.
“L'inevitabile non accade mai, l'inatteso sempre” (Keynes) ed è per questo che ogni individuo deve impegnarsi a vivere la propria vita cercando non miti precari ma punti di riferimento sicuri che esprimono valori di libertà, di difesa della patria, di rispetto della vita, dignità, forse spesso declassati a valori minori. L'imperativo sembra essere di prender consapevolezza di sé, evitando di conformarsi a culture narcisistiche ed egoiche.
Ora più che mai si ha bisogno di filosofia e Remo Bodei ne è consapevole, insistendo sul compito attuale del filosofo che deve chiarire, portare chiarezza, luce nell'oscurità come la lanterna di Diogene, o la metafora della caverna di Platone o ancora lo Zarathustra di Nietzsche.
Questa la principale responsabilità del filosofo: anziché immaginare altre vite, si deve cercare di vivere la propria - unica e sola - con forsennata autenticità.           

Alfabeto brasileiro. 26 parole per riflettere sulla nostra e l'altrui civiltà di Angelo D'Orsi, con un fotoreportage d'Eloisa D'Orsi (Ediesse). Intervento di Nunzio Festa



In piena onestà, a parte alla fama dell'autore d'"Alfabeto brasileiro", perché sicuramente ammiro, stimo e seguo (per quel che m'è possibile), lo storico e saggista Angelo D'Orsi, ultimo e più intransigenti degli studiosi ed esperti di Gramsci - prima di tutto -, a stimolare il vivo e sincero interessamento a questo libro è stata la lettura del "Faccia al muro" dello scrittore Cesari Battisti; ché la sua lettura, romanzata certo, ma per sempre realista e intransigente, del Brasile m'è rimasta conficcata nel petto - facendo gioco come la punta d'un uncino sul corpo impotente d'una balena. E avevo voglia di capir meglio quella terra lontana. E la lettura, possiamo subito dire, oltre che ovviamente stimolante, è stata grandemente arricchente. Il professore di Storia del pensiero politico dell’Ateneo torinese non redige l’ennesima guida che magari serva per invogliare il lettore a partire immediatamente per il Brasile, quanto, piuttosto, a invitarlo a riflettere sulla complessità brasiliana e sulle sue contraddizioni. Dagli scritti raccolti, pubblicati in precedenza a puntate e in altra forma prima sul Manifesto tra agosto e settembre del 2012, per far cosa più puntuale, abbiamo quindi estratto 12 parole a nostro modo emblematiche. Con l’intento di spiegare sinteticamente temi e importanza dell’Alfabeto. Dunque buone loro, a descrivere già loro stesse insomma, questo immenso Paese che (riprendiamo dalla prefazione dello stesso D’Orsi), “è America, ma è Africa, Europa, ma è pure la terza nazione”: “è il paese degli eccessi, il luogo degli opposti: grande e ricco, povero e desolato, sulla via della crescita e immobile, industriale e rurale”. Ma subito, prendiamoci l’A di ‘acqua’. A ragione del primo contrasto. Ché il Brasile è uno spazio illimitato sul quale si trova abbondanza d’acqua, appunto, insieme a vaste zone piene di scarsità della risorsa primaria. Però un altro problema nel problema sarà sicuramente rappresentato dalla costruenda diga di Belo Monte: che ammazzerà popolazioni e distruggerà natura. A favore dell’industrializzazione (se per Lenin era necessaria l’elettrificazione, per Lula, Dilma ecc.: serve lo sviluppo a tutti i costi, e basta). La D di ‘domingo’ racconta che in Brasile la settimana comincia dalla domenica, invece che dal lunedì. Ma il punto centrale del libro è, sicuramente, la E di ‘economia’; guardando ai piccoli successi del presidente Lula, epperò con gli occhi sconvolti dalla crescita delle disuguaglianze e del divario fra ricchi e poveri; compresa la presenza costante delle favelas agganciate ai palazzoni delle megalopoli crescenti proprio in altezza e consumismo: “In fondo alla scala del Brasile di oggi ci sono i Sem terra, i contadini non proprietari” (…). Mentre galoppa “una sorta di ‘soluzione finale’, verso gli indigeni”. Perché la H di “historia” si ripete. I perseguitati son sempre gli stessi. E di certo non basterà rifarci la vista col capitolo dedicato alla I di ‘italianos’, scritta per ricordare di tutta la componente italiana arrivata in Brasile da secoli, dal Veneto come dal Sud. A sognare, se non la P di ‘Progresso’, almeno una sopravvivenza più dignitosa che in Italia. Eppure oggi “le protezioni accordate ai ricchi, troppo spesso sono negate ai poveri. Il progresso non è uguale per tutti, neppure in Brasile”. Ci vorrebbe la Q di ‘quilombo’ o proprio la Z di ‘zumbi’. Eroe battagliero, rivolta contro il dominio. Non basta, insomma, la S di ‘samba’. Cosa che si comprende ancor meglio approfondendo la T di ‘terra’, a sua volta strettamente legata alla V di ‘violenza’. Fatto questo volo d’uccello, poi, ecco le indispensabili e fornite bibliografia e sitografia. Prima dell’altro viaggio, quello compiuto e restituitoci dalla più giovane Eloisa, che già nel 2013 aveva scattato fotografie di vita brasiliana: “Questi frammenti di un diario di viaggio sono il frutto di un lungo peregrinare quella sequenza di incommensurabili distanze che è il Brasile”, narrerà allora, con una formula impeccabile, Eloisa D’Orsi. Pur chi non si trova nelle condizioni di prenotare immediatamente un aereo per il Brasile, sappia tutto quel che, diciamo con tono un po’ aulico ma sempre serio e condizionato dalle doti del libro d’Angelo D’Orsi, è giusto sapere. Specie se s’assorbe a mo’ d’unica informazione il resoconto superficiale e irrispettoso di tanto giornalismo auto-presentatosi in veste di cronaca delle proteste scoppiate prima del Campionato Mondiale in divenire, che si disputerà in odor d’Amazzonia - martoriata dallo sviluppo incessante.

Sulla necessità di leggere un libro - Affaritaliani.it

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Libri, 'La consistenza dell’acqua' di Eleonora Carta: un legal-thriller italiano - Il Fatto Quotidiano

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domenica 19 gennaio 2014

La strada "rosa"

Australia: circoscritti gli incendi

Sperimentazione animale, parla la ricercatrice minacciata dagli animalis...

Addio a Michele Liguori, il vigile simbolo della lotta ai rifiuti tossici - Rai News

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La Stampa - In Liguria scatta lo stato d’emergenza Tracima il Secchia, paura nel Modenese

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Orrore nel Cosentino: cadaveri carbonizzati, uno nel cofano di un'auto

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Se il readymade va al cinema (con la Gagosian) - VanityFair.it

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Scrivere per ritrovare l’umanità perduta. La lezione di Rebecca Solnit fra letteratura ed attivismo

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IL MISTERO DI DANTE, regia di Louis Nero

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

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Tower of god. Vol. 13 di Siu

 PUBBLICITA' / ADVERTISING Si dice che chi riesca ad arrivare in cima alla torre possa vedere esaudito qualunque desiderio. Rachel è una...