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mercoledì 19 ottobre 2016

Il farmacista di Ilhéus di Vincenzo Celano (Giovane Holden edizioni)





















Questa consacrazione, è firmata Vincenzo Pardini. Fra i massimi scrittori e critici italiani, Pardini - sarà per l'amore grande condiviso per gli animali e/o esclusivamente per le sue doti eccelse nella scrittura - a nostro avviso, consacra Vincenzo Celano (Castelluccio Inferiore - Potenza, classe 1935); ma, andiamo poi a capire, è la lettura del romanzo breve "Il Farmacista di Ilhéus" a fortificare la convinzione di Pardini che di certo sottoscriviamo. Urge, però, un passetto indietro. Fondatore dal '75 di Club per la Beccaccia e del Primo Gruppo Cinofilo della Basilicata, perfino con pure più noti amici di avventura, agitatore culturale da decenni, Celano da tempo può o poteva contare sull'amicizia "colta" di persone come: Giorgio Barberi Squarotti, Maria Luisa Spaziani, Piero Chiara, Mario Rigoni Stern, Cesare Marchi, Enrico Vallecchi, Raffaele Nigro etc. Due anni or sono, fra le altre cose, Vincenzo Celano con "L'animale a sei zampe" (EdiGrafema, Policoro), ha vinto la selezione "narrativa regionale" del Premio Letterario Nazionale "Carlo Levi". "Il Farmacista" è la storia tormentata di un uomo che giovane lascia il paese natìo, dove la sua anomalia sessuale è stta accidentalmente scoperta nel corso della gara degli "sticchiaruli" (corsa di ragazzi nudi) e dove la sua natura di diverso gli impedisce di vivere una vita normale. Imbarcatosi clandestino su un piroscafo diretto in Brasile, approda quindi alla Ilhéus del titolo dove diventa prima tagliatore di canna da zucchero, poi, ragazzo di bottega nella farmacia all'aperto del dottor Ruggero Pace, don Rogerio per i clienti che la frequentano. Ma alla morte del farmacista, l'ex tagliatore e la reincarnazione perfetta del titolare e per i clienti continuerà ad essere solo e semplicemente don Rogerio. Tuttavia, a causa della sua diversità, anche là venuta alla luce, improvvisamente conosce un amaro degradante destino, che trascina la sua vita ai margini di una discarica nello stato di Bahia, dove per caso lo incontra Campoleone, un pittore che è approdato oltreoceano spinto da un'ossessione giovanile, a partire dall'Italia meridionale, per studiare e ritrarre i policromi uccelli degli ambienti umidi del Pantanal e con l'ambizione di emulare i pittori fiamminghi approdati in Brasile, nel periodo coloniale, al seguito delle spedizioni olandesi. La Curiosità di Campoleone, fa venire a galla il passato rimosso del protagonista. Ed ecco, allora, l'accento, tolta l'apertura a effetto sulla discarica, il parallelo ancora con la forte carica erotica di molti passaggi, che fanno del senso del sesso i sensi della vita.

Giornalista e scrittore, Vincenzo Celano (classe 1935) risiede in Lucania, a Castelluccio Inferiore, dove è nato e si occupa di problemi socio-culturali, di regia teatrale dialettale e del recupero e valorizzazione delle tradizioni popolari. Naturalista, che ama dichiararsi semplicemente “navigatore di boschi”, vive con il cruccio di non sapere quante migliaia di chilometri ha percorso a piedi da quando ha cominciato a camminare. Nel 1981, con l’inedito Non alghe d’oro ma frutti di vivissimo fuoco ha vinto il premio di poesia Città di Legnano-Giuseppe Tirinnanzi e, nel 1989, ha pubblicato presso l’editore Manni la raccolta di racconti I pesci non hanno oroscopo per la sera. Nel 2006, il Museo Civico di Storia Naturale della Città di Jesolo gli ha conferito la medaglia d’oro con diploma di merito alla carriera letteraria. Per i tipi di Edigrafema, nel 2013 è uscito il suo romanzo L’animale a sei zampe, che ha ricevuto il premio letterario nazionale Carlo Levi.

martedì 18 ottobre 2016

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

ARCADIA

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Mila Kunis and Justin Timberlake Funny Moment

Transito all'ombra di Gianluca D’Andrea (Marcos y Marcos)
























Nervoso nella lingua e nello stile, nervoso nello sguardo che getta sulle cose, il 'Transito, all'ombra' di Gianluca D'Andrea procede lungo uno stretto crinale, lo spartiacque tra io e mondo, destino individuale e storia collettiva, estrema possibilità di rappresentare o narrare e verosimile impossibilità di trovare un senso, luce e buio, dovere di memoria e dimenticanza. Il Transito è movimento, divenire, talvolta persino epico, o pura caparbia vita che insiste e non vuole finire; ma l'ombra in cui avviene quella di un acquario in cui 'Passano le figure, inseguono gli eventi' e 'la giustizia si sposta nello stesso / luogo, si sgrana in tempi impercettibili'. Lo spazio e il tempo della raccolta hanno nomi e confini: l'Italia, tra Messina e Treviglio, il secondo Novecento e le sue crudeltà sottaciute; e tuttavia queste coordinate sfumano a tratti in altri tempi e in altri spazi più immani, biologici e geologici, se 'la terra è statica in milioni di anni senza noi, ci raggiunge e vomita'. È in un simile contesto tra disperazione e speranza, che la vicenda umana dantescamente 's'immilla'." (Fabio Pusterla)

