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mercoledì 17 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Stubhub: ecco l'allenamento perfetto per la stagione estiva dei concerti

CAZZETTE - Handful Of Gold (Official Video) ft. JONES

Phyno - Link Up [Official Video] ft. Burnaboy, M.I

YFN Lucci - Been Broke Before (Official Video)

NO SLEEP|OFFICIAL MUSIC VIDEO|WARNING CRINGEY|VEVO|

Can't say no ft faze deadsurge official music video VEVO)

Le divine. Le primedonne della lirica dal barocco al XXI secolo del prof. Renato Tomasino. Per Odoya dal 1 giugno 2017

E la “Divina” imbocca il suo mirabile filato discendente, a spezzatura dell’acme, con il caratteristico suo singulto alle note d’appoggio, i tendini della fronte vibranti, gli zigomi in rilievo, il lucore liquido nei grandi occhi, la “maschera” da dea che di quel canto fa il suo ritorno all’oltranza…Medea di sempre. Contrariamente alle opere descritte da Benjamin nel celebre saggio, l’opera lirica non è riproducibile. Muta ogni volta ed ogni volta è unica. Renato Tomasino racconta per la prima volta in un unico volume inedito le biografie delle più importanti performer della storia. Questo libro è dunque dedicato alle cantanti, soprattutto soprano che hanno unito tre aspetti: bravura, bellezza e capacità tecnica impeccabile, fino ad una sorta di apoteosi. Da quella Vittoria Archilei che diede origine al fenomeno nel divismo femminile, fino a Anna “The Great” Netrebko, che ha vinto nel 2017 l’international opera award come miglior cantante femminile, le appassionanti biografie delle star del melodramma tra sacrifici, gossip e rivalità. L’occasione era il matrimonio tra Cristina di Lorena con il granduca Ferdinando de Medici, la location la meravigliosa sala degli Uffizi, in quel 2 Maggio 1589 nel cantare un intermezzo sul “Potere della musica” Vittoria Archilei ascese per la prima volta al rango di “divina monodista”. Le cantanti “da Corte e da camera” dovevano a quei tempi battersi con l’abitudine di usare castrati en travesti per impersonare i ruoli femminili, usanza pervicace e forse del tutto abbandonata solo dopo la riforma gluckiana. Nel Settecento i ruoli virtuosistici vengono così assunti totalmente dalle divine del belcanto che divengono anche muse dei compositori. Sarà la musa di Händel, Francesca Cuzzoni, a scatenare una delle prime rivalità femminili che dividevano i loggioni  in vere e proprie fazioni. Il 6 giugno 1727, durante l’ultima replica dell’Astianatte di Giovan Battista Bononcini, la “Parmigianina” (Cuzzoni) e la divina Faustina Bordoni presero a tirarsi i capelli, distruggendo le costose acconciature e azzuffandosi come gatte… Davvero una performance memorabile. E se Mozart da giovanissimo venne folgorato dalle note sovracute di Lucrezia Agujari “la Bastardella” tanto da riportarle su pentagramma per raccontarle alla sorella Nannerl, sarà Rossini, nell’Ottocento a forgiare e definire le divine del canto lirico, arruolandole poi al Théâtre italien. Henriette-Clementine Meric-Lalande, Giuditta Pasta, Adelaide Borghi-Mamo, Olimpia Pelissier: se i nomi delle “rossiniane” ci dicono poco, nel Novecento lo divine diverranno icone di fama globale.
Basti pensare alla stella più vivida: Maria Callas. “Divina dai tre registri”, colei che “aveva il dramma nella voce”, la prima “soprano drammatico di agilità” viene qui indagata in tutte le tappe della sua carriera. Maria Callas duellò con Renata Tebaldi, venne ammirata da Leonard Bernstein, fece innamorare Onassis e incarnò l’ideale Medea di Pasolini. Una vita artistica incredibile, che Tomasino analizza andando oltre i gossip. Il rapporto con Pier Paolo Pasolini, per esempio, fu, contro ogni previsione, causa di una rinascita intellettuale per Maria e anche il regista si “innamorò” di lei fino a dedicarle dei versi tra i più belli mai scritti. Una delle divine più recenti, Anna Nebtrebko, venne notata, come in una fiaba, poco meno che ventenne mentre puliva il pavimento del teatro Marinskij dal Maestro Gergiev. Grazie alla sua voce sublime e alla presenza scenica in pochi anni è diventata “Anna La Grande” naturalizzata Viennese e contesa in tutti i teatri del mondo. Il divismo della Netrebko è arrivato al punto di richiamare l’attenzione del regista e coreografo Vincent Paterson (già regista di Mickael Jackson, Madonna e Björk) che nel 2003 ha voluto immortalarla nel video, strutturato sulla falsariga dei video pop, Anna Netrebko – The Woman. The Voice. Forse oggi le divine sono state eclissate dalle attrici, ma la storia della soprano “venuta dal freddo” dimostra come una Norma o una Regina della notte possano essere addirittura più indimenticabili dei personaggi di film hollywoodiani. Dopotutto, tra 200 anni, chi interpreterà più questi ruoli? Le interessanti storie delle divine qui raccontate, vanno lette anche nell’ottica del lascito della cultura italiana nell’ambito della lirica. Un primato secolare che stiamo forse perdendo, ma che di sicuro è bene conoscere e ricordare.