Fine turno di Stephen King (Sperling & Kupfer)















In un gelido lunedì di gennaio, Bill Hodges si è alzato presto per andare dal medico. Il dolore lo assilla da un po' e ha deciso di sapere da dove viene. Ma evidentemente non è ancora arrivato il momento: mentre aspetta pazientemente il suo turno, infatti, Bill riceve la telefonata di un vecchio collega che chiede il suo aiuto, e quello della socia Holly Gibney. Ha pensato a loro perché l'apparente caso di omicidio-suicidio che si è trovato per le mani ha qualcosa di sconvolgente: le due vittime sono Martine Stover e sua madre. Martine era rimasta completamente paralizzata nel massacro della Mercedes del 2009. Il killer, Brady Hartsfield, sembra voler finire il lavoro iniziato sette anni prima dalla camera 217 dell'ospedale dove tutti pensavano che sopravvivesse in stato vegetativo. Mentre invece la diabolica mente dell'Assassino della Mercedes non solo è vigile, ma ha acquisito poteri inimmaginabili, tanto distruttivi da mettere in pericolo l'intera città. Ancora una volta, Bill Hodges e Holly Gibney devono trovare un modo per fermare il mostro dotato di forza sovrannaturale. E a Hodges non basteranno l'intelligenza e il cuore. In gioco, c'è la sua anima. Dopo "Mr. Mercedes" e "Chi perde paga", King ha scritto il capitolo conclusivo della sua trilogia poliziesca, nella quale l'autore, come ci ha ormai abituato, combina il suo senso della suspense con uno sguardo lucidissimo sulla fragilità umana. Dalla trilogia di Bill Hodges sarà tratta una miniserie TV diretta da Jack Bender.

Una dinastia al potere. I Medici di Matteo Strukul (Newton Compton)














Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, seguiamo i Medici sin dagli inizi dell’ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, spietati mercenari svizzeri ma anche artisti geniali e ammalianti cortigiane. Al centro del primo romanzo è Cosimo de’ Medici, il patriarca, colui che pose le basi affinché una famiglia di banchieri potesse diventare il centro del mondo. L’Uomo al potere di cui si raccontano le gesta nel secondo capitolo della saga è invece Lorenzo il Magnifico, abile politico, grande mecenate delle arti e poeta egli stesso: seguiremo il suo amore contrastato con Lucrezia Donati e le cospirazioni contro di lui, che sfociarono nel bagno di sangue della Congiura de’ Pazzi. Infine, nell’ultimo libro della trilogia, il personaggio principale è Caterina de’ Medici, la regina di Francia, moglie di Enrico II. Nella Parigi del xvi secolo, fra guerre di religione e tradimenti, dovrà contrastare il successo crescente della sua rivale, l’amante del re, Diana di Poitiers, e trovare alleati in una corte straniera ostile. Un grande affresco storico, in grado di restituirci con appassionante verità la grandezza del genio di Brunelleschi e di Leonardo da Vinci, i fasti delle corti italiane del Quattrocento, le oscure e violente trame dei cospiratori e i rischi che corre chi ambisce ad accrescere uno smisurato potere.

giovedì 13 ottobre 2016

La carta delle arance di Pietro De Marchi (Casagrande)
























Antichi aeroplanini al decollo, bolle di sapone... Non è infrequente, tra le metafore del fare poesia, l'immagine dello stacco da terra, della levitazione. Ma quella trovata da Pietro De Marchi nella poesia che sigilla "La carta delle arance" e gli dà titolo ci porta assai peculiarmente dentro le ragioni e le pulsioni di un'esperienza di scrittura in cui hanno parte fondante, radicale, la consapevolezza dell'effimero e, ad avversarla, l'ostinazione che pretende l'iterazione del miracolo. Capiamo allora, giunti al punto apicale del libro e della trilogia che esso conclude, come De Marchi sia riuscito - accensione dopo accensione, verso dopo verso - a farci riconoscere, nel volto del bambino protagonista della poesia di congedo, il nostro stesso volto. Lo ha fatto alimentando il desiderio di esserci, di essere chiamati a testimonianza, di poterci affacciare sulla scena per una qualche minima battuta che ci perpetui: fino a che il desiderio si dissolve e insieme si realizza nell'affidamento alla capacità di ascolto di questo straordinario captatore di voci, detti, storie, ritmi.