Renato Tomasino ordinario di Teatro presso l’Università di Palermo, direttore e fondatore del nuovo DAMS, Presidente e Fondatore del Laboratorio Universitario Multimediale e dell’annesso Archivio dello Spettacolo grazie a finanziamenti europei, è stato programmista RAI, regista filmico, critico teatrale del Giornale di Sicilia, critico cinematografico e condirettore delle riviste Filmcritica, Fiction, The Rope; redattore de L’Astrolabio, Prova Radicale, l’Acquario; collaboratore di Sipario, Rinascita, Nuove Effemeridi e dei quotidiani L’Ora, il Mediterraneo, l’Avanti. Già Membro del Consiglio del Teatro Biondo- Stabile di Palermo, consulente culturale del Teatro Nazionale Argentina di Roma ha pubblicato decine di monografie e la grande Storia del Teatro e dello Spettacolo (Palumbo 2001).

Il vino mistico di Esmail Fassih

martedì 16 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

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Vivere e morire a levante di Alessio Viola (Besa editrice)



Fra i vicoli di Bari Vecchia si cresce in fretta, l’adolescenza bruciata in un pugno di anni da vivere pericolosamente, la scuola vera che si fa per strada, non sui banchi: succede così a Gabriele, a Mimmo e a tanti altri ragazzi, figli come loro di questo pezzo di sud sferzato dallo scirocco e dal maestrale, dove i clan della malavita locale tessono le loro attività sotto lo sguardo impotente e anzi accondiscendente delle istituzioni e degli uomini che dovrebbero garantire l’ordine cittadino. Qui comandano le famiglie, come quella dei Lacarbonara, il clan storico di Bari Vecchia, cui Mimmo appartiene per sangue e al quale anche Gabriele – suo amico da sempre – sta per essere affiliato. Traffici di droga e contrabbando di sigarette, tangenti su appalti pubblici, giri di prostitute pronte a soddisfare i vizi di clienti facoltosi e potenti: tutto, semplicemente tutto passa dalle mani dei clan, che hanno come interlocutori privilegiati ministri, politici e magistrati corrotti, insieme a imprenditori senza scrupoli come Ninni Melograno, il Re Mida della sanità pugliese, padrone dell’impero delle cliniche private e anfitrione prodigo e generoso, organizzatore di faraoniche feste cui prende parte tutta la Bari che conta. In questo mondo il desiderio di un’onesta normalità è poco più che una bestemmia e neppure l’amore fra Gabriele e Alessandra può aspirare a una tranquilla normalità. Lui un ragazzo del clan dei Lacarbonara, lei la bellissima figlia di uomo pieno di debiti da saldare a Nanuccio detto Naic, boss dei Legrottaglie e viscido spasimante della ragazza. Fra loro, fra Gabriele e Alessandra, c’è Nanuccio e il suo ricatto cui non ci si può ribellare. Il ricatto connaturato a un mondo che non ammette sgarri. Ambientato negli anni Novanta, nel pieno dell’epoca di Mani Pulite, Vivere e morire a levante apre uno squarcio su una realtà torbida e spietata, dove la corruzione e il malaffare diventano sistema. Dietro il filtro della finzione romanzesca emergono fatti realmente accaduti, lo specchio straordinariamente lucido di una Puglia e un’Italia dalle ferite cosparse di sale.