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Brad Pitt & Angelina Jolie Final Interview Together

CIOCCOROSA di Paolo Fossato - booktrailer

Booktrailer SHADOW MAGIC

La Libera Università di Studi Esoterici di Lecce patrocinia e partecipa al 16° Simposio Mondiale a San Marino

























La Libera Università degli Studi Esoterici "Achille D'angelo - Giacomo Catinella" parteciperà al 16° Simposio Mondiale su Scienza, Tradizione e Dimensioni del Sacro a San Marino con un intervento del Preside Zanzarella Valentino e del Vice Preside Donno Stefano.
Il Simposio, sviluppato con il patrocinio della Segreteria di Stato per il Turismo e della Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente in collaborazione con l’Ufficio del Turismo il Comitato Interdisciplinare per le ricerche Protostoriche e Tradizionali (CIRPET), l’Ateneo Tradizionale Mediterraneo e la Libera Università di Studi Esoterici (LUSE) Achille D’Angelo / Giacomo Catinella, con il coordinameno a cura del Dott. Roberto Pinotti si svolgerà il giorno 15 e 16 ottobre presso la Sala Convegni dell'Hotel "Quercia Antica" in via della Capannaccia a San Marino.
“Impongono sempre di più una radicale revisione delle nostre convenzionali conoscenze storiche, archeologiche e culturali, il tradizionale “doppio simposio” autunnale di San Marino compie i suoi 17 anni di vita e quest’anno intende, con il 17° Simposio sulle Origini Perdute della Civiltà e gli Anacronismi Storico-Archeologici, affrontare il 15 ottobre il tema “Contraddizioni accademiche e nuovi approcci al passato” approfondendo svariate tematiche del nostro antico retaggio a noi meno familiare, in abbinamento al successivo e complementare 16° Simposio su Scienza, Tradizione e Dimensioni del Sacro specificamente dedicato al tema, di taglio vasto ed esoterico, “L’esoterismo dal contesto iniziatico a quello profano” del 16 ottobre. Il dibattito si svilupperà sostanzialmente nell’ambito culturale italiano, in vista di una sua più ampia riproposizione a livello internazionale nel 2017. Non già dunque per restringere geograficamente l’oggetto delle tematiche in essi trattate, ma piuttosto per privilegiare l’apporto degli studiosi originati della nostra Penisola. Il filo conduttore di questa “due giorni” collega dunque saperi dimenticati e simbologie perdute ad un passato senza tempo e a conoscenze scientifiche e spirituali abbuiate” (Roberto Pinotti)

Per la Libera Università di Studi Esoterici Achille D’Angelo Giacomo Catinella di Lecce
Per il Convegno
Centro Ufologico Nazionale C.P. 7-251 ROMA NOMENTANO - 00162 ROMA

mercoledì 12 ottobre 2016

ARCADIA

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LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

Marianne Faithfull -- The Ballad Of Lucy Jordan HD

Marianne Faithfull - Falling Back (feat. Anna Calvi) - Later... with Joo...

Ai piedi del faro di Maria Lenti (La Vita Felice)



Nei versi di Maria Lenti vengono messi in causa corpo e mente, con forme e piani definiti, e con l’ingaggio di strutture, materiali espressivi, identità e differenze che competono, nel nostro caso, al lato sperimentale dell’autrice urbinate, che non contrasta tuttavia con il coinvolgimento della biografia e di esperienze che perforino la pelle delle cose anche le più empiriche, cogliendone i segni e modulandoli nell’instabilità. Di qui un libro aperto che è però anche segreto e clandestino. Un frutto coltivato nell’ombra, o al chiuso della propria biografia, alimentato dalla tenerezza, dalla memoria; stimolato dalla coscienza di una realtà difficile e problematica e dalla esiguità di strutture non destinate a durare. Un libro che è testimonianza ma anche vissuto reale, una sorta di aveu scritto ai piedi di un faro in cui non c’è luce ma dove ancora sia possibile, anzi necessario, ricompitare l’esistenza attraverso sempre nuovi percorsi di senso.  (dalla postfazione di Gualtiero De Santi)





Per voce (ed eco)
Un battito d’ala solo
un battito soltanto nel trepestio
di sconti riscontri rendiconti
un respiro alito-vicinanza 
gettare-tirare a riva qualche rete
un girotondo capriccio di bambini
un nero contingente da giocare
sentirsi nel gioco
del desiderare e fare
sul pieno di un insieme
insieme che eravamo.

Come sugli alberi le foglie di Gianni Biondillo (Guanda)



Esiste una generazione di ragazzi che all'inizio del secolo scorso vollero rivoluzionare l'arte. Si chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo. Si conobbero nelle aule dell'accademia di Brera. Seguivano le idee avanguardiste del più anziano di loro, Filippo Tommaso Marinetti. Si facevano chiamare Futuristi. Erano interventisti convinti, si arruolarono senza indugio per il fronte, idealizzando la guerra come igiene del mondo. Molti di loro non tornarono a casa. Fra questi c'era un giovane comasco, Antonio Sant'Elia, talento luminosissimo e sfortunato. Morì da eroe, sul Carso, nel 1916, esattamente cento anni fa. Marinetti, divenuto accademico durante il fascismo, fece del suo sacrificio un'icona dell'eroe fascista. Lui è il personaggio centrale tra i molti che questo romanzo di Gianni Biondillo riporta in vita, nel contesto di una grande narrazione nazionale.

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