Alessio Viola è nato a Troia e vive a Bari. Laureato in filosofia, ha collaborato con “la Repubblica” e attualmente è editorialista del “Corriere del Mezzogiorno”, dorso pugliese del “Corriere della Sera”. Nei suoi interventi l’attenzione costante al lato oscuro delle città, agli intrecci fra malavita, politica e affari. Ha pubblicato numerosi libri, fra cui Il ricordo è un cane che ti azzanna (2010), Ti strappo e ti getto in pasto ai cani (2014) e Fidati di me fratello (2016). Inoltre, nel 2013 è uscito per Rizzoli il noir metropolitano Dove comincia la notte, successivamente tradotto e pubblicato in Francia con il titolo Celui qui ne dormait pas.

lunedì 15 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Nintendo Switch/PS4(R)「ONE PIECE アンリミテッドワールド R デラックスエディション」PV

Forza Horizon 3 Hotwheels - Live di Spaziogames.it

Foo Fighters - The One (Official Video)

The Vamps, Martin Jensen - Middle Of The Night (Official Video)

While She Sleeps - Empire Of Silence (Official Video)

Kill Switch Teaser Trailer #1 (2017) | Movieclips Trailers

Toyota Innova Touring Sport | First Look | Autocar India

Biennale Arte 2017 - David Medalla (performance)

Ombre. Racconti ispirati ai dipinti di Edward Hopper. Curatore: L. Block. Traduttori: L. Briasco, F. Deotto, L. Sacchini (Einaudi)



Di lui è stato detto che "Sapeva dipingere il silenzio". Eppure Hopper è il più narrativo dei pittori. E con questi racconti inediti tredici grandi scrittori sono entrati nel suo mondo trasformandolo in parole. "Hopper sa fermare sulla tela un momento sospeso nel tempo: un istante con un passato e un futuro che lo spettatore è chiamato a rintracciare" - Laurence Block
Il diner piú famoso d'America, con la sua vetrata piena di luce contro il buio della notte. Una sigaretta fumata di fronte a una finestra aperta, lasciando che il sole penetri nelle ossa. Una coppia separata da una noia invincibile. Un cinema mezzo vuoto dove una donna aspetta l'uomo che ama. Edward Hopper immortalava frammenti di vita invitando chi guarda a immaginare il resto. Gli autori di questa antologia hanno dato loro respiro e ne è uscita una raccolta di testi - noir ma non solo - pieni di grazia e realismo, in cui a prendere corpo sono i personaggi dei dipinti. In tutti, come nei quadri che li ispirano, la scena americana svela il suo volto magico e oscuro, la sua struggente verità.

Il falso dio di Stefania Tosi

venerdì 12 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

JP Cooper - Passport Home (Official Video)

R5 - If (Official Video)

Selena Gomez & Justin Bieber - Feel Good (Official Music Video Version#V...

Travis Greene - You Waited (Official Music Video)

Scappa - Get Out | Nuove Clip del film di Jordan Peele

Sebastião Salgado. Genesi (Taschen)



Nato e cresciuto in una fattoria del Brasile lontano dalla civiltà e senza televisione, Salgado nutre un profondo rispetto e amore per la natura ed è particolarmente sensibile al modo in cui gli esseri umani vengono condizionati dalle loro (spesso devastanti) condizioni socio-economiche. Tra le numerosissime opere che Salgado ha realizzato nel corso della sua prestigiosa carriera, spiccano tre grandi progetti di lungo periodo: Workers (1993), che documenta le vite invisibili dei braccianti di tutto il mondo, Migrations (2000), un tributo alle migrazioni di massa causate dalla carestia, dai disastri naturali, dal degrado ambientale e dalla pressione demografica, e questa nuova opera, Genesis, il risultato di una spedizione durata otto anni alla scoperta di montagne, deserti, oceani, animali e popolazioni che, si sono finora sottratti al contatto con la cosiddetta società civile - una terra e una vita incontaminate.

Leo un breve romanzo iniziatico - top Eso news del 11/05/2017

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